Oscar 2024, i vincitori: Oppenheimer non ha rivali, Emma Stone incredula

Tutti i vincitori degli Oscar 2024, giunti alla 96esima edizione: ecco l'elenco di attrici, attori, registi e non solo che hanno ottenuto una statuetta

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Gli Oscar 2024 sono stati accolti presso il Dolby Theatre, come di consueto. È qui che il celebre red carpet si è riempito dei principali divi di Hollywood. Spazio ai nomi in gara per una statuetta e a chi è stato invitato a consegnare gli ambiti premi. A riempire lo storico teatro, però, anche tantissimi esponenti del mondo del cinema statunitense e internazionale, in qualità di semplici ospiti.

È sempre una notte speciale ma lo è ancor di più per noi quando c’è un po’ d’Italia in gara. In questo caso ci riferiamo a Io capitano di Matteo Garrone, che purtroppo non è riuscito a primeggiare nella categoria miglior film straniero.

Oscar 2024, cos’è successo

Proviamo a riassumere quelli che sono stati i momenti cardine di questi Oscar 2024. Billie Eilish si è cimentata in una commovente esibizione, cantando la sua What Was I Made For?, tratta dal film Barbie e ovvia favorita per la statuetta nella categoria Miglior canzone originale. L’ha infatti vinta e, con i suoi 22 anni, è l’artista più giovane a riuscirci per due volte.

Uno dei mattatori di serata è stato John Cena, che sta facendo di tutto per lasciare nel passato la sua carriera da wrestler. Così come The Rock e Gabriel Bautista, ha scelto la via della recitazione, dimostrando un gran talento. Guardando ai due colleghi, lo si può porre esattamente nel mezzo per caratteristiche. Stasera ha mostrato molto di sé, presentandosi “nudo”, con pochi indumenti addosso o con la sola busta (ingrandita) dei premi come “foglia di fico”. Ha ripreso alcuni eventi del passato, come Robert Opel, lo streaker che nel 1974 sorprese David Niven che stava per annunciare l’Oscar a Elizabeth Taylor.

Piccola curiosità: Emma Stone ha perso la diretta di ben due premi per Povere Creature!, per pausa bagno e pit stop al bar. Ha però avuto modo di rifarsi con gli interessi. Era nell’aria ma vedere Robert Downey Jr. vincere il premio Oscar come miglior attore non protagonista fa un effetto enorme: “Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia e l’Academy, in quest’ordine, e mia moglie Susan. Mi ha trovato come un cucciolo abbandonato e da brava veterinaria mi ha riportato in vita”.

Tra gli ospiti più popolari della serata, però, non c’è un interprete umano ma un animale. Si tratta del cane Messi, il border-collie che ha preso parte ad Anatomia di una caduta.

Addobbato con guanti e lustrini, Ryan Gosling è salito sul palco, come da programma, nei panni di Ken, cantando quella che è ormai divenuta una vera e propria hit: I’m just Ken. Spazio all’attore Simu Liu tra i ballerini e al chitarrista Slash tra i musicisti.

Anche un po’ d’Italia sul palco con Andrea Bocelli e il figlio Matteo. Hanno fatto da colonna sonora con la canzone Con te partirò durante la sezione In Memoriam, che ha visto un ricordo anche per Alexei Navalny.

Tutti i vincitori

  • Miglior film: Oppenheimer;
  • Miglior regista: Christopher Nolan (Oppenheimer);
  • Miglior attrice: Emma Stone (Povere Creature!);
  • Miglior attore: Cillian Murphy (Oppenheimer);
  • Miglior attrice non protagonista: Da’Vine Joy Randolph (The Holdovers);
  • Miglior attore non protagonista: Robert Downey Jr. (Oppenheimer);
  • Migliore sceneggiatura originale: Justine Triet e Arthur Harari (Anatomia di una caduta);
  • Migliore sceneggiatura non originale: Cord Jefferson (American Fiction);
  • Miglior film internazionale: La zona d’interesse;
  • Miglior film d’animazione: Il ragazzo e l’airone;
  • Miglior documentario: 20 Days in Mariupol
  • Miglior fotografia: Hoyte van Hoytema (Oppenheimer);
  • Miglior montaggio: Jennifer Lame (Oppenheimer);
  • Migliori costumi: Holly Waddington (Povere creature!);
  • Miglior trucco e acconciatura: Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston (Povere Creature!);
  • Miglior sonoro: Tarn Willers e Johnnie Burn (La zona d’interesse);
  • Migliori effetti speciali: Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi, Tatsuji Nojima (Godzilla Minus One);
  • Migliore scenografia: James Price, Shona Heath, Zsuzsa Mihalek (Povere creature!);
  • Miglior canzone originale: What Was I Made For?, Billie Eilish (Barbie);
  • Migliore colonna Sonora: Ludwig Göransson (Oppenheimer);
  • Miglior cortometraggio: La meravigliosa storia di Henry Sugar;
  • Miglior cortometraggio di animazione: War is over;
  • Miglior cortometraggio documentario: The Last Repair Shop.