È uscito oggi, venerdì 4 aprile, Cose Stupide, il nuovo singolo di Alessandra Amoroso, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica. Pubblicato per Epic / Sony Music, il brano segna un nuovo capitolo nel percorso artistico della cantante salentina, in dolce attesa della sua prima figlia da Valerio Pastore, sempre più incline a esplorare le profondità dell’animo umano con uno stile diretto e contemporaneo.
Cose Stupide, il significato del nuovo singolo di Alessandra Amoroso
Scritto da Pietro Celona, Daniele Fossatelli e Leonardo Zaccaria, e prodotto da CELO, Cose Stupide è un midtempo che riesce a combinare leggerezza musicale con una narrazione profonda. Il brano cattura fin dai primi secondi per la sua immediatezza e per quella malinconia dolce che caratterizza da sempre la voce di Alessandra Amoroso, qui particolarmente espressiva e calibrata. Il ritmo è avvolgente, quasi ipnotico, ma è nel testo che si nasconde la vera forza della canzone: una riflessione lucida e a tratti spietata sulla fragilità delle relazioni moderne.
La relazione raccontata in Cose Stupide oscilla tra desiderio e disillusione, tra momenti di abbandono totale e altri in cui tutto sembra crollare sotto il peso delle aspettative non mantenute. Non c’è giudizio nel racconto di questa dinamica emotiva, solo un invito a lasciarsi attraversare dalle emozioni, anche le più scomode. Cose Stupide parla di errori, di fragilità, di piccoli gesti che fanno male eppure sono inevitabili. È un invito alla libertà di vivere l’amore anche nelle sue imperfezioni, concedendosi il lusso di sbagliare e persino di soffrire.
La copertina del singolo, curata nell’art direction da Corrado Grilli, riflette proprio questa idea: l’immagine, densa di simbolismo, si inserisce in quel linguaggio visivo che accompagna sempre più spesso i lavori di Amoroso, contribuendo a dare coerenza e profondità ai suoi progetti. La scelta di collaborare con Grilli, noto per la sua capacità di mescolare elementi grafici e concettuali, si rivela vincente: l’artwork è evocativo e fortemente connesso al significato della canzone.
Il videoclip con Matilde Gioli
A rendere ancora più potente l’uscita del singolo è il videoclip ufficiale, disponibile da oggi sul canale YouTube dell’artista. Diretto da Marco Braia, il video vede protagonista l’attrice Matilde Gioli, che interpreta una donna intenta a danzare da sola in una stanza, in un movimento liberatorio e sincero. Il ballo, volutamente goffo ma estremamente umano, la porta a rompere oggetti simbolici: piatti, bicchieri, specchi, fragili quanto le emozioni che proviamo nelle relazioni. Ogni gesto racconta un frammento di dolore, ma anche una forma resistenza alle avversità.
La scelta di Matilde Gioli non è casuale: tra lei e Alessandra Amoroso esiste un legame forte, consolidato da una commovente esibizione a Sanremo 2021 dedicata ai lavoratori dello spettacolo.
Il testo di Cose Stupide
Sognavo per noi
Una vita come tanti
Uscire fuori con il freddo
Che dà un tocco di mistero alla tua malinconia
Io non ti appartenevo
Ero solo un’altra donna nel tuo letto
A pensarci mi bastava, ma che scema
Dai, prendi il tuo cappotto nero che alla fine mi sta meglio
Oh Oh oh Oh
Ti direi che con te invecchierei ma la notte è giovane
Non perdiamoci in chiacchiere, per carità
Io con te non ci voglio parlare di cose stupide, così stupide
E lo so che soffrirò, d’amore soffrirò, come un cane soffrirò
Non te lo posso dire, per carità
che ogni volta finiamo a parlare di cose stupide, così stupide.
È strano rincontrarsi dopo tanto sotto un fulmine
Mi chiedi come stai ma non saprei riassumere in un attimo
magari evito, “non fare la drammatica”, diresti tu
Che tanto non ti appartenevo
Ero solo un’altra donna nel tuo letto
Ti prego non mi dire “Non è vero”
No, non siamo mai stati male, non siamo mai stati meglio, tu lo sai
Oh Oh oh Oh
Ti direi che con te invecchierei ma la notte è giovane
Non perdiamoci in chiacchiere, per carità
Io con te non ci voglio parlare di cose stupide, così stupide
E lo so che soffrirò, d’amore soffrirò, come un cane soffrirò
Non te lo posso dire, per carità
che ogni volta finiamo a parlare di cose stupide, così stupide.
soffrirò, d’amore soffrirò, come un cane soffrirò
Ma poi starò meglio
soffrirò, d’amore soffrirò, come un cane soffrirò
Ma che importa o no se un giorno
soffrirò, d’amore soffrirò, come un cane soffrirò
Non te lo posso dire, per carità
che ogni volta finiamo a parlare di cose stupide, così stupide.