Claudia Gerini si racconta, dal flirt (segreto) con Carlo Verdone, alle molestie subite quando era giovanissima.
L’attrice romana ospite di Belve, il programma di Francesca Fagnani, svela i suoi amori e i dolori del passato. Dopo la fine della relazione con Federico Zampaglione e la storia con Andrea Preti, oggi si dichiara single. Nel suo curriculum sentimentale però c’è anche un breve flirt con Carlo Verdone, attore e regista che l’ha diretta in moltissimi film.
“Il flirt è durato un pochino – ha svelato -, forse l’anno in cui abbiamo girato ‘Sono pazzo di Iris Blond’, non ricordo esattamente. Io ero innamorata di lui da sempre. Abbiamo fatto due film di seguito con Verdone. C’è sempre una sorta di transfert col regista, anche perché io ero single in quel momento. Questa grande intesa si è trasformata in un flirt. Ci siamo avvicinati per un periodo – ha aggiunto Claudia Gerini -, però abbiamo capito che né io né lui eravamo pronti per una relazione. Forse più io non ero nelle condizioni di intraprendere una convivenza o una relazione seria”.
La star italiana ha anche affrontato il tema delle molestie nel mondo del cinema: “Mi sono capitati degli episodi di molestie, dai quali sono riuscita a fuggire; anche piccola – ha confessato -. Uno in particolare, un po’ più pesante, ma non sono stata vittima perché sono riuscita a defilarmi: noi donne dobbiamo alzare le antenne e capire quando è una trappola”.
Lo scandalo Weinstein ha toccato da vicino Claudia Gerini, poiché è ha avuto una storia d’amore con Fabrizio Lombardo, ex presidente della Miramax, società del potente produttore. L’uomo è stato più volte accusato da Asia Argento di aver “procacciato” le ragazze a Weinstein, traendole in inganno e lasciandole nelle sue mani.
“Io vedevo che Fabrizio presentava tutti a Harvey. Da Lucisano agli sceneggiatori, tutti volevano conoscere Harvey, tutti erano arrabbiati se non arrivavano alla suite di Harvey – ha chiarito Claudia Gerini -. Non penso che Fabrizio abbia spinto o impacchettato una trappola per una ingenua ragazza. Asia era sicuramente in grado di badare a se stessa. Denunciare dopo tanti anni, come è stato nel caso di Asia Argento, che effetto mi ha fatto? Penso che uno si possa prendere tutto il tempo che vuole per denunciare. Magari è strano e può dare adito ad ambiguità, se ricevi dei favori negli anni o se collabori in modo sostanziale, magari facendo distribuire alcuni film. Quindi continui nel corso degli anni ad affiancarti a questa figura”.