Prostata a rischio in estate. Stili di vita e alimentazione corretta anche in vacanza

Dimmi di che colore fai la pipì e ti dirò se bevi a sufficienza. I consigli degli esperti della Società Italiana di Urologia

Foto di Luana Trumino

Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

L’estate è un periodo molto delicato per la salute della prostata, soprattutto per i circa 4,5 milioni di italiani che già soffrono di ipertrofia prostatica benigna: per loro questi mesi caldi diventano ancora più delicati, perché potrebbero dover correggere la terapia per evitare cali di pressione, e perché repentini sbalzi di temperatura dal caldo al freddo possono esporli a una ritenzione acuta di urina molto pericolosa. Semplici accorgimenti nello stile di vita possono però aiutare a tenere sotto controllo il problema anche in vacanza. 

Parola d’ordine: moderazione. “Per questo consiglio sempre di improntare i propri comportamenti alla gradualità e all’intelligenza”, spiega Walter Artibani, Segretario Generale della Società Italiana di Urologia che di recente ha anche prodotto 8 “video talks” sui principali problemi urologici, disponibili sul sito. “Evitate per esempio di percorrere 60 km in bicicletta se non siete abituati o di sfiancarvi in interminabili partite a tennis sotto il solleone e non esagerate neanche con il sesso: nessuno dice che ci si debba astenere, ma chi è abituato ad avere un rapporto alla settimana o al mese, non può pensare di poterne sostenere uno al giorno senza che la prostata ne risenta”.

Il 50% degli uomini che hanno un ingrossamento della prostata ha problemi di incompleto svuotamento della vescica, con getto cadente e prolungato e aumento della frequenza delle minzioni notte e giorno. In estate, una parte di coloro che soffrono di ingrossamento della prostata deve prestare un’attenzione particolare agli sbalzi di temperatura: “Sono quelli che hanno una forma ostruttiva di ipertrofia prostatica. Per loro è molto importante evitare una situazione che nei mesi estivi si verifica invece di frequente: dopo aver pranzato abbondantemente e bevuto alcolici all’aperto, passare bruscamente in un ambiente in cui la temperatura è molto bassa per l’aria condizionata. In questo caso, la già presente ostruzione parziale allo svuotamento della vescica può diventare più grave e trasformarsi in una ritenzione acuta d’urina con la necessità di inserire un catetere”.

No all’alcol, sì alla giusta dose di acqua

Anche a tavola è importante prestare attenzione: “Se non si beve a sufficienza, l’organismo non riesce a compensare la perdita di liquidi e così aumenta la concentrazione delle urine. Con il prevedibile risultato di avere una stasi urinaria, habitat ideale per le infezioni batteriche”, spiega Artibani. Il segreto, dunque, è bere molta acqua evitando invece le sostanze alcoliche. Ma qual è la dose di acqua ideale? “Il messaggio prevalente è la quantità di riferimento è di due litri al giorno. Ma in realtà molto dipende dal tipo di attività fisica che si svolge e quali temperature: in estate è facile una sudorazione intensa, con conseguente marcata perdita di liquidi. In realtà c’è un modo molto semplice per regolarsi: guardare il colore delle proprie urine”, osserva Artibani. “Se infatti sono gialle o di un arancione intenso, è segno che sono troppo concentrate e bisogna quindi bere di più. Se giallo paglierino o tendenti al bianco, invece, nessun problema: vuol dire che stiamo assumendo la giusta dose di liquidi”.

Ma l’estate è anche un periodo di intensa convivialità, complici le vacanze. E spesso questo si traduce in qualche stravizio di troppo, specialmente a tavola. Anche in questo caso è opportuno moderare l’alimentazione. Gli esperti SIU consigliano di limitare il consumo di grassi animali, alcolici e superalcolici privilegiando, al contrario, i cibi contenenti sostanze antiossidanti quali vitamina A (carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), vitamina C (ribes, kiwi, agrumi, fragole, mirtilli, cavolfiori, peperoni), vitamina E (olio d’oliva, oli vegetali, germe di grano), selenio (carne, noci, tuorlo d’uovo), zinco (carni rosse, noci, fegato). 

Alcuni alimenti, invece, tra cui il cioccolato, così come il caffè, il pepe, i latticini, le molecole piccanti, gli insaccati, gli alcolici e i cibi fritti, se consumati in quantità eccessive, possono avere un effetto potenzialmente irritante, dunque pro-infiammatorio, specie sulla prostata. Attenzione, quindi.