Vaccino bivalente per Covid-19, cosa cambia e a chi servirà

Il vaccino bivalente ha una risposta anticorporale maggiore contro le varianti del Covid: come funziona e come prenotarlo

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Immaginate una passeggiata in strada. Vi potrà capitare di incontrare persone che conoscete e altre che non avete mai visto, ma di cui avete memoria perché magari le avete ascoltate in Tv o avete visto il loro volto sul giornale. Nel mondo degli anticorpi nei confronti del virus Sars-CoV-2, accade qualcosa di simile. Ci sono ovviamente virus che non sono mai stati incontrati e quindi sono fuori dai radar. Ma più spesso i nostri “difensori” invisibili imparano a conoscere componenti specifiche del virus o attraverso l’infezione naturale o tramite la vaccinazione.

I richiami nei confronti del ceppo responsabile di Covid-19 servono proprio a “riaccendere” questa attenzione da parte del sistema difensivo che, quindi, riesce a reagire in modo efficiente all’eventuale contatto dell’organismo con il virus. In questo periodo si sta sviluppando sempre di più un’immunità “ibrida”, perché figlia di una combinazione di protezione indotta dal vaccino e dall’infezione naturale. Ed è in questa fase che si inserisce nel percorso di prevenzione dalle forme gravi di infezione (il vaccino non è immunizzante ciò non evita il contagio in tutti i casi ma riesce comunque a ridurre il rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19) il nuovo vaccino bivalente.

Contiene anticorpi mirati sia nei confronti del virus originale, quello di Wuhan per intenderci, sia verso la variante Omicron 2 da cui, con successive mutazioni, si sono poi sviluppate Omicron 4 (BA.4), 5 (BA.5) e Centaurus. La BA.5 è attualmente dominante. Cosa può cambiare con il nuovo vaccino a mRNA, mentre negli USA già si sta per proporre un vaccino che dovrebbe offrire protezione specifica anche nei confronti di Omicron 4 e 5?

Un booster su misura

Il Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute spiega così la scelta di proporre, nei prossimi giorni, i nuovi vaccini bivalenti per i richiami. “Hanno mostrato la capacità di indurre una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti BA.4 e BA.5″. Insomma, per la dose di richiamo, sia essa la terza o la quarta, sta per arrivare la possibilità di puntare su una doppia “segnalazione” della vaccinazione per il sistema immunitario, con conseguente produzione di anticorpi specifici. Ovviamente, in partenza, i vaccini bivalenti saranno proposti prioritariamente a chi rischia di più in caso di infezione da sars-CoV-2, ovvero le persone con fragilità e gli over-60. Va anche detto, che, in termini di sicurezza, i dati fino ad oggi a disposizione non indicano specifiche differenze rispetto al vaccino originario a RNA-Messaggero.

Come si prenota la vaccinazione bivalente e dove si farà

In termini generali, qualche giorno prima del via ufficiale delle somministrazioni nelle diverse regioni, dovrebbe esserci la possibilità di prenotare sempre attraverso le piattaforme informatiche predisposte. Il vaccino presenta caratteristiche e modalità di conservazione – deve essere conservato a bassissime temperature – che rendono necessaria la somministrazione in strutture che consentano di ottemperare a questa necessità. Rispetto ai primi vaccini a mRNA, quindi dovrebbe esserci questa differenza.

Anche in questo caso, ed anche per l’eventuale quarto richiamo, aver contratto l’infezione nel periodo estivo rappresenta un elemento che deve far attendere per la vaccinazione. In generale, prima di provvedere alla somministrazione del vaccino bivalente, è meglio far passare quattro mesi dall’avvenuta infezione o comunque dalla vaccinazione precedente.  Di certo c’è che con questo e con i futuri vaccini continenti “informazioni” in grado di sollecitare una risposta anticorpale specifica nei confronti dei ceppi Omicron ci sarà un miglioramento nella protezione vaccinale.