Nux vomica: a cosa serve e controindicazioni

La nux vomica, pianta dai semi tossici e velenosi, è utilizzata come rimedio omeopatico per trattare una gran varietà di disturbi

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

La nux vomica è un rimedio omeopatico ottenuto dai semi di noce vomica (Strychnos nux-vomica), albero di modeste dimensioni appartenente alla famiglia delle Loganiaceae e originario del Sud Est asiatico. L’albero di nux vomica o noce vomica ha una corteccia grigiastra e rami a volte spinosi. Le foglie sono intere e ovali, disposte in modo opposto. I fiori della noce vomica sono bianchi-verdastri e si sviluppano in cime terminali ombrelliformi. Il frutto è una bacca tondeggiante, arancione all’esterno e bianca all’interno, dove si trovano dai tre agli otto semi dalla forma schiacciata.

I semi della noce vomica rappresentano la droga di questa pianta e sono caratterizzati da un’elevata tossicità. Contengono infatti dall’1 al 5% di alcaloidi indolici, tra cui il più abbondante è la stricnina, seguita da derivati di questa molecola e da altri alcaloidi. La stricnina è uno stimolante midollare e bulbare dall’azione molto tossica. Un tempo era usata a basse dosi nelle preparazioni galeniche dalle proprietà toniche e stimolanti. Oggi invece trova impiego nei medicinali omeopatici e come veleno per topi.

A cosa serve

I semi di noce vomica contengono, come abbiamo visto, alcaloidi indolici tra cui la stricnina. La stricnina ha un’azione molto tossica sul sistema nervoso centrale: legandosi a recettori presenti sulla spina dorsale provoca convulsioni e asfissia, causata da contrazioni tetaniche del diaframma. La dose letale per un uomo adulto è di circa 100 grammi. Attualmente la stricnina è utilizzata come topicida e veleno per altri animali indesiderati. In campo medico, la stricnina può essere utilizzata a dosi molto basse per stimolare l’appetito e come tonico per l’organismo.

In omeopatia la nux vomica è invece usata per contrastare diversi disturbi. Secondo la medicina omeopatica, la nux vomica è in grado trattare disturbi nervosi, favorire la funzione digestiva agendo a livello di stomaco, intestino e fegato, migliorare l’umore e molto altro. La nux vomica è dunque disponibile in granuli omeopatici o in gocce omeopatiche, in diluizioni decimali (indicate con D seguita da un numero sull’etichetta del prodotto) o centesimali (indicate con la sigla CH, sempre accompagnata da un numero che indica il grado di diluizione). I rimedi omeopatici nux vomica sono indicati in caso di:

  • alterazioni della mucosa gastrica
  • dispepsia
  • sensazione di eccessiva pienezza
  • sonnolenza dopo i pasti
  • acidità di stomaco
  • nausea e vomito
  • gastrite
  • sindrome del colon irritabile
  • spasmi gastrointestinali
  • meteorismo
  • stitichezza
  • iperattività e ipereccitabilità
  • sensibilità dei sensi (iperestesia)
  • nervosismo
  • insonnia
  • rabbia e cattivo umore
  • emorroidi
  • ipertensione arteriosa
  • abuso di alcool
  • dipendenza da nicotina
  • disturbi alimentari
  • dolori articolari, lombalgia, sciatalgia

Generalmente il dosaggio consigliato varia in base alla diluizione e dal tipo di sintomo, se si verifica in forma acuta o cronica. Ad esempio, nelle fasi acute è indicata l’assunzione di due-tre granuli ogni ora o ogni due ore, mentre se i sintomi sono cronici viene consigliata la somministrazione di circa cinque granuli tre volte al giorno, lontano dai pasti. Per quanto riguarda i prodotti omeopatici in gocce a base di nux vomica, il dosaggio è di circa dieci gocce al giorno tre volte al giorno, per i sintomi cronici. La dose può essere aumentata nella fase acuta, assumendo ad esempio dieci gocce ogni quarto d’ora per due o tre ore, continuando fino alla scomparsa dei sintomi. In ogni caso i rimedi omeopatici vengono prescritti dall’omeopata, dunque occorre rifarsi alle sue indicazioni.

I granuli di nux vomica – come per qualsiasi granulo omeopatico – vanno assunti sciogliendoli sotto la lingua; le gocce vanno diluite in poca acqua e la soluzione ottenuta va trattenuta un po’ in bocca prima di essere deglutita. Secondo la medicina omeopatica, in questo modo gli attivi vengono assorbiti in modo efficace.

Occorre sottolineare che le preparazioni omeopatiche sono preparazioni ottenute da principi attivi – che possono essere di origine vegetale, animale o minerale- molto diluiti. La diluizione avviene in una soluzione di acqua distillata e alcool e viene effettuata più volte: dopo una prima diluizione, si preleva una parte della soluzione e la si diluisce ulteriormente, fino ad arrivare alla diluizione desiderata. Ogni volta che la soluzione viene diluita si procede con la dinamizzazione: la soluzione viene in pratica agitata per conferirle energia. L’omeopatia non si basa dunque sul contenuto di principio attivo, praticamente assente nelle preparazioni omeopatiche, ma sull’energia conferita alla preparazione.

Ad oggi non esistono evidenze scientifiche a supporto dell’efficacia dei rimedi omeopatici e molti sostengono che i benefici di granuli e gocce omeopatiche percepiti da chi li utilizza siano frutto dall’effetto placebo.

Controindicazioni

Come abbiamo visto, i semi di noce vomica contengono stricnina, alcaloide molto tossico e letale anche a bassi dosaggi. Per quanto riguarda le preparazioni omeopatiche, invece, queste non presentano alcun tipo di controindicazione o effetto collaterale noto e possono essere assunte da chiunque, incluse donne in gravidanza e durante l’allattamento e bambini.