Rinite: sintomi, cause e cura

La rinite è un'infiammazione della mucosa nasale che causa sintomi come starnuti, prurito, congestione nasale e scarico rinorrea, spesso scatenata da allergeni, infezioni o fattori ambientali

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

La rinite, anche nota come “coriza” o “congestione nasale”, rappresenta un processo infiammatorio che affligge le vie aeree superiori. I sintomi di questa patologia sono variabili, estendendosi dalla rinorrea, che è lo scolo nasale, fino all’ostruzione delle narici. Frequente è la sua associazione con altre condizioni respiratorie e otorinolaringoiatriche come l’asma bronchiale, la congiuntivite, l’otite, la sinusite, l’ipertrofia adenoidea, nonché con i disturbi del sonno e le deformità del massiccio facciale. Tra le varie manifestazioni della rinite, la forma allergica è sicuramente una delle più comuni.

È importante distinguere la rinite dalle altre rinopatie, le quali possono avere eziologie diverse. Tra queste si annoverano le rinopatie infettive, come il comune raffreddore; quelle irritative; vasomotorie, scaturite da variazioni termiche; atrofiche; neoplastiche; endocrine, come quelle che si verificano nell’ipotiroidismo; o quelle indotte da farmaci.

La classificazione contemporanea distingue la rinite allergica in due categorie: “intermittente” o “persistente”, a seconda che i sintomi superino o meno le quattro settimane di durata. Inoltre, a seconda dell’entità dell’impatto che i sintomi esercitano sulla qualità di vita del paziente, inclusi aspetti quali il sonno e le attività quotidiane, essa viene classificata in “lieve” o “moderata-grave”.

I sintomi della rinite

Come abbiamo accennato sopra, la rinite e il raffreddore sono infiammazioni differenti per causa e durata. Infatti se i sintomi si prolungano per più di una o due settimane, è consigliabile consultare il proprio medico, perché potrebbe trattarsi di rinite e non appunto di un comune raffreddore. Ma quali sono dunque i sintomi più comuni che si manifestano in caso di rinite? Li elenchiamo di seguito:

  • rinorrea (naso che cola);
  • starnuti frequenti;
  • ostruzione nasale (naso chiuso);
  • voce nasale;
  • prurito al naso;
  • bruciore a occhi e gola;
  • gocciolamento retronasale (accumulo del muco nella gola).

La rinite può essere acuta e quindi di durata limitata, ma anche cronica, con un prolungamento maggiore nel tempo.

Le cause della rinite

Anche in questo caso, per fare un confronto con il raffreddore: mentre qui le cause sono solitamente di origine virale, nella rinite ne troviamo di diverse, che possiamo schematizzare in tre principali patologie:

  1. rinite allergica
  2. rinite vasomotoria
  3. rinite infettiva

La rinite allergica

La rinite allergica è sicuramente quella più comune, che si manifesta con la lacrimazione, il mal di testa e sensazione di stanchezza. È conseguenza generalmente del contatto con allergeni, ad esempio pollini, acari della polvere o i peli degli animali.

Le possibili cure sono:

  • farmaci antistaminici;
  • farmaci decongestionanti per naso e gola;
  • gocce oculari decongestionanti;
  • immunoterapia

L’immunoterapia rappresenta un approccio terapeutico rivoluzionario nel trattamento della rinite allergica, e si basa sul principio di desensibilizzazione del sistema immunitario. La prassi consiste nell’esposizione graduale e controllata all’allergene incriminato, con lo scopo di indurre tolleranza nel paziente. Le modalità di somministrazione possono essere diverse: subcutanea (SCIT) o sublinguale (SLIT), e la scelta dipende da vari fattori tra cui la specificità dell’allergene, la gravità della rinite e la preferenza del paziente.

L’efficacia dell’immunoterapia è stata dimostrata nel ridurre i sintomi, migliorare la qualità di vita dei pazienti e, in alcuni casi, esercitare un effetto preventivo sullo sviluppo di nuove sensibilizzazioni allergiche e l’evoluzione verso l’asma. Nonostante la sua efficacia, è un trattamento che richiede un impegno a lungo termine e deve essere condotto sotto stretto controllo medico, data la possibilità di reazioni avverse, anche severe. La scelta di intraprendere questo percorso terapeutico deve quindi essere il risultato di una valutazione attenta che consideri il bilancio tra benefici e rischi per il singolo individuo.

