La famiglia tradizionale non esiste perché nulla è più mutevole di essa

Chi lo ha deciso che esistono famiglie di serie A e famiglie di serie B? E perché nel XXI secolo dobbiamo ancora parlare di un concetto così anacronistico?

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Sono tante le voci delle persone che difendono e voglio un ritorno alla cosiddetta “famiglia tradizionale”? Ma esattamente, quando è stato deciso, e da chi, che devono esistere famiglie di serie A e famiglie di serie B? Sembra assurdo che, nel XXI secolo, i fautori di questo concetto anacronistico e antiscientifico siano ancora a promuovere una logica medievale, più che contemporanea.

Ne è un esempio l’interessante libro Coppie e Famiglie di Chiara Saraceno, studiosa della famiglia e delle sue trasformazioni, che cerca di scardinare tutta una serie di definizioni che non trovano più alcuna corrispondenza nella realtà. E la sociologa, docente presso l’Università di Torino e ricercatrice presso il Centro di ricerca sociale di Berlino, non è l’unica a sostenere l’evoluzione naturale, di valore e forme, che riguardano la famiglia.

Perché la verità è che la famiglia non è solo un rapporto basato sul legame di sangue, ma si tratta di qualcosa che viene costruito socialmente, e poi legalmente. Fa sorridere, quindi, che il concetto di tradizionale venga troppo spesso usato e abusato al fianco della parola famiglia che, non conosce tradizione perché è forse la cosa più mutevole del tempo.

E lo è nella misura in cui le relazioni cambiano, si trasformano, evolvono e a volte si distruggono, indipendente dai gradi di parentela. E questo lo abbiamo imparato per esperienza personale tutte le volte che ci siamo sentiti a casa con i nostri amici, per esempio, o con tutte quelle persone alle quali non siamo mai state legate da un cordone ombelicale.

E anche quando, la nostra casa fosse il luogo dove vive la mamma, senza il papà, solo perché avevano smesso di amarsi, chi ha deciso che non ci si possa comunque sentire in famiglia? O peggio, che con un divorzio di mezzo, nuovi parenti e fratelli o sorelle acquisite si debba per forza far parte di una famiglia di serie B?

Intendiamoci, sono molte le persone a essere spaventate dalle cose considerate diverse dalla normalità, ma il barbatrucco sta proprio lì, nella personale concezione che abbiamo della diversità e della normalità. Ecco perché, scavando a fondo nel concetto di famiglia tradizionale, possiamo renderci conto che questo non ha le basi di esistere.

E non sono sicuramente i tentativi di contrastare le leggi sul diritto dell’aborto o sul divorzio che contribuiranno a creare la famiglia perfetta, tradizionale per l’appunto. Prima dell’entrata in vigore di queste leggi, tante donne erano costrette a portare avanti gravidanze indesiderate, altre, invece, diventavano schiave e vittime di uomini e di matrimoni infelici. E siamo sicuri che i bambini, crescendo in questi ambienti sarebbero più felici rispetto a quanto lo sarebbero in una famiglia arcobaleno? Perché certo, una famiglia con due mamme o con due papà, non può essere considerata tradizionale.

La verità è che prima di additare le famiglie o di rimettere in discussioni le leggi che hanno ridato la libertà a centinaia di migliaia di persone, sarebbe forse il caso di ritornare sul concetto di famiglia senza affiancarlo a nessun altro aggettivo.