Matilde Gioli è una delle più talentuose attrici italiane, ed è entrata nel cuore del pubblico con i suoi ruoli di grande successo in Doc. Nelle tue mani e ne Il Capitale Umano. Il suo percorso nel mondo della recitazione è iniziato un po’ per caso, ma da allora la sua strada è sempre sembrata tracciata verso un’unica direzione. L’attrice ha parlato della sua vita in una lunga intervista al Corriere della Sera, raccontando dell’inizio della sua carriera, dell’incidente in giovinezza che l’ha portata quasi alla paralisi e della scomparsa del padre.
Matilde Gioli, l’esordio nel mondo del cinema
La carriera di Matilde Gioli è iniziata un per caso: l’attrice si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie al film Il Capitale Umano. Nella pellicola, uscita nel 2013 e diretta da Paolo Virzì, la Gioli ha vestito i panni di Serena Ossola, figlia del personaggio interpretato da Fabrizio Bentivoglio. La prova recitativa di questo film le ha permesso di vincere il Premio Guglielmo Biraghi nell’ambito dei Nastri d’Argento del 2014.
“Forse mi trovavo nel posto giusto al momento giusto, stavo accompagnando mio fratello a minibasket e i provini per il film di Virzì, Il capitale umano, si svolgevano proprio lì. Però, se guardo il mio percorso professionale mi rendo conto che non fu proprio un accadimento accidentale – ha raccontato al Corriere della Sera -. Forse c’è una parte inconsapevole, un inconscio che ti guida verso una direzione. Lo capisco oggi per come sento e tratto ciò che fa parte del mio lavoro”.
Fu proprio il regista a suggerirle di adottare il cognome di sua madre Francesca: ” Era una suggerimento protettivo, Matilde Lojacono in questo modo poteva continuare la propria vita in modo più riservato. Fummo tutti felici di quell’idea”.
Matilde Gioli, l’incidente, il dolore per la morte del padre e la rinascita
La sua vita non è stata semplice: all’età di 16 anni un grave incidente subito in piscina da adolescente, poi la morte del padre, che l’ha segnata profondamente.
“Quell’incidente mi ha tolto tanto perché avevo 16 anni ed ero bloccata con addosso un busto di ferro, una lunga, anticipata quarantena. Però ne parlo con gioia perché rischiavo la sedia a rotelle mentre ora sgambetto, con la sensazione di sfruttare risorse che non pensavo di possedere”, ha confessato l’attrice. Una vera e propria rinascita per lei, sebbene debba fare i conti ogni giorno con la scomparsa del padre, qualcosa ancora di non superato.
“Il lutto è una cosa diversa – ha spiegato – pesa di più, ciò che manca non torna e per certi versi è insopportabile. Mio padre non esiste più: il verdetto è definitivo ma non lo accetto, faccio cose strane, lo chiamo al telefono, mi chiedo dove diavolo sia. Non poter parlare con lui produce una tristezza profonda. Con la consapevolezza di aver ricevuto tantissimo da lui, la capacità di amare, di stringerci. Purezza e chiarezza. Questo resta. E ritorna”
Matilde Gioli, l’amore per Alessandro
Matilde Gioli è legata sentimentalmente ad Alessandro Marcucci, un affascinante istruttore di equitazione che è riuscito a conquistare il suo cuore. Conosciutisi grazie alla loro passione comune per i cavalli, i due appartengono a due mondi totalmente opposti, ed è stato proprio questo a far scoccare la scintilla: “Tutto ciò che mi tiene agganciata alla realtà ed esula dal mondo che frequento per lavorare mi attrae. Alessandro ha un animo buono e semplice. Ci somigliamo. Condividiamo una capacità di ridere, di gioire delle piccole cose. Ha a che fare con l’universo dell’infanzia, dei bambini. Natura, animali, buon cibo, chiacchiere, sport, risate. Ogni altro privilegio che pure mi riguarda, da un hotel di lusso ad un contesto elegante, produce piaceri più effimeri, roba di poche ore. Nel quotidiano tutto ciò non mi interessa affatto”.