Colpo della strega: sintomi, quanto dura e cosa fare

Quali sono i sintomi del colpo della strega, quanto dura, cosa fare per rimediare e per prevenirlo

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Cos’è

Si tratta di un dolore improvviso che sopraggiunge a livello della schiena senza alcun dolore di preavviso e che impedisce di colpo qualsiasi movimento e costringe il corpo a una situazione di impedimento che a volte si estende anche per alcuni giorni. Il nome si deve al fatto che il dolore ha un carattere improvviso e acuto, come una freccia che viene scoccata o una bastonata improvvisa o un colpo inflitto anche da lontano per via di incantesimo, come nel caso delle streghe.

Questa lombalgia acuta colpisce la parte bassa della schiena (interessa la zona del quadrato dei lombi come gruppo muscolare di riferimento) e il dolore acuto a volte si estende a uno o entrambi gli arti inferiori. La condizione che il colpo della strega genera una vera e propria immediata immobilità e qualsiasi tipo di movimento aggrava spesso lo stato. A volte questo dolore si origina per una causa meccanica data da un’ernia che interessa uno dei dischi lombari e/o sacrali e per questo richiede l’indagine del medico, del fisioterapista o altra figura di riferimento come osteopata o chiropratico.

Sintomi

Tra i sintomi che evidenziano un possibile colpo della strega in avvicinamento troviamo:

  • spossatezza;
  • senso di debolezza;
  • problemi di incontinenza;
  • poca forza all’area del pavimento pelvico;
  • movimenti rigidi al risveglio;
  • dolore quando si scende dalla macchina;
  • cenni di forte indolenzimento quando si carica un peso di qualsiasi tipo da terra.

Cause

Le cause possono essere molteplici:

  • vita sedentaria;
  • mancanza di movimento;
  • postura scorretta;
  • disequilibrio tra le catene muscolari;
  • poca forza nella parete addominale o nei muscoli paravertebrali;
  • modo inadeguato di sollevare pesi
  • artrosi;
  • reumatismi.

Tra le altre cause, anche un eccessivo peso da gestire che va a caricare troppo la colonna vertebrale. In ultima istanza, anche il fattore psicologico gioca un ruolo fondamentale: i pesi emotivi che si sopportano, lo stress, la paura di cambiare direzione o di farsi valere sul lavoro, l’ansia possono scaricarsi tutti nella zona di riferimento.

Come alzarsi

Se ci si deve alzare dalla posizione sdraiata l’ideale sarebbe mettersi a pancia in sotto e lasciare a terra i gomiti, sulla linea della spalla. Piano piano si estende la colonna e ci si solleva da questa posizione (una sorta di mezzo cobra dello yoga o di Swan del Pilates). In questo modo si raggiunge gradualmente la quadrupedia per poi alzarsi in stazione eretta. Questo approccio graduale restituisce un minimo di sollievo alla colonna ma va fatto con molta calma e rispettando il proprio dolore, in modo da decomprimere leggermente la colonna vertebrale senza andare ad acutizzare la condizione di sofferenza. In altri casi ci si sposta su un fianco e si cerca poi la posizione quadrupedica.

Quando si soffre per il colpo della strega i movimenti diventano rigidi e scattosi e la voglia di muoversi decresce, con il rischio di entrare in un circolo vizioso di pigrizia. Il primo ingrediente per volersi bene e migliorare la situazione? Il respiro, che porta movimento interno e consente intanto di rilasciare tantissime tensioni e calmare la mente.

Come dormire

Le vie per riposare quando si sta vivendo dolore a causa del colpo della strega sono due.

Posizione supina

Vanno posizionati diversi cuscini e non devono essere troppo alti. Uno dietro al collo, uno sotto le ginocchia e uno anche sul tratto dorsale per poter sostenere tutta la colonna. In questa posizione si deve respirare con molta coscienza e cercare di rilassare tutto il tronco.

Posizione fetale

Tutto il corpo si dispone su un fianco con le gambe rannicchiate e possibilmente un cuscino tra le due. Sotto la testa va posizionato un cuscino che lasci la testa in posizione neutrale, in modo che sia in linea con il resto della colonna vertebrale.

Esercizi

Gli esercizi tendono sempre a rilassare la muscolatura e ad allungare la catena posteriore, quando il dolore non ha una rilevanza tale da impedire la posizione supina.

Ricordiamo che la soluzione passiva resta la prima sponda, ovvero, partendo da sdraiate a pancia in su, avvicinare il sacro al muro e sospendere entrambe le gambe oppure poggiarle ad esempio su una palla da Pilates mentre la schiena rimane distesa. Anche camminare a gambe libere e sciolte, con le scarpe giuste e non sull’asfalto e senza carichi aiuta moltissimo.

Vediamo i 3 esercizi di base.

Stiramento della gamba

Dalla posizione supina si porta una gamba verso l’alto. La gamba va mantenuta in posizione verticale per almeno 30 secondi, prima di passare all’altra gamba. Non va sollevato il sacro e i muscoli del collo e le spalle devono stare rilassati. Va ripetuto per circa 10 volte alternando la gamba.

Rilassamento della schiena

Dalla posizione distesa, le gambe flesse e i piedi a terra. Si lavora con la respirazione sollevando e abbassando al pancia, cercando di portare la respirazione fino al torace. Nell’eseguire la respirazione completa, la schiena trae sollievo immediato.

Stiramento della catena posteriore della schiena

Dalla posizione supina si raccolgono le ginocchia verso il petto. Si vanno ad abbracciare le gambe lentamente, portando anche la testa in raccoglimento verso il centro, fino a portare le ginocchia alla fronte. La posizione va mantenuta per 20 secondi e ripetuta almeno 4 volte.