Domenica In, Fedez: “Ho pensato al suicidio”. L’abbraccio in lacrime a Mara Venier

Fedez è stato ospite di Mara Venier a "Domenica In" dove ha raccontato i dettagli della malattia che l'ha colpito

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Era attesissimo e finalmente è arrivato. L’intervista di Fedez a Domenica In raccoglie il bello e il brutto degli ultimi mesi, difficilissimi, che ha trascorso a combattere ma anche a godere della vita che non si ferma, che si trasforma e che gli ha concesso una nuova possibilità. L’amore per la sua famiglia è la sua forza ed è da questa che ogni giorno trae energia. Per loro ha abbandonato l’idea di farla finita ma non usa la parola suicidio, mai. Il pensiero corre sempre a loro, ai figli e alla moglie Chiara Ferragni, in cui ha riconosciuto la donna della sua vita.

Il racconto della depressione

Una diagnosi di tumore al pancreas a 33 anni, un’operazione delicata e la ripresa – rapidissima – nella quale nemmeno lui credeva. Da quel momento tutto è cambiato, Fedez ha avuto fame di vita e non si è rispettato, tanto da minare quella salute mentale di cui oggi parla apertamente davanti al pubblico e senza alcuna vergogna: “Mi sono trovato a dover fare i conti con la possibilità di morire. Noi tutti dobbiamo affrontarlo ma doverlo fare in maniera così precoce non è sano per la tua mente. Anche dopo aver curato la malattia, sono rimasti degli strascichi. Volevo fare indigestione di vita quindi dormivo anche poco. E io stesso avevo un pregiudizio, avevo paura di ammettere di aver bisogno di farmaci e la mia prima esperienza non è andata bene. Prendevo 7 psicofarmaci diversi che mi hanno portato ad avere un attacco ipomanicale. Ho messo a rischio la mia famiglia“.

E ancora: “A Sanremo, ero al culmine della mia poca lucidità. Dopo una settimana, la mia bocca smette di funzionare. Non riesco più a parlare. Stoppo immediatamente tutti i farmaci e quindi ho avuto un effetto da rebound. Non riuscivo a camminare e non distinguevo i sogni dalla realtà. Il percorso più difficile è arrivato dopo, perché non avevo il supporto dei farmaci. Sono caduto in una depressione molto profonda e se ne esce facendosi seguire dagli specialisti. Seguire questo tipo di percorsi, in Italia, purtroppo è ancora un privilegio. Credo che debba essere un diritto per tuti quanti. Se oggi sono ancora qui – e non sono andato oltre la progettualità (di un suicidio, ndr) – è stato per la mia famiglia. Ho delle responsabilità, ho dei figli e il pensiero di arrecare un danno così grande è una cosa che ti frena”.

Un racconto complicatissimo, che il pubblico ha ascoltato in silenzio, e che Mara Venier ha voluto arricchire con un suo racconto personale e che riguarda proprio la depressione, vissuta in prima persona molti anni fa: “Sono stata ricoverata per un mese in una clinica ad Ancona. In quel periodo stavo con Jerry Calà, era lui il mio compagno. Arrivò un dottore, appena laureato. Lui venne da me e mi disse: “Mara, lei deve pensare di meno. Se per 4 ore fissa una candela, dopo 24 ore diventa un lampadario. Quando ci fissiamo in una cosa, questa diventa enorme. Io penso sempre al lampadario”.

L’amore per Chiara Ferragni e i primi approcci

“Comincio a scrivergli e a ottobre pubblichiamo la nostra foto insieme – ha raccontato la moglie Chiara Ferragni in un video – Lui mi diceva sempre che voleva fare bambini con me, che voleva sposarsi con me. In quel momento non c’era niente di più sexy di un ragazzo che si vuole impegnare. A maggio 2017 mi ha fatto la proposta di matrimonio, all’Arena di Verona. Lui ha scritto una canzone per me e me l’ha dedicata”.

Da Vorrei ma non posto, il brano scritto con J-Ax in cui si citava Matilda, la cagnolina di Chiara Ferragni ormai scomparsa, non si sono più lasciati: “La canzone era un aggancio. Mi è venuto in mente in quel momento e mi sono detto ‘se piglia, piglia’. Ci eravamo incontrati prima ma non c’era stato niente, io con la mia ex fidanzata e lui con il suo ex fidanzato. Inizialmente è stata lei a scrivermi poi sono stato io a continuare”.

“Lei ha un approccio alla vita diverso dal mio, vive in un contesto lavorativo diverso dal mio. Eppure, senza ombra di dubbio lei è la persona con la quale voglio passare il resto della mia vita. Pensa che la sera prima di farle la proposta abbiamo litigato quindi avevo qualche dubbio. Però: tu prova a dire di no davanti a 12ooo persone!”, ha concluso.

E sulla continua esposizione mediatica, soprattutto sui social, ha spiegato: “Mi dà fastidio il processo alle intenzioni. Quando faccio qualcosa di benefico non amo essere giudicato. Sono discorsi stupidi: come fai a provare che io non lo stia facendo per un fine sano? Se io faccio un’attività di beneficienza, lo fa per un ventaglio di motivazioni. Quello nobile, certo, ma penso che faccia bene anche alla mia immagina. Preferisco essere quello che fa che essere quello che critica e che non fa una mazza”.

I prossimi progetti

Fedez è da sempre impegnatissimo nell’ambito della beneficienza, soprattutto dopo le disavventure fisiche che l’hanno colpito. È vicino alla ricerca sul cancro ed è sceso in campo anche per dare una risposta a chi chiede aiuto per combattere i tanti disagi causati dalla salute mentale: “Il mio sogno è quello di aprire un centro di accoglienza per tutti i ragazzi che hanno problemi di salute mentale, so che è un progetto molto ambizioso ma ci sto lavorando”. E, la prima volta che è tornato sul palco dopo l’intervento per rimuovere il tumore, lo ha fatto per i bambini e in particolar per l’associazione Amici di Tog attraverso l’evento Love MI.

Attualmente impegnato con X Factor, che sta per volgere al termine, Fedez desidera fortemente tornare alla musica e riprendere a girare l’Italia con un tour tutto suo, che ormai non conduce da molti anni. Infine, l’abbraccio in lacrime con Mara Venier: “Ti ringrazio perché tu mi hai aiutato ma era troppo tardi”, ha detto la conduttrice senza specificarne il motivo, “Lo so”, ha risposto lui, abbracciandola.