La single incallita più amata di tutti i tempi sta per tornare sui nostri schermi e, come da copione, giusto in tempo per San Valentino. A distanza di ben trent’anni dall’uscita del libro-diario da cui le sventure amorose della protagonista sono tratte, una nuova Bridget Jones sta per tornare nelle sale con il quarto capitolo della sua storia. Nuova, eppure in fondo sempre la stessa: imperfetta e consapevole di esserlo, sempre indissolubilmente innamorata dell’amore e a modo suo pronta alle imprevedibili sfide della vita.
Tutti coloro il cui calendario non segnava alcun appuntamento a cui presentarsi nel giorno della Festa degli Innamorati, ora possono dire di averne uno: Bridget Jones 4 – Un amore di ragazzo arriverà nei cinema italiani il 13 febbraio, puntuale come un orologio svizzero e per questo meritevole di una disperata visione in compagnia di sé anche l’indomani. Per chi, invece, durante l’infinita attesa del quarto film ha trovato compagnia ma sotto sotto ancora si identifica in Bridget, la pellicola sarà disponibile dal 27 su Netflix.
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Bridget Jones 4 – Un amore di ragazzo: cosa aspettarsi dal quarto capitolo della storia
Ed ecco dopo nove anni la più stravagante, sbagliata, maldestra eroina romantica degli ultimi decenni tornare a divertire – e insieme consolare – il suo affezionato pubblico con un denso e rigoroso aggiornamento in merito a ciò che la sua vita da cinquantenne oggi comporta.
Trattasi ovviamente di una commedia rosa, seppur non il solito concentrato di leggerezza ed intelligente sense of humor al quale eravamo abituati: inaspettatamente oltre quello che sembrava essere il definitivo lieto fine in Bridget Jones’s Baby, Renée Zelwegger si è prestata a vestire nuovamente gli strampalati panni della giornalista-incarnazione umana del concetto del “mai una gioia” alle prese con un tosto ed inatteso plot twist della sua tumultuosa vita sentimentale.
Al suo fianco vedremo Leo Woodall – volto dell’amata serie di successo One Day – a fare le veci del terzo incomodo all’interno di un triangolo amoroso. Il più grande e clamoroso cambiamento di questo inedito capitolo, però, è certo Hugh Grant in scena e Colin Firth come grande assente. Insomma, niente di buono all’orizzonte per il buon vecchio Mark Darcy, e chi ha letto il libro può confermare. Niente paura, però: tutte noi, ma soprattutto Bridget, avremo l’happy ending che pretendiamo.
Ci sarà della malinconia, questo è certo, ma si avrà il privilegio di assistere al rifiorire della protagonista che in quattro anni non aveva saputo elaborare davvero il proprio lutto, imbattendosi finalmente in una serie di incontri imprevisti e trovandosi dinanzi a tentazioni forse mai sperimentate prima.
L’eloquente titolo – Bridget Jones: Mad About The Boy, esattamente come l’ultimo romanzo, tradotto in italiano come Un amore di ragazzo – la dice lunga: lo scenario suggerito prevedrebbe il personaggio interpretato da Leo Woodall come giovane destinatario dell’interesse amoroso di Bridget, e già sappiamo che Daniel Cleaver tornerà, solo non in quale ruolo.
In ogni caso, gli spoiler ci piacciono poco dunque per conoscere il resto non vi è altra via che portare ancora un po’ di pazienza e resistere alla curiosità sino alla seconda settimana di febbraio. Come consolarsi nel mentre? Qualche brillante idea la avremmo, e si dà il caso che contempli una generosa quantità di gelato, un comodo divano ed uno schermo bello grande.
Viaggio nel (poco) glamour guardaroba di Bridget Jones: gli indimenticabili look della protagonista
Quando la goffa quanto adorabile Bridget Jones – interpretata dalla iconica Renèe Zellweger – ci è stata presentata, dapprima attraverso il celebre libro-diario edito nel 1998 frutto della penna di Helen Fielding, e solo poi nella trasposizione cinematografica dello stesso, proprio nessuno ne sospettava il dna modaiolo.
L’inguaribile single in pigiama elegante, che intratteneva un party privato nel salotto di casa propria scodellandosi in solitaria una intera vaschetta di gelato con il sottofondo di All by myself di Celine Dion, il tutto mentre si arrovellava a proposito di come riuscire a perdere velocemente peso e trovare finalmente un fidanzato, per ovvissimi motivi ci ha messo gran poco a ricavarsi un posto speciale nei nostri cuori.
