Re Carlo sembra incarnare perfettamente il rigore britannico, non solo per la sua immancabile ora del tè, ma anche per l’attenzione meticolosa alla salute e all’impegno verso il dovere. Mentre il figlio di Camilla, Tom Parker Bowles, svela i dettagli di questa tradizione immutabile e dei piccoli rituali che scandiscono le giornate del sovrano, emerge un quadro più complesso fatto di disciplina alimentare, viaggi programmati e sfide pubbliche.
Dall’inflessibile menù della colazione alle proteste gestite con la tipica flemma inglese, fino a un’agenda 2025 che si preannuncia già carica di impegni, il re affronta ogni aspetto della sua vita con un equilibrio di mente, corpo e spirito, restando fedele al proprio ruolo anche quando il peso della malattia sembra farsi sentire.
Re Carlo da buon inglese non salta mai il tè
Esistono pochi sguardi diretti nella vita privata dei reali, ma Tom Parker Bowles, figlio della Regina Camilla, ha concesso un raro spiraglio in questa realtà ovattata. In un’intervista esclusiva, quello che è uno scrittore culinario ha raccontato una rigida abitudine quotidiana di sua madre e Re Carlo: l’ora del tè, che è tutto tranne che una semplice tazza di infuso. “È un vero e proprio pasto,” ha dichiarato, descrivendo un banchetto che include tramezzini, due tipi di dolci, scones, biscotti, gamberetti e uova. Una tradizione intoccabile, secondo Parker Bowles, che trasforma un momento banale in una cerimonia sofisticata.
Dieta reale: tra restrizioni e piaceri proibiti
Ma cosa mangia davvero un re? Nonostante l’immagine comune di tè e pasticcini, Re Carlo è noto per il suo approccio alla salute e alla sostenibilità. Tra i suoi piatti preferiti a colazione spiccano le uova al formaggio, un lusso semplice condiviso dall’account ufficiale di Clarence House. Un dato interessante è che il re salta regolarmente il pranzo, considerandolo un intralcio alla sua fitta agenda.
Quando si tratta di cena, Carlo si dimostra attento alla sostenibilità, come ha raccontato lui stesso in un’intervista: “Da anni non mangio carne e pesce due giorni a settimana e non consumo latticini un giorno alla settimana”. E sebbene l’ex chef reale Darren McGrady confermi la sua passione per la cucina italiana, non troverete mai caffè, cioccolato o aglio nel suo piatto. Tuttavia, c’è un’insalata speciale ad accompagnare ogni pasto, spesso impreziosita da un uovo cotto solo per pochi minuti, quasi a ricordare la precisione e il controllo che sembrano permeare la vita del re.
Un’agenda di viaggi “normale” per il 2025 dopo la pausa forzata
Dopo il tour in Australia e Samoa, Re Carlo è pronto a riprendere un programma più intenso di visite all’estero. Buckingham Palace ha annunciato che l’agenda per l’anno prossimo sarà “piuttosto normale”, segno che il sovrano è deciso a non rallentare nonostante la malattia. Il viaggio ha rappresentato la trasferta più importante da quando ha iniziato il trattamento contro il cancro, e l’aria delle isole del Pacifico sembra aver fatto bene al re.
Il tour non è stato privo di tensioni. Durante un discorso a Canberra, un senatore indipendente, Lidia Thorpe, ha interrotto il re gridando “Non sei il mio re” per protestare sui diritti degli indigeni. La risposta del sovrano? Assoluta impassibilità. Secondo un funzionario del palazzo, Re Carlo ha una visione chiara sulla libertà di espressione e crede che ognuno abbia il diritto di manifestare le proprie opinioni. Niente colpi di testa o scenate, ma la tipica calma britannica.
Il tour come terapia: tra impegni e tabelle di marcia
Per il re, l’approccio è stato più di una semplice sequenza di appuntamenti: “mente, corpo e spirito” è il mantra con cui si è affrontato questo viaggio. Secondo l’assistente reale, il programma serrato ha sollevato il suo morale, contribuendo anche al recupero fisico e mentale. Nonostante la pausa temporanea delle cure, il sovrano ha affrontato con determinazione una maratona di incontri, discorsi e ricevimenti, rinunciando solo alla tappa finale in Nuova Zelanda su consiglio dei medici.