Così le aspettative genitoriali impattano sulla vita e sul carattere dei figli

Le aspettative dei genitori sono spesso motivate dalle migliori intenzioni. Ma che influenza hanno sui figli e come gestirle senza provocare danni?

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Lo sappiamo bene, non esiste il manuale del genitore perfetto. Prima di diventare mamme e papà siamo esseri umani e, come tali, pur cercando di fare sempre del nostro meglio ci capita di assumere comportamenti che non portano alcun beneficio alla vita dei nostri figli.

Fin dalla nascita, i genitori nutrono dei desideri nei confronti dei loro bambini caricandoli di aspettative, positive o negative, reali o immaginarie. Un atteggiamento che deriva spesso dal confronto con la propria esperienza passata che ci porta a desiderare solo il meglio per i nostri figli, sperando che la loro vita sia più facile di quella che abbiamo avuto noi. In alcuni casi, purtroppo, i figli sono percepiti come un’estensione di sé e uno strumento per dimostrare “la propria grandezza” al resto del mondo.

Ma se da una parte è legittimo per ogni genitore desiderare il meglio per i propri figli, dall’altra è fondamentale capire come le aspettative abbiano un’influenza importante sulla loro crescita e sul loro sviluppo emotivo.

Il bambino immaginario e il peso delle aspettative

L’attesa del proprio bambino comincia ancor prima della sua nascita. Chi diventa genitore si chiede: come sarà? A chi somiglierà? E cosa diventerà? Sogni e aspettative si intrecciano già prima di poter stringere il proprio figlio tra le braccia. I genitori si preparano ai loro nuovi ruoli immaginando il loro figlio ideale e facendo progetti per il futuro. Vogliamo che abbia successo e che realizzi il suo potenziale, magari anche portando a termine le nostre stesse ambizioni e tutto ciò che non abbiamo mai avuto la possibilità di perseguire.

E se è vero che non è facile essere genitori, talvolta non lo è nemmeno essere figli, soprattutto quando mamma e papà investono i loro sogni e loro rimpianti su di loro. Molti genitori si aspettano che il proprio figlio sia il numero uno in ogni contesto, dalla scuola allo sport, con il rischio inconsapevole di far sviluppare al bambino un falso sé per “meritarsi” la vicinanza e l’affetto delle persone per lui più importanti.

Ma siamo proprio sicuri che i nostri desideri corrispondano realmente a quelli dei nostri figli? Nella maggior parte dei casi, la risposta è no e il motivo è molto semplice: loro non sono noi. Sono persone che come noi hanno sogni, passioni e talenti. Non possiamo e non dobbiamo plasmarli a nostra immagine e somiglianza. Abbiamo la fortuna di vivere la nostra vita accanto a loro, di vederli crescere e di aiutarli a costruire il loro domani un passo alla volta.

Il falso sé dei “bambini perfetti”

Se un bambino costruisce la sua identità sui desideri dei genitori, lo fa per ottenere il loro affetto. Ma questo comportamento lo porta a sacrificare la sua vera personalità e autostima. In futuro, questa falsa percezione di sé lo condurrà a dipendere costantemente dalla conferma e dall’approvazione degli altri, causando una profonda sensazione di depressione e mancanza di identità.

Se un figlio viene cresciuto con l’intento di soddisfare solo le aspettative dei genitori, non potrà sviluppare una propria identità e diventerà dipendente dagli altri in ogni tipo di interazione. Sarà sempre alla ricerca di qualcuno che gli suggerirà cosa dire, cosa fare e persino chi essere.

Un figlio felice non è un figlio perfetto. Un genitore dovrebbe lasciare al figlio la libertà di essere sé stesso, di sbagliare, anche di fallire o di prendere un brutto voto a scuola, lasciando inalterato l’amore appunto incondizionato verso di lui.

È necessario imparare a sostenere un figlio lodando il suo impegno invece che la bravura. Aspettare con pazienza che i suoi sforzi portino frutti perché ogni bambino ha dei tempi che vanno rispettati. Credere in lui e nelle sue reali capacità gli insegnerà ad avere fiducia in sé stesso, a raggiungere gli obiettivi e a superare con più facilità le difficoltà che incontrerà nella vita.

E ricordiamoci che l’aspettativa più grande che dobbiamo avere nei confronti dei nostri figli è quella che siano felici. Davvero però.