Chi è Gabriella Labate, l’ex ballerina moglie di Raf e mamma di Bianca e Samuele

La vita privata, la malattia e la carriera di Gabriella Labate, da quasi trent'anni anni al fianco del cantante Raf.

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Showgirl, coreografa e attrice: la vita professionale di Gabriella Labate è ricca e sfaccettata tanto quella privata. L’ex ballerina del Bagaglino da quasi trent’anni è moglie e compagna di Raf, il cantante idolo degli anni ’80 con cui ha avuto i due figli Bianca e Samuele.

Scopriamo qualcosa di più sulla vita di questa donna genuina e determinata, che non ha mai smesso di coltivare la propria passione per la danza, anche quando una brutta malattia l’ha messa alla prova, e che oggi vive negli Stati Uniti assieme alla famiglia.

La carriera di Gabriella Labate, primadonna del Bagaglino

Nata a Roma nel 1964, ancora giovanissima Gabriella Labate ha frequentato una scuola di danza cittadina, dove il precoce talento è stato notato da Francesco Pingitore e Mario Castellaccio, che l’hanno scelta come primadonna del Bagaglino, allora uno dei programmi di maggior successo della televisione italiana, accanto a Pamela Prati e Valeria Marini. Nel frattempo, Labate ha portato avanti anche la carriera da modella, apparendo su molte riviste, compresa Playboy.

Negli anni ’90, la showgirl ha preso parte a numerosi progetti televisivi: è stata valletta del Tg delle vacanze e ballerina in Cocco, Stasera mi butto e Biberon. Assieme a Gene Gnocchi, Teo Teocoli e Angela Melillo ha condotto la prima edizione di Scherzi a parte e, nel 1994, ha ottenuto un ruolo nel film SPQR 2000 e ½ anni fa, diretto da Carlo Vanzina. In seguito, Gabriella Labate è stata direttrice artistica della scuola di danza Angel’s Gate Studio e coreografa di Domenica Cinque.

Gabriella Labate e Raf, insieme da quasi trent’anni

Tra i numerosi lavori di Gabriella Labate c’è stato anche un ruolo come ballerina di fila negli show di Raf, idolo degli anni ’80. E fu proprio in quell’occasione che il cantante la notò: “Era un tipo strano, – ha in seguito raccontato la ballerina ospite di Mara Venier a Domenica In – timidissimo, parlava poco. Mi invitò a cena ma io mi presentai solo quando il ristorante era ormai chiuso”.

Nonostante gli inizi poco ortodossi, l’amore tra Raf e Gabriella Labate dura da quasi trent’anni e la passione è la stessa di sempre. Mentre è proprio a lei che il cantante ha dedicato alcuni dei suoi più grandi successi, compresa La più bella del mondo, la moglie condivide l’amore per il marito con i propri follower: “Il nostro segreto è non avere segreti. Vivere quotidianamente ogni cosa”. La coppia ha due figli, Bianca nata nel 1996 e Samuele, arrivato nel 2000.

Gabriella Labate: la malattia e la malasanità

Quando lavorava come ballerina a New York, Gabriella Labate cadde contro un palo di ferro e si ferì gravemente. Per l’operazione chirurgica necessaria a guarire le conseguenze dell’impatto scelse di tornare a Roma ma, durante l’operazione di anestesia locale, le venne erroneamente perforato un polmone. Fu un lungo travaglio, che la costrinse a lungo in ospedale con un polmone collassato.

Non molto tempo dopo essersi ripresa dal primo intervento, l’ex ballerina si è trovato a combattere contro un altro grande male. Quasi casualmente, “ero al supermercato a comprare le mele e un attimo dopo guardavo il cielo dal finestrino dell’ambulanza” ha raccontato, Labate si è accorta di avere in atto una trombosi alla vena cava, quella che va diretta al cuore.

Gli esami seguiti al ricovero, evidenziarono la presenza di una grande massa che dall’utero si era diffusa alle ovaie e all’intero sistema venoso. “Mi ha lasciato una cicatrice enorme, dal petto fino a giù, e poi c’è stato un percorso lungo di ripresa, ma ringraziando il Signore sono qui seduta a raccontartelo. – ha poi confessato Gabriella Labate a Silvia Toffanin, ospite di Verissimo –  Oggi sto bene, ho fatto da poco tutti i miei controlli. Non ne avevo mai parlato perché non è facile metabolizzare una cosa così importante”.