Emma Bonino ricorda le sue figlie a Verissimo: “Il distacco è stato terribile”

Emma Bonino si è raccontata in toto a Silvia Toffanin, tra malattia, infanzia con i suoi genitori e il senso di maternità scattato soltanto in un caso

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Una lunga e interessante intervista, quella concessa da Emma Bonino a Verissimo. Tanto da raccontare, considerando la sua vita colma di eventi. Guardandosi alle spalle, ha ricordato molto del suo privato, per poi soffermarsi anche su un presente che la vede alle prese con delle problematiche di salute.

Emma Bonino, ospedale e tumore

Parlando in collegamento da casa con Silvia Toffanin, Emma Bonino ha spiegato d’essere stata costretta a trascorrere più di un mese in clinica. Lo scorso anno il problema era il trocantere e ora invece si è rotta il femore: “Ho un problema di gambe, diciamo. Rompersi il femore non è la cosa migliore ma sono stata assistita benissimo”.

Ha compiuto 76 anni il 9 marzo la ben nota esponente politica di +Europa, storica attivista femminista, che a Verissimo ha realizzato una sorta di ritratto parziale di sé e della sua storia. Un salto tra vita pubblica e privata, arrivando a toccare anche il delicato tema del tumore che l’attanaglia.

“Una bestia che nessuno aveva invitato e si è presentato un giorno all’improvviso”. Non può subire un’operazione, il che la costringe alla convivenza con il microcitoma polmonare: “La sua caratteristica è quella di poter tornare dopo otto anni. Con la malattia è cambiato tutto e la radiografia mi ha bruciato tutti i capillari. Andrò quindi sempre in giro con questa fascia, perché non ho capelli”.

Il ricordo dei genitori e i figli mai avuti

Parlando della sua infanzia, la ricorda felice. Si è definita una “contadinella” molto vispa, che ha trascorso tanto tempo in collegio con le suore, insieme con sua sorella. Un’esperienza che stranamente ha molto apprezzato, ha sottolineato. I suoi genitori erano impegnati in quella fase a costruirsi casa, quindi di tempo per le due bambine ce n’era poco.

Ciò non vuol dire che il legame instaurato con sua madre e suo padre non fosse profondo, anzi. Il papà era un tipico contadino, dedito al lavoro e alle proprie responsabilità. Tutto ciò le ha purtroppo impedito di conoscerlo a fondo, pur amandolo. Decisamente differente il discorso per quanto riguarda sua madre: “Mi manca tantissimo e in alcuni momenti vorrei proprio parlarle. Da buona liberale, era una di quelle persone che pensava e praticava che la libertà altrui è uno dei doni più grandi che si possa avere”.

Si è poi passati a parlare della genitorialità, di certo uno degli argomenti più delicati dell’intervista. All’età di 26 anni Emma Bonino ha scelto di abortire, spiegando come ciò abbia cambiato la sua vita personale, oltre che i suoi ideali politici. Non ha mai avuto dubbi sul diventare madre, neanche in seguito: “Un figlio è per sempre e io per sempre non me lo so dire su nessun tema al mondo”.

Ha però provato l’esperienza d’avere due figlie adottive. Ha avuto in affido due ragazze, Aurora e Rugiada. Era proprio il periodo dell’aborto e, dice, forse il suo desiderio di divenire madre si è esaurito con quest’unica esperienza molto intensa: “Con Rugiada ho mantenuto dei rapporti molti cari. Con Aurora no, che d’altronde era la mascotte del partito. Mi chiamavano mamma ed è venuto naturale che abbiamo continuato così. Il distacco è stato terribile, con l’idea di rientrare in casa in silenzio. È stato terribile”.