Siete decisi a pronunciare il fatidico si nei prossimi mesi? Assicuratevi di poter contare su un budget sostanzioso per organizzare le vostre nozze: tra fioristi, fotografi e abiti da cerimonia, la cifra negli ultimi anni è notevolmente lievitata.
Gli sposi italiani spendono attualmente in media più di 20mila euro, ma la somma può variare in base a diversi fattori. Quali sono le cifre da destinare a ciascun settore nuziale? E qual è il costo per ciascun invitato? Ve lo spieghiamo, numeri alla mano, in questo articolo.
Indice
Qual è il quadro dei matrimoni in Italia
Molte coppie di futuri sposi non hanno spesso le idee chiare su quali possano essere i costi di una cerimonia nuziale nel 2024 e su quali siano invece i professionisti a cui rivolgersi per l’organizzazione. A tal proposito, potrebbe rivelarsi molto utile il Rapporto sul Settore Nuziale pubblicato da Matrimonio.com, ovvero un sondaggio basato sulle risposte di 2.700 coppie che hanno pronunciato il fatidico sì lo scorso anno.
Si tratta di uno studio molto dettagliato sui costi attuali dei sì in Italia e sulle cifre medie predisposte dalle coppie per fiorai, fotografi e fornitori coinvolti nell’allestimento. Le somme, rispetto a qualche anno fa, sono decisamente lievitate, superando addirittura i 20.000 euro.
I motivi di questi rincari sono molteplici: oltre all’inflazione e all’aumento del costo della vita, anche il modo di celebrare è profondamente cambiato (basta pensare che negli anni ‘80 erano sufficienti poco più di 7000 euro per allestire una cerimonia di nozze). Ma come sono ripartite le spese degli sposi moderni? E quali sono i settori che richiedono investimenti maggiori rispetto ad altri? Anche sotto questo punto di vista, soprattutto con l’esplosione dei social, le priorità dei futuri sposi sono leggermente cambiate.
Qual è il costo di un matrimonio
I costi dei matrimoni moderni sono notevolmente aumentati nel corso degli ultimi 40 anni. Complici l’inflazione e la voglia di festeggiare in grande stile, le cifre attuali per organizzare le nozze in Italia, stando al Rapporto sul Settore Nuziale, si assestano intorno ai 22.100 euro, esclusa la luna di miele. Il costo medio per ospite, invece, è pari a 203 euro, calcolato su un numero medio di 109 invitati.
Secondo il rapporto, le coppie italiane iniziano i preparativi circa 10 – 11 mesi prima della data del matrimonio, così da esser certi di accaparrarsi con anticipo la propria location dei sogni e ovviare ad eventuali imprevisti o ritardi.
Come sono ripartite le spese per fornitori
I fornitori coinvolti nell’allestimento di una cerimonia di nozze sono numerosi, ma nel bilancio delle spese dei matrimoni non giocano tutti lo stesso ruolo. Secondo il rapporto, infatti, la maggior parte del budget (circa il 64.1%) è destinata al banchetto nuziale: gli sposi italiani non sembrano disposti a rinunciare a menù di qualità, oltre che a location come ville e ristoranti lussuosi per celebrare al meglio il proprio giorno speciale.
Seguono gli outfit nuziali: per l’abito della sposa è prevista una spesa media di 2.660 euro, per quello dello sposo 1.450 euro. In caso di cambi d’abito, un’usanza sempre più popolare, la cifra potrebbe addirittura raddoppiare. Vista l’importanza attribuita al look, non sorprendono le somme da destinare a fotografi (1.920 euro) e video (1.200 euro), che rivestono un ruolo centrale nelle cerimonie moderne e che vedono spesso anche l’uso di tecnologie avanzate, come droni.
È aumentata del 21% rispetto al 2022 la somma destinata all’acquisto delle fedi nuziali: per l’anello dei sogni, i futuri coniugi arrivano a spendere fino a 850 euro. In alcuni casi, tuttavia, il compito è affidato a testimoni o compari d’anello, con un notevole risparmio sul bilancio finale.
Nonostante l’avanzamento del digitale, inoltre, molte coppie restano ancorate alle tradizioni in fatto di partecipazioni e cancelleria: alla wedding stationery sono destinati 520 euro. Infine, l’ultima voce riguarda il capitolo bellezza: per le acconciature si spendono in media 175 euro, e per il make up 160 euro.
Quali sono i professionisti ingaggiati
I fornitori giocano un ruolo essenziale nell’organizzazione di un matrimonio, e affidarsi a quelli giusti è molto importante per gli sposi. Per questo motivo, i futuri coniugi del Belpaese non sembrano voler risparmiare sui loro servizi. Attualmente, infatti, una coppia italiana ingaggia una media di 12 fornitori. Quelli di cui non sembrano poter fare a meno sono senza dubbio il fotografo (87.6%) e il fiorista (83.7%), a cui seguono gli atelier per gli abiti e accessori da sposa (82%), quelli per gli abiti e accessori da sposo (80%), le bomboniere con il 79% e le fedi nuziali con 74%.
Non meno importanti sono il benessere e il relax degli ospiti: su tutti l’open bar con il 41%, e l’animazione con il 28% delle preferenze. Inoltre, il 55% delle coppie italiane sceglie la musica dal vivo per l’intrattenimento, affidandosi, per esempio, ad un sassofonista o ad un vocalist. Solo il 13%, tuttavia, sembra optare per il servizio di baby sitting.
Per quanto riguarda la location di nozze, il 42% punta sulle decorazioni, il 29% si affida ad un catering, e il 55% sceglie un fornitore per la torta nuziale, che continua ad essere il fulcro del ricevimento. Tra i dettagli più importanti ci sono anche abiti da cerimonia (47%); video (42%); stationery e partecipazioni (35%); trattamenti estetici (38%).
Più contenuta, infine, la percentuale di chi opta per il noleggio di un’auto (27%) o per i servizi di un wedding planner (12%): per quanto possa metterli a dura prova, gli sposi sembrano volersi occupare in prima persona dell’allestimento delle proprie nozze, facendo a meno dei consigli di un esperto.
Dove e quando si sposano gli Italiani
Il periodo in cui preferiscono sposarsi gli Italiani? Il 42% delle coppie sceglie l’estate, stagione più amata grazie al clima e agli impegni lavorativi meno pressanti. Il 41% punta sui colori dell’autunno, seguono poi la primavera con il 13% delle preferenze e l’inverno con appena il 4%. Per quanto riguarda i mesi, i dati non lasciano spazio a dubbi: in cima alle preferenze ci sono settembre (30%), giugno (20%) e luglio (14%).
In cima alla classifica delle regioni del Belpaese in cui si celebrano più matrimoni c’è la Lombardia con il 18.8%, seguita dal Lazio con il 9.8% , la Sicilia con il 9.8%, il Veneto con il 7.8%, la Campania con il 7.3%, l’Emilia-Romagna con il 6.8%, la Puglia con il 6.7%, il Piemonte con il 6.5%, la Toscana con il 5.9% e la Sardegna con il 3%.