Da unico accenno di colore sul viso pallido, sbiancato da appositi pigmenti, a ultimo tocco della full face, fino ad assoluto protagonista del make-up: il blush, proprio come noi tutte, ha attraversato varie fasi — alcune più in ombra di altre — ma sta attualmente vivendo il suo periodo di gloria come elemento centrale dei più disparati beauty trend.
Basta guardarsi in giro un po’ più attentamente, sui social così come per le strade, per rendersi conto che non si tratta più puramente della classica “ciliegina sulla torta”: è statement, estetica, lusso. Così, dopo aver dominato l’estate a colpi di champagne cheeks e sun soaked blush, ecco tornare sotto i riflettori dell’autunno 2025 un’antica tecnica prettamente da backstage, che ha già conquistato beauty addicted, TikTok e Gen Z: stiamo parlando del blush stacking.
Tutto sulla tecnica del blush stacking, per guance perfette dal mattino a notte fonda
L’autunno, si sa, è tutta una questione di strategici layering. E non solo quello in corso non fa eccezione, ma nemmeno il make-up del momento ne è esente.
Quello noto come blush stacking troverebbe infatti la sua traduzione letterale in “stratificazione del blush”, e non consisterebbe in altro che nel sovrapporre sul viso lo stesso prodotto, seppur in diverse consistenze.
Come sappiamo bene il cosiddetto fard può presentarsi in forma liquida, in crema o in polvere, ed ognuna di queste mostra caratteristiche e densità differenti: mentre i primi due si fondono perfettamente alla pelle l’ultimo presenta una maggiore volatilità, specie se non combinato a una formula che ne favorisca l’aderenza, che sia essa quella di un primer, di un fondotinta oppure di un setting spray.
Risiederebbe proprio in questa diversità il motivo per il quale gli esperti del settore, tra il backstage di una sfilata e quello di un red carpet, avrebbero concepito la suddetta tecnica.
Il segreto alla base del trend ora virale sui social starebbe proprio nell’abbinare l’uso di un blush liquido o in stick ad uno in polvere, in modo tale da assicurare a chi lo indossa una tenuta extra ed un risultato intenso, radioso e tridimensionale. Insomma, tutto ciò a cui una beauty addicted degna del suo titolo ambisce.
Ma attenzione, nulla deve essere lasciato al caso: dopo aver provveduto ad idratare la pelle in profondità con una buona crema idratante, procedere per consistenze è a dir poco fondamentale per una riuscita ottimale. Le texture morbide e creamy dovranno essere applicate per prime, come base, mentre quelle polverose, magari satinate, chiuderanno il passaggio. Un po’ come si fa con la cipria sopra il fondotinta ed il correttore, in sostanza.
Il consiglio dei make-up artist? Stendere il blush in crema con tocchi leggeri di polpastrello, per non rovinare il trucco sottostante, e settarlo con la polvere partendo dal punto che si desidera intensificare, in modo da ottenere un effetto sì vivo e strutturato, ma soprattutto sfumato, diffuso e naturale.
D’altronde avremmo dovuto aspettarcelo, il layering nel 2025 è una tendenza totalizzante, applicabile tanto agli outfit quanto ai profumi. Poteva il make-up restare escluso da tutto questo? Stratificare diverse formulazioni di blush non è inoltre solo una questione di durata, bensì un modo per giocare con il trucco, i sottotoni, le sfumature, i finish, per personalizzare. E con un risultato sempre diverso, a seconda della dose di fantasia impiegata.