La rinite vasomotoria

La rinite vasomotoria o pseudoallergica viene definita iper-reattività delle mucose nasali ad uno stimolo aspecifico: cambiamento dell’umidità dell’aria, della temperatura, esposizione alla luce, cambio di postura del corpo. La sintomatologia è simile alla rinite allergica (starnutazione, rinorrea acquosa, congestione nasale), ma il meccanismo patologico non origina dalla reazione ad un allergene, ma appunto ad uno stimolo aspecifico.

La terapia si avvale di farmaci ad utilizzo locale (spray cortisonici e lavaggi nasali con acqua di mare).

La rinite infettiva 

La rinite infettiva si manifesta invece con infezioni virali o batteriche, a cui possono aggiungersi sintomi quali la febbrealitosi, senso di stanchezza, tosse e malessere fisico generale. Per curarla generalmente si prescrivono antinfiammatori per la febbre e riposo, invece nei casi più gravi gli antivirali. Se di origine batterica, invece, la si cura con antinfiammatori per la febbre, riposo e antibiotici.

È importante agire tempestivamente, per impedire a virus e batteri di estendersi ai seni paranasali provocando sinusite o generare una sindrome rinobronchiale scendendo ai polmoni, situazione che potrebbe causare una polmonite.

Diagnosi e cura della rinite

Quando si richiede l’intervento di uno specialista, generalmente si procede con l’anamnesi e poi l’otorinolaringoiatra esegue un esame obiettivo (rinoscopia anteriore) e se necessario un esame endoscopico, questo per verificare la causa dell’ostruzione nasale come la presenza di eventuali polipi. In seguito, si possono eseguire anche test allergici e prelevare secrezioni nasali per approfondire la diagnosi e individuare la cura più efficace.

Ad esempio, per verificare se si tratta o meno di rinite allergica non bastano le domande del medico e l’analisi dei sintomi. Sono necessari anche alcuni test diagnostici. Gli esami che aiutano il medico portano a capire se ci sono IgE specifiche, cioè gli anticorpi tipici che vengono “liberati” a seguito dell’attivazione del nostro sistema immunitario quando incontra un allergene. Questi teste consistono nel mettere a contatto il paziente con l’allergene sospetto e si misura il rilascio di IgE o le reazioni allergiche.

Lo specialista potrà avvalersi della collaborazione del medico Allergologo per studiare se la rinite è su base allergica. Questo dato si può ottenere attraverso i test chiamati skin-prick e attraverso la quantificazione di IgE nel siero, cioè una componente del sangue. Il primo test, effettuato sulla pelle, mettendo a contatto l’allergene e verificando la presenza di rigonfiamenti, fornisce un risultato in quindici minuti. L’esame del sangue per IgE, invece, può richiedere diversi giorni.

Il primo richiede una sospensione dell’uso di antistaminici e non può essere eseguito su soggetti con gravi dermatiti atopiche. Ovviamente prima di sottoporsi a questi esami, è importante conoscere la storia clinica del paziente e analizzare i suoi sintomi per evitare risultati fuorvianti.

Il test di provocazione nasale 

La letteratura afferma che il test di provocazione nasale permette di evitare questi rischi e quindi di identificare casi di rinite allergica anche quando sia il test delle IgE nel sangue sia lo skin-prick hanno dato risultati negativi. E questo perché spesso le IgE vengono prodotte e liberate solo a livello della mucosa nasale.

Quindi in sintesi i test abituali prevedono: la storia clinica e l’esame obiettivo del paziente, alcuni test allergologici quali appunto lo skin-prick, il RAST per gli anticorpi nel sangue, l’endoscopia nasale, l’analisi delle secrezioni nasali e il test di provocazione nasale con l’allergene, oltre a eventuale TAC e radiografia.

Ci sono anche test opzionali che è possibile eseguire come la biopsia nasale, la risonanza magnetica, il tampone per identificare eventuali batteri e la valutazione della pervietà delle vie aeree superiori.

Le terapie

Ma quali sono quindi i trattamenti più comuni per curare una rinite? Come sopra descritto, la terapia dipende dal tipo di rinite che si vuole trattare. Generalmente si possono distinguere trattamenti locali o sistemici, che saranno selezionati a seconda dell’eziologia della rinite e della gravità dei sintomi.

Fonti bibliografiche: