Avete mai incontrato l’orgasmo notturno? Quando arriva e come riconoscerlo

L'orgasmo notturno non è solo roba da uomini! Ecco come riconoscere e sperimentare il piacere durante il sonno

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Poche donne lo conoscono eppure tante lo sperimentano. Stiamo parlando dell’orgasmo notturno che, secondo una ricerca del Kinsey Institute for Research in Sex, Gender, and Reproduction condotta su un campione di 11 mila intervistate, coinvolge il 37% delle donne e si verifica soprattutto fra i 40 e i 50 anni. Perché avviene? E di cosa si tratta esattamente?

Non solo roba da uomini

Si parla molto più comunemente di “polluzioni notturne” per riferirsi alle erezioni e all’orgasmo notturno maschile, ma le donne non sono esenti dal provare piacere inconsciamente e senza sollecitazione. Si parla per lei di “crisi secretiva” ed avviene quando la donna riesce a raggiungere l’orgasmo durante il sonno. Rispetto all’uomo cambia mediamente l’età di questa disinvoltura sotto le lenzuola: se gli uomini smettono di avere orgasmi spontanei notturni intorno ai 30 anni di età, le donne cominciano più tardi, tra i 40 e i 50 anni.

Una questione di testa

Gli orgasmi notturni non sono scatenati da stimolazioni e manipolazioni dirette. È il cervello che sollecita la corteccia celebrare fino a creare una sensazione di soddisfazione. Non a caso si dice che il cervello sia il primo organo sessuale e che dal cervello dipenda la capacità o incapacità di raggiungere l’orgasmo. Il piacere spontaneo viene allora percepito in tutto il corpo e solitamente avviene nella fase del Rem, quella del sonno più profondo, che dura in media due ore. In questo periodo può accadere che i neuroni percepiscano un incremento dell’afflusso di sangue verso i tessuti erettili, inclusa la clitoride. Tale condizione spingerebbe il cervello a portare la donna verso l’acme.

Riconoscere l’orgasmo notturno

Come si riconosce un orgasmo notturno? Il fatto di non essere sveglie e coscienti rende la consapevolezza e il riconoscimento più difficile. Secondo gli esperti solitamente la donna quando si risveglia non ha alcuna memoria di quello che è accaduto. Il corpo però subisce comunque un cambiamento considerevole durante quei momenti: il battito cardiaco e la respirazione aumentano visibilmente, oltre alla lubrificazione. Pur non ricordando e riconoscendo l’atto spontaneo, al risveglio la sensazione è di estremo benessere, poiché il corpo e la mente godono comunque dei benefici dell’orgasmo.

I sogni erotici

Paiono i sogni tra i primi responsabili degli orgasmi notturni, sia tra uomini che tra donne. Non è necessario che siano sogni erotici espliciti, di sesso puro, ma tutto dipende dalla sensibilità di chi sogna e dall’effetto piacevole che una specifica persona o situazione sognata scatena nella psiche della sognatrice. Durante un sogno percepito come erotico, anche senza stimolazione diretta del partner o per auto-stimolazione dei genitali, la mente percepisce l’eccitazione come reale. Il gioco è fatto e l’orgasmo notturno e spontaneo è più che probabile.

Le condizioni che facilitano l’orgasmo notturno

In quanto spontaneo, è evidente che non ci sia modo di comandare un orgasmo durante il sonno. O di evitarlo. Ci sono però alcune condizioni che lo potrebbero facilitare. Raggiungere un orgasmo involontariamente è più probabile nei periodi di astinenza, quando fisiologicamente compariranno sogni e pensieri erotici. Allo stesso tempo però viene portata avanti la teoria secondo la quale più si fa sesso e più se ne ha voglia: il consiglio quindi è di cercare di provare molto piacere per invogliare mente e corpo a provarne ancora. Sempre sulla stessa linea di pensiero è il consiglio a pensare, vedere, leggere qualcosa di erotico prima di andare a letto, proprio perché durante il sonno si elaborano i contenuti acquisiti durante la giornata. Pare che anche dormire a pancia in giù agevoli sensazioni piacevoli, vista la leggera pressione sui genitali esterni che la posizione provoca. Ancora, anche se non esistono prove e studi a dimostrarlo, essere molto stanche dovrebbe favorire il lasciarsi andare, il non controllo e il piacere.

Perché nel sonno?

Molte donne si stupiscono del fatto di provare piacere e di raggiungere un orgasmo dormendo, in modo del tutto involontario. E molto spesso quelle stesse donne hanno difficoltà a raggiungere l’apice del godimento da sveglie, durante il rapporto con il partner. Perché questo avviene? Le cause della difficoltà a raggiungere l’orgasmo sono legati ad ansia, depressione, stress, senso di vergogna, pressioni culturali. Per alcune persone allora è più facile raggiungere l’orgasmo in fase Rem perché nel sonno è ridotta al minimo l’attività di autocontrollo e auto-monitoraggio. Lo è per quelle persone, sia uomini che donne, che hanno un elevato senso del pudore e una morale rigida. Nel sonno e nel sogno si è disinibite e sciolte; ci si concede un piacere che da sveglie avremmo auto-sabotato. Inoltre nel sonno non ci sono distrazioni, preoccupazioni o imbarazzo: è un luogo sicuro.

No problem

Per quanto possa sembrare particolare, raggiungere orgasmi notturni e involontari è comune e anche normalissimo. Svegliarsi soddisfatte, bagnate, dopo un’esperienza di piacere durante il sonno non è di per sé un problema, affatto. Ma è altrettanto normale non viverlo. L’orgasmo notturno allora diventa un problema nel momento in cui diventa una fobia, se lo si vuole raggiungere categoricamente, forzando la fisiologia del corpo, della mente e del sonno. Ugualmente può essere percepito come problema, quando invece non dovrebbe esserlo, il fatto di non raggiungere l’orgasmo durante i rapporti. Bisogna indagare sulle cause, spesso di tipo psicologico, se la difficoltà è costante; ma non agitiamoci se succede solo alcune volte, con determinati partner e in specifiche occasioni. Fossilizzarsi su un obiettivo e ostinarsi a raggiungerlo può essere non sano e portare a frustrazione e senso di inadeguatezza. Inutilmente. Ascoltiamo il corpo piuttosto e accogliamone le sensazioni. L’orgasmo, d’altronde, non è il fine: godiamoci il viaggio.