Steatosi epatica o fegato grasso, dieta ed esempio di menu

Scopri come migliorare la salute del fegato con una dieta mirata: consigli pratici ed esempio di menù settimanale per combattere la steatosi epatica

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Biagio Flavietti

Farmacista e nutrizionista

Farmacista e nutrizionista, gestisce dal 2017 una pagina di divulgazione scientifica. Appassionato di scrittura ed editoria, lavora come Web Content Editor per alcune realtà del settore farmaceutico e nutrizionale.

Pubblicato: 29 Maggio 2025 19:53

Conosciuta con il nome popolare di “fegato grasso”, la steatosi è una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso all’interno del tessuto epatico. Questa patologia può essere provocata da diversi fattori, tra cui sovrappeso, obesità, dieta ricca di grassi saturi e zuccheri, ma anche insulino-resistenza e abuso di alcol. Quando non trattata correttamente attraverso specifici protocolli alimentari, la steatosi può evolvere in forme di malattie epatiche più gravi, come la steatoepatite non alcolica (NASH), la cirrosi o l’insufficienza epatica. In questo articolo si cercherà di inquadrare al meglio la patologia, fornendo consigli per prevenire e gestire la steatosi in modo efficace. Verrà fornito anche un esempio pratico di menù settimanale utile per ritrovare il giusto benessere alimentare e aiutare il fegato a stare meglio.

Cos’è la steatosi?

La steatosi epatica è una condizione in cui si presenta un accumulo esagerato di grassi e, nello specifico di trigliceridi, all’interno degli epatociti (cellule che compongono il fegato), superando il 5% del peso dell’organo. La steatosi si divide principalmente in due forme:

  • Steatosi epatica non alcolica (NAFLD), che è provocata da obesità, insulino-resistenza e cattiva alimentazione.
  • Steatosi epatica alcolica (AFLD), che invece è provocata da l’abuso cronico di alcol

La steatosi è una malattia silente?

Sì, in oltre il 70% dei casi la steatosi epatica non provoca alcun sintomo evidente. Questo è uno dei motivi per il quale viene scoperta casualmente durante esami di routine, come ecografie addominali o analisi del sangue.

Quali sintomi possono manifestarsi con il tempo?

Quando la steatosi progredisce o si complica (es. steatoepatite, fibrosi, cirrosi), possono comparire sintomi come:

  • Senso di affaticamento persistente
  • Dolore o fastidio nel quadrante superiore destro dell’addome
  • Nausea, perdita dell’appetito
  • Alterazioni degli esami epatici (transaminasi elevate)
  • Nei casi più gravi: ittero, prurito, edemi, confusione mentale (segni di danno epatico avanzato)

Linee guida da seguire per il benessere del fegato:

Secondo gli esperti di medicina e nutrizione, una dieta per la steatosi epatica dovrebbe focalizzarsi su alcuni punti fondamentali:

  1. Riduzione dell’apporto calorico: perdere peso gradualmente può aiutare a ridurre il grasso anche a livello del fegato.
  2. Limitazione dei grassi saturi e trans: presenti in alimenti fritti, prodotti da forno industriali e carni grasse o insaccati.
  3. Aumento del consumo di grassi insaturi (monoinsaturi e polinsaturi): come quelli presenti nell’olio d’oliva, nei semi e nel pesce azzurro.
  4. Preferenza per carboidrati complessi: come cereali integrali, legumi e verdure, limitando gli zuccheri semplici. In questo modo si aiuta a tenere sotto controllo la glicemia e i livelli di insulino-resistenza.
  5. Incremento dell’apporto di fibre: per migliorare la digestione e controllare i livelli di zucchero nel sangue.
  6. Evitare l’alcol: che può aggravare il danno epatico.
  7. Attività fisica regolare: almeno 30 minuti al giorno di esercizio moderato.

Esempio di menù settimanale per la steatosi epatica

Il seguente menù è basato sull’esperienza nutrizionale in merito alla gestione di casi di steatosi epatica di vario tipo. È sempre importante personalizzare la dieta in base alle proprie esigenze e consultare un professionista della salute prima di apportare cambiamenti significativi:

Lunedì

  • Colazione: Yogurt magro con fiocchi d’avena e frutti di bosco.
  • Spuntino: Una mela.
  • Pranzo: Insalata di quinoa con verdure miste e ceci, condita con olio d’oliva.
  • Merenda: Yogurt di soia al naturale con miele e noci tritate.
  • Cena: Filetto di salmone alla griglia con contorno di broccoli al vapore e una porzione di riso integrale.

