Hubert de Givenchy: biografia, muse, creazioni

Le muse, le creazioni e lo stile di Hubert de Givenchy, uno degli stilisti più amati di sempre

Discreto, elegante, unico: Hubert de Givenchy è uno degli stilisti francesi più amati di sempre. Dal 1952, anno in cui fondò la sua casa di moda, ha vestito le dive più famose del mondo, definendo lo stile di donne del calibro della regina Elisabetta II, di Jacqueline Kennedy e ovviamente di Audrey Hepburn, che è stata la sua musa.

Il tubino che l’attrice sfoggiava nel celebre Colazione da Tiffany era proprio una creazione di Givenchy ed è diventato un capo cult nel Novecento, ancora oggi imitato e invidiato. Classe 1972, prima di arrivare al successo lo stilista era nato da una famiglia aristocratica. Suo padre, marchese, morì quando lui aveva solo 13 anni, e il giovane Hubert venne cresciuto dalla nonna e dalla mamma.

A 17 anni andò a vivere a Parigi per studiare presso le Belle Arti e da subito iniziò a lavorare nel mondo della moda, disegnando abiti per designer divenuti celebri, da Christian Dior a Pierre Balmain. Dopo aver collaborato con Elsa Schiaparelli, conosciuta per il suo stile unico e d’avanguardia, fondò la sua casa di moda a Plaine Monceau nel cuore di Parigi.

La sua prima musa fu Bettina Graziani, la modella più richiesta in quegli anni, a cui dedicò una collezione innovativa e originale. “Ho sognato una donna liberata – raccontava – non più fasciata e blindata nei tessuti. Tutte le mie linee permettono movimenti svelti e fluidi, i miei vestiti sono vestiti reali, ultra-leggeri, senza imbottiture e corsetti, sono indumenti che aleggiano su un corpo libero da lacci”.

Nella sua lunga carriera Givenchy ha inventato il famoso balloon coat, un cappotto bombato sfoggiato spesso da Jacqueline Kennedy e l’abito baby doll. La star che gli portò più fortuna però fu Audrey Hepburn. Il primo incontro fra i due avvenne nel 1953, sul set di Sabrina. Da subito divennero amici e lo stilista iniziò a disegnare abiti per la diva. Fino al 1961, quando ideò il tubino di Colazione da Tiffany.

“I suoi abiti mi danno sempre un senso di sicurezza e autostima – raccontò lei anni fa in un’intervista -, e mi riesce più facile lavorare sapendo che esteticamente sono a posto. Mi sento così anche nel privato. I vestiti di Givenchy mi offrono protezione contro situazioni e persone strane. Mi ci sento davvero a mio agio”. Fra le sue clienti ci furono anche Greta Garbo, Maria Callas, Grace Kelly, Ingrid Bergman, Lauren Bacall e Marlene Dietrich, tutte affascinate dall’estro e dall’eleganza discreta di Givenchy.