A volte è necessario perdersi per poi ritrovarsi

Perdersi fa paura, sopratutto quando la strada che prima sembra chiara e nitida non lo è più. Ma è necessario farlo, ogni tanto, per ritrovarsi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Le storie più belle che conosciamo, quelle incredibili, magiche ed epiche sono fatte di ostacoli, a volte apparentemente insormontabili, che poi portano alla felicità. Non è un caso che nelle favole, prima del lieto fine ci sia sempre un drago o un mago cattivo da sconfiggere. Certo, la vita non è una fiaba: non conosce solo un inizio e una fine. Eppure, a pensarci bene, questo è il grande valore aggiunto che ci appartiene, quello che ci concede la possibilità di ricominciare. E per farlo, a volte, dobbiamo semplicemente perderci.

Cosa fare quando ci si sente smarriti

È capitato a tutti di smarrirsi. Dopo la fine di una storia, per esempio, o la perdita di una certezza. Davanti a un cambiamento importante oppure di fronte a una situazione imprevista. Succede tutte le volte che, per un motivo o per un altro, le nostre sicurezze vacillano e il mondo che conoscevamo non esiste più.

E accade anche che la volontà quasi ossessiva di riempire i vuoti assordanti del cuore e dell’anima, o quella di scappare da quelle situazioni che ci creano disagio o dolore, ci porta allo smarrimento. Fa paura perdersi, eppure qualche volta è necessario. È un processo naturale e umano che non dobbiamo per forza giudicare perché a volte è proprio questo quello di cui abbiamo bisogno: allontanarci dalla realtà che conoscevamo per ritrovare un nuovo modi di vivere.

Ci vuole molta forza di volontà per accettare questa condizione, per affrontarla anche con una certa lucidità e ritrovarsi, quindi, dopo un periodo piuttosto disorientante. Lo è soprattutto quando enfatizziamo il rigore e la costanza, quel modo di fare che non mette mai in discussione nulla.

Sono tante le persone che non lo fanno, che non si mettono in discussione intendo. Eppure la sensazione è proprio quella che, chi si comporta così, si sta accontentando di esistere: sta rinunciando a vivere la sua vita a pieno. Perché è più facile, è più comodo ed è più semplice restare in una comfort zone, anche se soffocante e insoddisfacente, piuttosto che uscire là fuori e correre il rischio di perdersi.

Perché la vita è fatta di labirinti, di sentieri tortuosi, incroci, vicoli e tragitti: nessuna strada può essere retta all’infinito. Eppure, proprio alla fine di questa si trova la felicità. Si trovano tutte quelle opportunità, belle e grandiosi, che neanche immaginiamo.

Solo perdendoci troveremo noi stessi

Un cambiamento importante, di qualsiasi natura, può allontanarci momentaneamente dalla nostra vera identità. Perché in fondo è normale mettersi in discussione, è fondamentale per la nostra crescita e per la nostra evoluzione. E questo accade anche se ci imponiamo regole su regole, se siamo fedeli ai nostri obiettivi e ai valori. Anche quelli possono sgretolarsi per fare spazio al nuovo.

E se il mondo che conosciamo a un certo punto cambia e si trasforma, è inevitabile perdersi. Occorre accettare questo senso di smarrimento e affrontarlo, per ritornare al mondo più forti e coraggiosi di prima.

Quindi ecco il mio invito: non abbiate paura di perdervi ogni tanto. Di smarrirvi, di confondervi e di improvvisare. Accettate questa condizione senza combatterla. Prendetevi del tempo per ritrovare la strada, e se non sarà quella giusta riprovateci: avete infinite opportunità per ritrovarvi.