Martedì

  • Colazione: Smoothie verde con spinaci, banana, latte di mandorla e semi di lino.
  • Spuntino: Carote con hummus di ceci.
  • Pranzo: Zuppa di lenticchie con verdure e una fetta di pane integrale.
  • Merenda: Un’arancia e una manciata di noci.
  • Cena: Petto di pollo in padella con spinaci saltati e patate dolci al forno.

Mercoledì

  • Colazione: Yogurt greco magro con muesli integrale e frutta fresca.
  • Spuntino: Una manciata di mandorle non salate.
  • Pranzo: Insalata di farro con verdure miste e fagioli neri.
  • Merenda: Smoothie di fragole e latte di mandorla.
  • Cena: Filetto di merluzzo al forno con asparagi al vapore e una porzione di quinoa.

Giovedì

  • Colazione: Porridge di avena con banana a fette e una spolverata di cannella.
  • Spuntino: Una fetta di pane integrale tostato con burro di arachidi naturale.
  • Pranzo: Insalata di riso integrale con verdure fresche e tonno.
  • Merenda: Yogurt greco magro con frutti di bosco.
  • Cena: Tempeh saltato in padella con zucchine e couscous integrale.

Venerdì

  • Colazione: Smoothie di frutta e semi di chia.
  • Spuntino: Una mela e una manciata di semi di zucca.
  • Pranzo: Zuppa di ceci con verdure e riso integrale.
  • Merenda: Una pera e nocciole.
  • Cena: Filetto di salmone al forno con spinaci al vapore al limone e patate dolci al forno.

Sabato

  • Colazione: Yogurt greco magro con muesli integrale e frutta fresca.
  • Spuntino: Smoothie di lamponi e latte di mandorla.
  • Pranzo: Insalata di farro con verdure miste e fagioli cannellini.
  • Merenda: Yogurt greco magro con miele e noci tritate.
  • Cena: Tofu in agrodolce con asparagi al vapore e una porzione di quinoa.

Domenica

  • Colazione: Porridge di avena con frutti di bosco freschi e semi di chia.
  • Spuntino: Una pera.
  • Pranzo: Insalata di quinoa con verdure miste e ceci.
  • Merenda: Yogurt greco magro con miele e noci tritate.
  • Cena: Merluzzo al pomodoro con broccoli al vapore e una porzione di riso integrale.

Cos’è la crema di Budwig?

Si tratta di una tipologia di colazione funzionale nata negli anni ’50 grazie alla biochimica tedesca Johanna Budwig, ed è oggi spesso consigliata da nutrizionisti in protocolli di alimentazione anti-infiammatoria, inclusi quelli per chi soffre di steatosi epatica.

Ingredienti (per 1 porzione)

Base proteica

  • 100 g di yogurt greco magro (oppure 2 cucchiai di ricotta magra)

Oli e grassi buoni

  • 1 cucchiaio di semi di lino macinati freschi (non interi, da frullare sul momento)
  • 1 cucchiaino di olio di semi di lino spremuto a freddo (facoltativo, ma utile per gli omega-3)

Cereali integrali

  • 1 cucchiaio di fiocchi d’avena o grano saraceno macinato

Frutta fresca di stagione

  • 1 frutto a scelta (es. mela, pera, kiwi, fragole, mirtilli)

Frutta secca

  • 1 cucchiaio di mandorle o noci tritate (non salate)

Metodo di preparazione

  1. Macinare i semi di lino con un macinacaffè o un frullatore potente: devono essere consumati subito per preservare gli omega-3 dal deterioramento.
  2. In una ciotola, mescola lo yogurt (o la ricotta) con l’olio di semi di lino fino a ottenere una crema omogenea.
  3. Aggiungi i cereali macinati, i semi di lino, il succo di limone e mescola bene.
  4. Incorpora la frutta fresca a pezzetti e la frutta secca tritata.
  5. Spolvera con cannella o aggiungi un filo di miele se desideri un gusto più dolce (opzionale)
  6. Lascia riposare qualche minuto per far assorbire bene i liquidi ai fiocchi e alle fibre.

Questa tipologia di colazione può essere inserita in modo quotidiano all’interno del proprio schema alimentare e fornire una base per iniziare a migliorare la salute del proprio fegato. Il protocollo alimentare deve essere stabilito insieme ad un medico o un nutrizionista, e se ritenuto fondamentale, deve essere accompagnato da integratori alimentari specifici o da farmaci.

 

Fonti bibliografiche

  • Fegato Grasso o Steatosi Epatica: cause e cure | GSD

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.