Mia mamma, la mia prima e migliore amica

Mi ha lasciato libera di andare e di sbagliare, tenendo sempre la porta di casa aperta per accogliermi con amore, anche quando le dicevo che non volevo somigliarle

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Provo sempre un pizzico di orgoglio quando gli altri parlano del rapporto che ho con mamma. Sì, lei è quella che ride con me nelle stories di Instagram, che pubblica le nostre fotografie su Facebook, che piange se io piango, al punto tale da costringermi a diventare più grande di lei in tutte le situazioni che lo richiedono.

Perché è forte, ma è anche fragile. Perché dopo essere stata la mia guida, e il mio faro nelle periodi più bui, ha saputo mostrarmi la sua essenza più vera, che non si esaurisce nel ruolo di mamma o di moglie, ma che brilla in quello di una donna straordinaria. Come solo lei sa essere.

E ora che sono grande l’ho ritrovata, la mia migliore amica. La mia prima grande amica. È la prima persona che chiamo quando succede qualcosa di bello, la stessa con cui trascorro le ore al telefono quando ho un problema e non so come gestirlo. Perché i suoi consigli sono sempre saggi e preziosi.

Con lei parlo di lavoro, di obiettivi di vita e anche di amore. Ma non è stato sempre così perché come tutte le adolescenti anche io, a un certo punto della vita, ho sentito il bisogno di distaccarmi da lei. Volevo essere autonoma e indipendente, volevo dimostrare a lei e a tutto il mondo che stavo diventando grande, e come tale non avevo più bisogno di lei. Ma quanto mi sbagliavo.

Eppure lei lo ha capito. Anche quando le mie alzate di testa erano insopportabili per un genitore, anche quando rifiutavo il suo aiuto e mi perdevo in quel mondo che in realtà non ero capace di affrontare da sola, ma che volevo dominare a tutto i costi. E lo so che a quei tempi, le rughe sul suo volto le ho accentuate io con quella insofferente ribellione. Ma so anche che nonostante tutto, lei ha sempre creduto in me.

Così mi ha lasciato libera di andare e di sbagliare, tenendo la porta di casa sempre aperta. Perché lei lo sapeva che sarei tornata ed era pronta ad accogliermi con tutto il suo amore, anche quando le dicevo che non volevo assomigliarle. Mi aspettava anche se sapeva che una volta tornata, sarei andata via di nuovo, per sempre.

Poi quel periodo è terminato e io sono diventata una donna. Ed è stato in quel momento che l’ho ritrovata. Non era più l’amica dell’infanzia, quella che si sedeva a terra per giocare a Barbie con me quando mia sorella era ormai troppo grande per farlo o quella che mi aiutava a fare i compiti perché ne sapeva più di me.

Non era più la mia prima amica, ma era la mia più grande e migliore amica. Quella a cui proprio non posso mentire quando qualcosa non va, perché incredibilmente riesce a percepire il mio malessere anche solo ascoltando la mia voce dal telefono, nonostante io gli assicuri ogni volta che vada tutto bene.

È l’amica che mi ama incondizionatamente, che gioisce per me e desidera vedermi realizzata. Quella che apprezza il mio carattere, nonostante tutti i difetti. Quella che nonostante gli errori non giudica mai, anzi, è disposta a mettersi in prima linea per ripararli. Sì, mia madre è tutto questo. È la mia migliore amica oggi e per sempre.