E, tra questi, senza dubbio vi è il suo discutibile senso dello stile, preso di mira persino dentro lo schermo. Il potenziale da trendsetter forse all’epoca non era il suo punto forte, diciamocelo, eppure alla memoria non sfugge la serie infinita di emblematici look che ancora oggi ne caratterizza il personaggio.
Cosa ci leghi tanto indissolubilmente alla figura della impacciata giornalista londinese non è poi un mistero tanto fitto. A fare luce sulla nuda e cruda verità, però, è stata la stessa Renée Zellweger che, assillata dal medesimo quesito, si è data una valida risposta in merito: «È una donna autentica, reale. Ci si identifica con lei perché non è perfetta, non è la solita bambolina da commedia romantica. Bridget sa come ci si sente a essere sole, o a soffrire per amore. Sa quanto è difficile trovare l’uomo giusto. E non è forse un problema di tutte?».
Quando si pensa all’attrice risulta letteralmente impossibile non associare subito il suo volto a quello della eccentrica e adorabile Bridget. Una connessione, la loro, che non si ferma al grande schermo ma che ha portato alcuni interessanti risvolti anche nella realtà dei fatti: sembrerebbe che la star condivida con il personaggio che da sempre interpreta un simbiotico legame, a renderle più simili di quanto non si creda.
A testimonianza di ciò un esilarante incidente modaiolo vissuto dalla stessa durante la settantasettesima edizione degli Oscar, che l’ha irrimediabilmente segnata facendola fortemente dubitare di essere effettivamente la protagonista della saga. Durante una recente intervista, Renée Zellweger ha raccontato divertita di come in quell’occasione si sia ritrovata con quel clamoroso abito rosso firmato Carolina Herrera rovinosamente strappato all’altezza del lato b, e di come subito dopo sia stata costretta ad entrare in casa propria come una ladra, attraverso la piccola finestra del bagno, dopo aver scoperto di essersi dimenticata le chiavi. Ebbene, è di momenti simili che abbiamo davvero avvertito la mancanza, e non possiamo che augurarci di farne incetta in questo quarto capitolo in arrivo.
Quello che ci resta da fare – nel disperato tentativo di ammazzare il tempo – è ripercorrere i momenti topici del non molto glamour guardaroba di Bridget Jones. D’altronde è lei la vera detentrice del primato di incidenti modaioli, è cosa nota.
Il maglioncino natalizio imbarazzante (di coppia)
Quando abbiamo avuto il piacere di fare la conoscenza di Bridget – in Bridget Jones’s Diary – la si è vista sotto la neve dirigersi, sconsolata nel suo 32esimo anno da single, citiamo testualmente, verso casa dei propri genitori in occasione della festa di Capodanno.
Pienamente consapevole che di lì a poco si sarebbe trovata di fronte all’ennesimo losco figuro presentatole dalla madre all’intenzione di “sistemarla”, ecco il colpo di scena. Nonché l’indimenticabile momento di gloria cinematografica a rendere giustizia agli imbarazzanti maglioni natalizi oggi tanto di moda: la visione di Mark Darcy, il morigerato ma un po’ burbero avvocato inglese da quel momento in avanti grande amore della sua vita, con addosso quel ridicolo maglione verde con tanto di Rudolph (dal naso rosso) stampato sul davanti non la dimenticheremo mai. Sul serio.
Ebbene, dopo un primo approccio tra i due non propriamente amichevole e qualche frecciatina velenosa di troppo, quell’orrendo e detestabile maglione sarà destinato a divenire realmente il preferito in assoluto di Bridget. Tanto che, a distanza di un anno esatto, si ritroverà anche lei stessa ad indossarne uno identico a quello del fidanzato. Questione di affinità elettive, probabilmente.
In tempi non sospetti, il perfetto look di coppia ci era già stato servito ma non lo sapevamo.
Il pigiama (in qualità di autentico must-have)
Fossimo chiamati ad individuare una sola e definitiva tenuta fashion ad identificare Bridget Jones questa sarebbe assolutamente, indiscutibilmente costituita dal pigiama. Uniforme ufficiale del sabato sera e principale look casual da casa, è lui l’unico e solo autentico must-have del suo guardaroba. Tramandato da lei a noi, si intende.
Moda comanda lo si indossi rigorosamente accessoriato di morbida copertina, un buon bicchiere di vino, della torta avanzata, o, in validissima alternativa, tanto gelato.
