Rocco Schiavone, la Rai congela la fiction per un anno: non c’è budget

La Rai congela Rocco Schiavone per un anno: la fiction non si fermerà, ma servono tempi lunghi e un nuovo budget.

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

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Rocco Schiavone, la fiction Rai di successo con Marco Giallini, si ferma. L’azienda di viale Mazzini infatti avrebbe deciso di sospendere momentaneamente lo show per via di una mancanza di budget. La decisione è stata confermata proprio da Antonio Manzini, scrittore dei romanzi da cui è tratta la serie tv.

Rocco Schiavone, il destino della fiction Rai

A svelarlo è TvBlog che ha citato le dichiarazioni dello stesso Manzini. “Il budget necessario per realizzare ogni stagione è molto alto – ha rivelato lo scrittore – e la Rai ha scelto di destinare le proprie risorse ad altri progetti già in fase di sviluppo”. La sesta stagione si era conclusa qualche tempo fa, lasciando tutti i fan in attesa di scoprire cosa sarebbe successo al personaggio interpretato da Marco Giallini.

Nonostante lo stop – che dovrebbe durare un anno – la serie tv comunque andrà avanti, come confermato da Manzini. “Meglio rallentare i tempi piuttosto che trasformare questa serie unica in qualcosa di simile a una soap opera standardizzata e meno curata nei dettagli narrativi e visivi”, ha detto.

Di cosa parla Rocco Schiavone

Rocco Schiavone è una fra le fiction Rai più amate e seguite di sempre, con schiere di appassionati fan che seguono le vicende del vicequestore di polizia a cui presta il volto un bravissimo Marco Giallini. La fiction è tratta – come detto – da una serie di romanzi che seguono le avventure di Rocco, trasferito per motivi disciplinari da Roma ad Aosta. Le indagini di Schiavone, un personaggio tormentato e complesso con metodi spesso al limite, si intrecciano con la vita privata del vicequestore.

Marco Giallini è legatissimo al personaggio di Rocco Schiavone, un uomo schivo e profondo, con grandi traumi e ferite. L’attore ha saputo costruire un protagonista con tantissime sfaccettature che ha conquistato da subito il pubblico televisivo.

“È il personaggio cui sono più legato, era il mio sogno interpretare una sorta di ciancicato maledetto”, aveva rivelato qualche tempo fa, parlando anche dell’evoluzione di Rocco nel corso delle puntate. “È meno alla ricerca dell’amore, in tutti i sensi. All’inizio cercava l’amore in tutte le cose, ora è disilluso, meno presente alla vita di tutti i giorni – aveva detto -. Mi sembra palese che la disillusione serpeggi tra gli italiani. Oggi non c’è contatto tra la gente, anche a causa della sparizione delle edicole, che favorivano il confronto e lo scambio di idee. Una volta c’erano i politici, ora quelli che ci sono nemmeno li conosco. Una volta le persone parlavano tra di loro, ora non c’è più niente”.

L’attore in quell’occasione aveva anche parlato della messa in onda della fiction su Rai Due. “Non conosco questi meccanismi, ma credo che la serie stia bene su Rai 2. Ricordo che quando uscì Schiavone, l’analisi sul pubblico restituì un’audience costituita per metà da spettatori diplomati. Mi fa piacere il fatto che una persona che abbia avuto a che fare con Dostoevskij dia un’occhiata pure a Rocco Schiavone – aveva detto -. Su Rai 1 c’è stato un momento in cui si paventava l’ipotesi di mandarla in onda lì, ma evidentemente ci sono delle caratteristiche di Schiavone che non posso essere trasmesse lì”.