L’otite è un’infezione dell’orecchio molto frequente nei bambini che spesso, soprattutto se non viene curata nel modo giusto, può provocare gravi complicanze. Lo dimostra quanto accaduto ad Ancona, dove il piccolo Francesco, un bambino di 7 anni, è deceduto a causa di un’otite curata con l’omeopatia anziché con gli antibiotici.
Esistono tre diverse tipologie di otite: esterna, media e interna. L’otite esterna presenta un’infiammazione del condotto uditivo, quella media è invece una forma più grave della patologia, che colpisce maggiormente i bambini ed è causata da batteri e virus. Se non curata quest’ultima può degenerare nell’otite interna, conosciuta anche con il nome di labirintite suppurativa. L’infiammazione può coinvolgere un solo orecchio (otite unilaterale) oppure entrambi (bilaterale).
Come riconoscere questa malattia? Nella sua forma più acuta l’otite provoca diminuzione della percezione uditiva, febbre e dolore. Uno dei sintomi avvertiti più chiaramente dai bambini è quello di avere l’orecchio tappato, per questo spesso i piccoli tendono a sfregarsi la zona e a toccarsi, accusando il fastidio. L’otite può causare anche agitazione e irritabilità, disturbi del sonno, pianti improvvisi e riduzione dell’appetito.
Solitamente la diagnosi viene effettuata dal medico tramite l’otoscopio, uno strumento che viene introdotto nell’orecchio per verificare la presenza di secrezioni e l’arrossamento della membrana del timpano. Possono essere richiesti anche degli accertamenti come l’audiogramma, per valutare la possibile perdita di udito, e il timpanogramma, per misurare il funzionamento delle tube di Eustachio e la pressione dell’aria presente nell’orecchio.
Nei bambini l’otite può provocare diverse complicanze, come la rottura del timpano a causa della pressione esercitata dalle secrezioni infiammatorie. Se la terapia non è corretta la tuba di Eustachio infiammata non consente il naturale drenaggio del pus, che rimane intrappolato nell’orecchio medio. In questi casi spesso la patologia può diventare cronica e portare ad episodi ricorrenti di otite media, che, a lungo andare, possono portare ad una riduzione dell’udito. Nei più piccoli può causare ritardi nell’acquisizione del linguaggio e nello sviluppo psichico. In casi più rari si può incorrere in una grave infezione del mastoidite, l’osso contiguo all’orecchio.