Mia nuora è una str*****, scusate la parolaccia ma è il termine che meglio la riassume. Il mio primo nipotino è nato 10 mesi fa. Viviamo a circa tre quarti d’ora d’auto, ma so che rimango “la suocera”, per questo ho cercato di non essere invadente. Per capirci, non mi permetto mai di auto invitarmi a casa loro, chiamo sempre e chiedo il permesso: “Posso passare per un saluto, avete impegni?”. Ecco, ultimamente la risposta è sempre: “Mi dispiace ma non posso/ Non ci sono / Ho un impegno / No grazie”. Mi sono messa a disposizione per darle una mano a casa o fare la spesa. Il risultato è che non vedo il mio nipotino da più di un mese. La domenica, quando anche mio figlio è libero dal lavoro, la trascorrono sempre dalla mamma di lei o dalla sorella di lei. Io capisco che la nonna materna è la nonna materna, ma io non ho il diritto di vederlo? Le ho lasciato la casa in montagna l’estate scorsa quando era incinta, e ovviamente sono rimasta a casa mia in città tutto agosto per non creare impiccio. Le ho prestato la mia auto quando ne aveva bisogno. Per il battesimo, onde evitare, di comprare cose che non le piacessero, sono andata in un negozio di articoli per bambini e ho fatto scegliere a lei (lettino, passeggino pieghevole, vestitini e altre cose). Però mi sento presa a pesci in faccia. Mio figlio mi risponde che è normale che lei si appoggi di più a sua mamma. Ma io questo nipote non lo vedo praticamente mai. Datemi un consiglio.
Parlare di rapporti umani, indipendentemente dai legami che costituiscono, è sempre una questione delicata. Perché sono tanti i fattori che li regolano, alcuni dei quali incomprensibili ai più perché appartengono alla sfera intima e privata di ognuno di noi. Dico questo perché non conosco i rapporti attuali tra te e tua nuora, ma mi sembra evidente che l’unico diritto che rivendichi è quello di essere una brava nonna per tuo nipote.
Una premessa è doverosa: la mamma è sempre la mamma e su questo siamo tutti d’accordo. Così come siamo d’accordo sul fatto che tua nuora è fortunata ad avere una madre su cui contare. Ma questo non può e non deve assolutamente ledere il tuo ruolo di nonna paterna, che è importante tanto quanto quello della nonna materna.
Voglio immaginare che, probabilmente, tua nuora non si accorga del disagio che stai provando. Che agisce semplicemente con la consapevolezza di avere una mamma al suo fianco che può aiutarla e supportarla con la gestione di un figlio. Ma questo, come ho già scritto, non ha nulla a che vedere con il rapporto che stai costruendo col tuo nipotino.
Un mese non è molto in realtà, considerando che non siete proprio vicine di casa, tuttavia posso immaginare quanto questi giorni di lontananza possano pesarti, soprattutto in questi mesi di vita che rappresentano i momenti più belli e importanti per il bambino e per tutta la famiglia.
Quello che penso è che hai fatto, e continui a fare, tutto ciò che è in tuo potere per essere una brava nonna, una nonna presente, anche se sei più distante geograficamente dalla nonna materna. Agisci per amore e questa consapevolezza, da sola, deve darti la forza di trovare una soluzione a questa situazione.
Probabilmente non c’è bisogno di specificarlo ma è evidente che la figura chiave in tutta questa storia è quella di tuo figlio. È lui che deve aprire la porta della sua casa, è lui che deve ritagliare il giusto spazio che meriti nella quotidianità di tuo nipote. Parla con lui, apri un dialogo onesto e sincero, senza accuse e senza colpe. Digli solo che quello che vuoi non è prendere il posto che ha la mamma di tua nuora, tu ne vuoi uno che sia tutto tuo. E al momento questo, non sembra esserci.
Ma è tutto tuo il diritto di averlo. Non so se lo sai, ma esiste anche una legge in Italia che tutela i diritti dei nonni di frequentare i nipoti minorenni e di essere presenti durante le fasi della crescita. Non che il tuo caso abbia bisogno di appellarsi a questa, mi pare evidente, è solo per sottolineare, qualora ci fosse ancora bisogno, che il rapporto tra nonni e nipoti è fondamentale. Lo è per la legge, per le persone e per l’intera comunità.
Quindi non ti arrendere, parla nuovamente con tuo figlio e digli come ti senti in questo momento. Non trasformare il dialogo in una polemica però, piuttosto proponi a lui delle soluzioni pratiche. Potreste fissare degli appuntamenti settimanali per esempio, a casa loro e a casa tua, e magari trascorrere anche qualche domenica insieme alla famiglia di tua nuora, così da far felici tutti. Pensaci.