L’ingenua Bridget al tempo era del tutto ignara della sua celata natura da fashionista: specie dalla pandemia in poi, il sofisticato completo pigiama è una presenza imprescindibile sui defilé di stagione e chiunque ne segua pedissequamente i dettami tuttora ne colleziona più di uno in bella vista all’interno della propria cabina armadio. Del resto si sa, la comodità è il nuovo lusso.
Gli iconici mutandoni della nonna
Del tutto inconsapevole, Renée Zellweger nei panni di Bridget Jones negli anni Duemila stava gettando le basi delle tendenze di oggi, per quanto di dubbio gusto fossero, almeno in origine. Ennesimo bizzarro caposaldo del suo guardaroba sono senza ombra di dubbio i suoi celebri mutandoni della nonna. Sì, proprio quelli che Daniel Cleaver venerava e che al momento, sebbene in una versione un po’ più trendy, sono tornati a far furore in passerella.
Elemento lingerie dapprima considerato tutto fuorché attraente, gli hot pants – per gli amici più stretti culotte – sono uno dei trend più ricercati (e discussi) degli ultimi anni. Se la stessa Kim Kardashian ha costruito su di loro un impero con il suo brand di capi shapewear, SKIMS, non è affatto raro vederli appaiare a maxi blazer, collant e tacchi da numerose celebrities.
L’abito floreale bianco (fradicio)
Una delle scene maggiormente rappresentative della condizione di cronica disgraziata quale Bridget è, all’interno dei primi tre film, è indubbiamente quella esilarante in cui – dopo aver affrontato più di qualche cambio d’abito con il tassista, in attesa sotto casa, come fido consigliere di moda – lei si dirige in tutta fretta verso il tribunale, agghindata di tutto punto, per dichiarare amore eterno al suo bel Mark Darcy.
Inutile dire come, appena qualche istante dopo, ogni sforzo di rendersi elegante ed aggraziata sia in tempo zero vanificato dal fortuito passare di un camion su di una pozzanghera a lei un po’ troppo vicina.
Il risultato? Una donna in procinto di incontrare l’uomo della propria vita e decisa più che mai a riconquistarlo, impresentabile e fradicia da capo a piedi. Nessun problema, però: il lieto fine non si è certo fatto attendere.
Le micro minigonne
Tornata a scalare la vetta delle tendenze moda giusto qualche anno fa grazie a Miuccia Prada con Miu Miu, la mini minigonna – davvero, davvero micro ed abbinata immancabilmente in maniera bislacca – è ancor prima un cavallo di battaglia di Bridget Jones. E non stiamo certo parlando della pura e semplice gonna corta, sinonimo immortale e incontrastato di femminilità, piuttosto di una versione ben più inguinale della stessa.
La medesima che l’irriverente Daniel Cleaver, all’epoca suo capo e primo flirt, sospettava “malata” (in quanto impercettibile) nel corso del piccante scambio di e-mail tra i due che noi tutti ricordiamo. L’ennesima riprova del latente gene di trendsetter della goffa giornalista.
Il “no pants” che adesso è un trend
Quando sul finale di Bridget Jones’s Diary la nostra impavida protagonista – e regina indiscussa delle manifestazioni d’amore estreme – si precipita in strada semivestita, e ciò vale a dire appena abbigliata con cardigan, canottiera, stivaletti e slip animalier per dichiarare finalmente il suo sentimento a Mr Right (alias Colin Firth) in fuga, ha ancora una volta inconsapevolmente predetto una moda del futuro.
All’epoca davvero nessuno avrebbe mai potuto immaginare che vent’anni dopo una tale mise non avrebbe più destato alcuno scalpore. Quello dei no pants è risaputo, oggi è un vero e proprio trend, proposto e riproposto dai grandi designer nelle proprie collezioni d’haute couture. Che dire, Bridget docet.
La salopette in jeans
Ultimo – ma non per questo meno importante – punto fermo della cosiddetta Bridget Couture è la salopette in jeans che prende tempestivamente il posto del pigiama nel terzo capitolo, Bridget Jones’s Baby, nel ruolo di divisa modaiola primaria.
Parliamo di un grande classico del guardaroba, e per ovvi motivi: nel caso della nostra eroina del cuore, ad esempio, è pronto a risolvere look improvvisati all’ultimo minuto (contenendo senza sforzo il pancione) e dissolvere così in un baleno ogni eventuale rischio di arrangiare accostamenti a dir poco disarmonici.
Quali altre accidentali lezioni di stile Bridget Jones ci impartirà nella quarta parte della sua storia non lo sappiamo né noi né tantomeno lei, ma questa volta è certo: saremo prontissime a prendere appunti.