“Il resto è solo sabbia”. Così la storia del barattolo ci insegna la vita

Trova il tempo per le cose importanti, perché quelle non torneranno più. Perché è in quelle che si nasconde il senso della vita e la felicità

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

C’era una volta un barattolo, dei sassolini e tanta sabbia. Elementi senza un apparente significato, che sono stati utilizzati per spiegare la vita, il suo senso e quella cosa che tutti cerchiamo affannosamente in lungo e in largo: la felicità. La storia che voglio raccontarvi oggi, parla proprio di questo. Dell’importanza di fermarsi e di guardarsi intorno, di dare il giusto valore alle cose, di imparare a prioritizzare. Perché nel caos e nel disordine dei giorni, tra i mille impegni quotidiani, familiari, personali e professionali, il rischio di perdersi è altissimo e il prezzo da pagare non è sostenibile per nessuno.

C’era una volta un barattolo, dei sassolini e tanta sabbia

Questa storia narra di un professore di filosofia che un giorno portò in classe, all’attenzione dei suoi alunni, un barattolo vuoto, delle palline da golf e una busta piena di sabbia. C’era anche una bottiglia di birra e gli alunni erano davvero confusi da quella serie di oggetti in vista sulla cattedra.

Il professore era forse impazzito? Lo avremmo pensato tutte ritrovandoci davanti a quella scena. La verità è che proprio con quegli oggetti l’insegnante si preparava a spiegare ai suoi alunni il senso della vita.

In un barattolo vuoto l’uomo mise le palline da golf e chiese ai suoi studenti se, secondo loro, il barattolo fosse pieno. Ancora un po’ confusi rispetto a quello che stava accadendo risposero di sì. Allora il professore aggiunse alle paline da golf dei sassolini e questi occuparono lo spazio vuoto tra una pallina e l’altra. Domandò nuovamente agli studenti se il barattolo fosse pieno e loro risposero di sì.

L’insegnante di filosofia non si fermò a questo, ma presa la sabbia e la rovesciò nel barattolo per poi fare la stessa domanda ai suoi studenti, che ancora una volta, risposero di sì. Restava però ancora la birra, venne rovesciata anche questa nel barattolo.

Poi, il professore finalmente prese parola per spiegare il senso di tutto: “Vorrei che consideraste questo barattolo come la vostra vita: le palline da golf sono le cose importanti, quelle che vi rendono felici, i sassolini rappresentano la vostra quotidianità e la sabbia è tutto il resto”. “Se metteste nel barattolo prima la sabbia” – disse il professore – “Non resterebbe spazio per il resto”. Una metafora, la sua, per spiegare agli studenti e tutti noi, il senso della vita.

Perché se spendiamo tutto il nostro tempo e le nostre energie per raggiungere risultati e obiettivi, per apparire e non per essere, non avremo più lo spazio per le cose importanti. “Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate con i vostri figli, portate la persona che amate al cinema, uscite con gli amici. Ci sarà sempre tempo per lavorare, pulire la casa, lavare l’auto” – aggiunse il professore – “Come prima cosa prendetevi cura dei sassi, sono le cose che veramente contano. Fissate le vostre priorità: il resto è solo sabbia!”.

E la birra? Già, che c’entrava la birra con il senso della vita? Uno studente lo chiese al suo professore che senza indugi rispose “Serve solo a dimostrare che non importa quanto sia piena la vostra vita, c’è sempre tempo, e spazio, per una birra con un amico.”

Imparare a prioritizzare

Questa storia, che altro non è che una metafora della vita, è stata dedicata dal professore ai suoi studenti, ma è in realtà una lezione, e un monito, per tutti noi. Sì perché è vero che la nostra quotidianità è fatta di impegni improrogabili e di doveri ai quali non possiamo sottrarci, ma è altrettanto vero che non possiamo vivere solo in funzione di questi.

Non sono il lavoro, la pulizia della casa e i social network, per esempio, a nutrire la nostra anima, ma sono gli affetti, il tempo di qualità, l’amore e l’amicizia, i viaggi e le scoperte. Sono queste le cose che ci riempiono e ci appagano, che ci rendono vivi. E per nessuna ragione al mondo dovremmo mai rinunciarci.

Facile a dirsi. Ma come si fa, davvero, ad appropriarsi del tempo e a dedicarlo alle cose importanti? È bene ricordare, innanzitutto, che il tempo è l’unica cosa che ci appartiene per davvero, quindi non solo dobbiamo pretenderlo, ma dobbiamo impiegarlo in maniera costruttiva, nel modo migliore per noi. E per farlo abbiamo una sola occasione nella vita, quindi non dobbiamo e non possiamo sprecarlo.

È in questo contesto, come la storia del professore ci insegna, che dobbiamo imparare a prioritizzare. Dare la giusta priorità alle cose che ci rendono vivi, a quelle che per noi hanno un valore che non si può misurare con nessuna moneta di scambio. Perché è proprio lì che si nasconde la felicità.