Menopausa, perché si deve “bruciare” i grassi con l’attività fisica

Come evitare di ingrassare dopo la menopausa? Gli esperti consigliano una regolare attività fisica, in particolare questi esercizi

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

In questo periodo si parla molto di energia e della possibilità di conservare le fonti energetiche fondamentali per le attività produttive e per la vita di ogni giorno. Passando dal macrocosmo del mondo in cui viviamo al microcosmo dell’organismo umano, ed in particolare al corpo femminile, con la menopausa può accadere qualcosa di simile. Ma attenzione: non bisogna pensare che con il mutamento dei flussi ormonali all’interno dell’organismo e con il calo degli estrogeni circolanti sia sempre presente un mutamento nel tasso di utilizzo dei grassi, con conseguente deposito di maggior quantità di tessuto adiposo.

Ciò che conta è non esagerare a tavola, e soprattutto muoversi regolarmente. Anche dopo il termine dell’età fertile, infatti, si possono consumare i grassi, ovviamente se l’apporto di energia che si propone per il corpo è inferiore al dispendio energetico che si crea. A segnalarlo, consigliando attenzione all’alimentazione e ovviamente anche alla regolare attività fisica, è una ricerca condotta dagli esperti dell’Università di Jyväskylä, apparsa su Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases.

Spazio alle attività di resistenza

Non bisogna cadere in un sillogismo che è comunque da tenere presente. Gli ormoni estrogeni, si sa, sono in grado di favorire il consumo dei grassi. Visto che con l’avanzare del periodo menopausale c’è un calo degli estrogeni circolanti, verrebbe da dire che di conseguenza si può ridurre la capacità delle donne di utilizzare il grasso come fonte di energia, con effetti “indesiderati” come l’incremento del peso corporeo e la conseguente alterazione del metabolismo. Ma attenzione: stando a quanto riporta lo studio, non dobbiamo trincerarci dietro all’alibi dell’età e dei mutamenti ormonali.

La ricerca mostra infatti che probabilmente il solo termine della vita fertile non avrebbe un peso tanto significativo sull’impiego dei grassi quanto le abitudini alimentari e soprattutto l’attività fisica. L’importante, insomma, è allenarsi costantemente e non lasciarsi prendere dalla pigrizia. Anche e soprattutto in questa stagione, facendo attenzione al caldo e all’umidità che possono anche creare condizioni di disagio per l’organismo.

Stando a quanto ha dimostrato la ricerca, che ha preso in esame donne in menopausa con o senza terapia ormonale sostitutiva, l’attività fisica risulta fondamentale per utilizzare efficacemente l’eventuale surplus energetico che si trasforma in grasso di deposito. Si è visto infatti che su questo fronte chi era più in forma e consumava di più aveva profili di consumo di grassi simili a chi non era ancora entrato nell’età della menopausa o comunque stava assumendo terapie ormonali sostitutive. Il consiglio, insomma, è semplice. E gli esperti lo indicano chiaramente nella loro pubblicazione. Chi vuole avere una sempre migliore capacità di consumare grassi nell’esercizio fisico, deve mantenersi costantemente in allenamento. E probabilmente dovrebbe puntare su esercizi di resistenza, piuttosto che su attività brevi e con sforzi molto intensi. Esistono in questo senso ampie dimostrazioni che la capacità di bruciare i grassi durante l’esercizio migliora con l’allenamento anche dopo la menopausa.

Il valore dell’esercizio aerobico

Ci vuole un esercizio su misura. Non bisogna strafare, ma nemmeno risparmiarsi non appena si sente il peso della fatica. Così ci si mantiene più facilmente in forma e si contrasta il grasso in eccesso.  Anche se in gioventù si è state sportive, quindi meglio non richiedere troppo all’organismo.

L’eccesso di sforzo, soprattutto anaerobico (cioè con sforzi molto intensi e ravvicinati, che non consentono un sufficiente ricambio di ossigeno) può infatti rilevarsi controproducente se non addirittura pericoloso. Per questo non tutti gli sport sono indicati sempre e comunque. Regola fondamentale: prima di compiere un’attività conviene sempre seguire gli avvertimenti del medico, compresa l’esecuzione di test come la prova da sforzo, che consente di valutare la risposta dell’apparato cardiovascolare agli stress di un’attività molto intensa.

Una volta ottenuto il “placet” dal curante, poi, meglio scegliere il tipo di sport in base alle proprie caratteristiche, età compresa, e non solo in base alle preferenze individuali. È provato che i maggiori benefici sull’organismo in questo periodo della vita, se non si è particolarmente allenate, vengono dalle attività aerobiche, come la corsa lenta, la bicicletta e il nuoto. Queste discipline comportano infatti un impegno costante e fanno lavorare al meglio cuore e polmoni.