Roberto Bolle compie 50 anni: un talento cristallino, il più famoso del nostro tempo, che l’ha portato a essere contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala di Milano, Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York e Guest Artist del Royal Ballet presso la Royal Opera House del Covent Garden di Londra.
Ma di fermarsi il ballerino non ne ha alcuna intenzione: presto tornerà su Rai 1 con la seconda edizione di Viva la Danza e porterà per la prima volta in Italia l’opera intera di Mauro Bigonzetti, Caravaggio, in scena a Firenze al Teatro del Maggio Fiorentino e a Milano al Teatro degli Arcimboldi.
Roberto Bolle, gli esordi nel mondo della danza
Nato a Casale Monferrato il 26 marzo 1975, Roberto Bolle è cresciuto a Trino, piccolo comune in provincia di Vercelli. Ha un fratello, Paolo e una sorella Emanuela, e aveva anche un gemello, Maurizio, che è venuto a mancare a soli 36 anni per arresto cardiaco. L’amore per la danza è sbocciato subito nel suo cuore, quando era appena un bambino, e furono i genitori – papà Luigi proprietario di una carrozzeria e mamma Mariuccia che lavorava in casa facendo piccoli lavori di contabilità – a incoraggiarlo a studiare seriamente.

“Non avevo immaginato di venire qui, sognavo di ballare e devo dire che ero contento di farlo a Vercelli, dove studiavo. Poi è stata mia madre che ha detto: ‘Se lo vuoi fare veramente per la vita, se deve essere una professione, cerca di farlo nella scuola migliore che abbiamo in Italia, una delle migliori al mondo, quindi alla Scala’. Dissi a mia madre che non mi sarei impegnato per l’audizione alla Scala, perché venire a Milano non mi interessava e non mi piaceva abbandonare la famiglia così piccolo. Poi…quando mi trovai all’interno della Scala e capii l’importanza e le possibilità che si aprivano, allora mi impegnai veramente. Fui ammesso alla scuola”, aveva raccontato qualche tempo fa al Corriere della Sera.

Proprio alla Scala avverrà un incontro che gli cambierà la vita, quello con Rudol’f Nureev, che lo scelse per il ruolo di Tadzio nell’opera Morte a Venezia. Ma il Teatro gli vietò di accettare l’offerta perché troppo giovane: “Avevo 15 anni, se fosse successo probabilmente mi sarei bruciato, sarebbe potuto essere una fonte di disperazione. Me ne convinsi quando lessi che il ragazzo che mi aveva sostituito era stato preso a calci da Nureyev. Alla fine mi bastò l’essere stato notato da Rudy. E già quello mi diede una grande spinta per andare avanti”.
La carriera sfolgorante
A soli vent’anni Roberto Bolle ha debuttato come protagonista nel Romeo e Giulietta di MacMillan al Teatro La Scala, e in questo ruolo l’anno successivo è stato promosso sul campo Primo Ballerino, dando il via alla sua strepitosa carriera in Italia e all’estero. I ruoli da protagonista si sono moltiplicati, portandolo a diventare uno degli artisti più apprezzati al mondo.
Non a caso, nel corso della sua carriera è stato il primo ballerino della storia a diventare contemporaneamente Étoile della Scala e Principal Dancer dell’American Ballet di New York. Il suo talento l’ha portato a danzare per le compagnie più prestigiose e nei teatri di tutto il mondo, dal Mariinskij di San Pietroburgo al Bol’soj di Mosca, passando per l’Opéra di Parigi e il Metropolitan Opera House di New York.

Ma non solo: ha danzato con celebri étoile, da Carla Fracci a Darcey Bussel, ma anche con Alessandra Ferri ed Eleonora Abbagnato. Nel 2002 si è esibito a Buckingham Palace per la Regina Elisabetta, e nel 2004, in occasione della Giornata mondiale della gioventù, ha danzato sul sagrato di piazza San Pietro davanti a Papa Giovanni Paolo II. Nel 2006 ha preso parte alla cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, e con un tour in tutto il mondo al fianco di Alessandra Ferri il suo talento si è affermato a livello mondiale.
La danza per tutti
Dal 2008 il ballerino porta avanti il progetto Roberto Bolle e Friends, che quest’anno ha tagliato il traguardo dei 25 anni di attività e che ha portato la danza nelle piazze, facendo conoscere quest’arte a un pubblico sempre più vasto. Ma Bolle ha saputo andare oltre, diventando un volto televisivo capace di fare innamorare gli spettatori della danza classica, da troppi vista come qualcosa di irraggiungibile.
Nel 2016 ha debuttato in tv con il programma La mia danza libera, in onda su Rai 1 e dal 2018 al 2023 è stato protagonista dello show, in onda la sera di Capodanno, Danza con me. E nel 2023 e nel 2024 Rai 1 ha trasmesso in diretta Ballo in bianco, la sua lezione di danza in piazza Duomo a Milano. “Sono entrato in maniera importante nelle case degli italiani come prima non ero riuscito a fare. All’inizio c’era molto timore e una grandissima incognita, dalla seconda volta in poi, avendo avuto così tanti commenti positivi e un seguito importante, ho iniziato ad essere più consapevole e sicuro e anche a osare di più”, aveva raccontato.

Ma non ha intenzione di fermarsi qui: oltre ai progetti in tv e agli spettacoli in teatro, con la fondazione che porta il suo nome fa arrivare la danza anche nelle carceri, negli ospedali e nelle scuole. Tanti i riconoscimenti che ha ricevuto poi nel corso della sua lunga carriera, dall’Ambrogino d’oro alla nomina come Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
La vita privata
Roberto Bolle ha sempre mantenuto uno strettissimo riserbo sulla sua vita privata, come ha raccontato qualche anno fa a Vanity Fair: “Lo spazio che va oltre il palco, quando il sipario si chiude, per me è molto importante, personale e assolutamente privato. Ho sempre tentato di custodirlo gelosamente. Non dico che debba essere importante per chiunque allo stesso modo, ma per me lo è… Ho sempre cercato di distinguere la mia immagine privata da quella pubblica e ho ferma intenzione di continuare a farlo”.

È stato il settimanale Chi nel 2020 a lanciare lo scoop della relazione tra il ballerino e lo stilista britannico Daniel Lee, direttore creativo di Burberry ed ex Bottega Veneta. La storia d’amore tra i due non è mai stata confermata dai diretti interessati, ma secondo la rivista i due si sarebbero conosciuti proprio nel momento in cui Roberto otteneva la doppia nomina di Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York. La coppia è stata avvistata in più di un’occasione – a Venezia e in Costiera Amalfitana – ma Bolle sulla sfera privata dalle pagine di Repubblica è stato tranchant: “Con tutto quello che uno fa professionalmente, con quello che uno dà, perché deve interessare?”.