Paul Watson, chi è il pirata buono che salva gli oceani

È un attivista, un ambientalista, uno skipper e un eroe. È una figura controversa, criticata e sostenuta. È Paul Watson, il pirata che salva gli oceani

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Ha 72 anni e una grande passione che si è trasformata in una vera e propria missione di vita, quella di salvare il pianeta. Il suo nome è Paul Watson ed è anche conosciuto come il pirata buono degli oceani. Un’estremista dell’ecosostenibilità, così è stato definito nel documentario di Lesley Chilcott, intitolato Watson – Il pirata che salva gli oceani.

Ma chi è davvero l’uomo che nel 2008 è stato inserito nella lista redatta dal The Guardian delle 50 persone che possono salvare il pianeta? E perché se da una parte è considerato un eroe dell’ambientalismo, dall’altra è stato estromesso dal consiglio di Greenpeace di cui lui stesso era stato fondatore?

La sua storia, che restituisce una figura che a tratti può apparire controversa, è lunga, intensa e variegata, ma resta appesa al medesimo fil rouge, quello di fare della salvaguardia e della difesa del pianeta una missione di vita.

Chi è Paul Watson

È un attivista, un ambientalista, uno skipper e un eroe, è il fondatore e presidente di Sea Shepherd Conservation Society, nonché uno dei soci fondatori di Greenpeace. È tante cose, Paul Watson, eppure nessuna di queste, singolarmente, è capace di raccontare la vita del pirata che salva gli oceani.

La sua storia comincia tanto tempo fa. Nato a Toronto nel 1950, da Anthony Joseph Watson e Annamarie Larsen, Paul cresce a St Andrews nel Nuovo Brunswick. Sin da bambino nutre un certo fascino nei confronti della natura, e soprattutto del mare. Una passione, questa, che in giovane età lo conduce direttamente tra le braccia del suo destino.

Sul finire degli anni ’60, infatti, Paul Watson entra a far parte della Guardia Costiera del Canada. Naviga i mari occupandosi di ricerca e di soccorso. Nel 1969, quando viene assunto come marinaio a Vancouver, la sua vita cambia radicalmente. Nell’ottobre dello stesso anno, infatti, prende parte alla protesta organizzata dall’organizzazione ambientalista Sierra Club e condotta contro i test nucleari effettuati sull’isola di Amchitka.

È in quel momento, che nella testa e nel cuore, si fa spazio il desiderio di fare qualcosa di concreto per salvare i mare e gli oceani, per difendere l’intero pianeta. Insieme ad alcuni membri della protesta fonda il gruppo Don’t Make a Wave Committee che poi, in poco tempo, si trasformerà in Greenpeace.

Negli anni ’70, Paul Watson, diventa ufficialmente membro dell’equipaggio della Greenpeace Too!, nonché skipper e responsabile dell’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista Greenpeace. Nel 1975, in nome dei suoi ideali, sceglie di rischiare la sua stessa vita per contrastare la caccia alle balene condotta dall’Unione Sovietica. Insieme a un altro membro dell’equipaggio, e a bordo di un gommone, Watson si posiziona davanti alla baleniera per salvare l’animale, ma senza successo. È in quel momento che l’uomo decide di dedicare la sua intera vita alla salvaguardia degli oceani e della fauna marina, e così farà sempre.

Il 1977 è un altro anno di svolta per il pirata buono: Watson lascia Greenpeace. La sua idea è quella di applicare strategie e azioni nette e concrete che vanno in contrasto con l’essenza pacifista dell’associazione. La chiusura, però, rappresenta solo l’inizio di un progetto ancora più straordinario, quello che vede la fondazione della Sea Shepherd Conservation Society.

Il pirata che salva gli oceani

L’anno successivo alla fondazione della Sea Shepherd Conservation Society, l’organizzazione acquista la sua prima nave grazie al sostegno del Fund for Animals. Le prime attività di Paul Watson e dei membri della Sea Shepherd, diventano subito oggetto di controversie e polemiche. Il gruppo, infatti, si distacca totalmente dal modus operandi di Greenpeace assumendo, al contrario, una strategia provocatoria e più “aggressiva”.

L’equipaggio di Sea Shepherd naviga i mari con un solo obiettivo: contrastare la caccia alle balene e, più in generale, difendere la fauna marina. Lo fa attraverso lanci di oggetti sulle navi dei “nemici”, con la creazione di piccoli ordigni di acido butirrico che provocano forti e spiacevoli odori, e con tutta una serie di attività messe a punto per sabotare le baleniere, senza però provocare danni o ferite alle persone che sono a bordo.

Tuttavia, proprio a causa di queste azioni, Paul Watson colleziona tutta una serie di problemi con le autorità governative e le forze dell’ordine in vari Paesi. In Canada, infatti, il capitano di Sea Shepherd viene accusato di aver condotto delle azioni illegali nei confronti dei pescherecci nelle coste di Terranova. Anche il governo norvegese adotta la linea dura contro le attività del pirata, che hanno provocato il naufragio di un peschereccio, con una condanna di 3 mesi di prigionia.

Nel mese di maggio del 2012, Paul Watson viene arrestato dalla polizia tedesca a causa di un azione della Sea Shepherd condotta in Costa Rica. Il reato per il quale il pirata viene condannato, e ripreso anche nel documentario Sharkwaters, è quello di aver messo a rischio la vita dell’equipaggio di una nave intenta a condurre un’operazione illegale di caccia allo squalo.

Nello stesso mese l’uomo viene liberato su cauzione e grazie alle numerose proteste condotte da parte dei suoi sostenitori. Sono tante, infatti, le persone che appoggiano le attività del capitano, tra queste anche politici, attori e celebrities che hanno a cuore la salvaguardia del pianeta.

Vita privata e riconoscimenti

Nonostante una vita trascorsa a salvare il pianeta, Paul Watson ha trovato anche il tempo per l’amore. È stato legato per molti anni a Starlet Lum, attivista di Greenpeace, con la quale ha avuto una bambina. Dopo il divorzio ha sposato Lisa Distefano, un’ex modella di Playboy poi entrata a far parte della Sea Shepherd Conservation Society. Dopo di lei, Watson si è legato a Yana Rusinovich.

Negli anni 2000 il magazine Time lo ha definito l’eroe dell’ambientalismo del XX secolo, mentre il The Guardian lo ha inserito nella lista delle persone che possono salvare il pianeta. Oggi, Paul Watson, è considerato uno dei più importanti esponenti attivi nella salvaguardia del pianeta e nella tutela dei diritti degli animali.

Le sue attività, e quelle del suo equipaggio, sono diventate protagoniste di una serie televisiva in onda su Animal Planet: Whale Wars. Inoltre, nel 2019, la sua vita è stata raccontata nel documentario Watson – Il pirata che salva gli oceani con la regia di Lesley Chilcott.

L’intelligenza è la capacità di una specie di vivere in armonia con il suo ambiente (Paul  Watson)