Jeff Bridges vede la luce a Los Angeles, in California, il 4 dicembre 1949. Jeffrey Leon, questo il suo nome completo, nasce in una famiglia profondamente legata ad Hollywood. Suo padre è il famoso attore Lloyd Bridges e la madre, Dorothy Simpson, è anch’essa attrice. Jeffrey fa la sua prima apparizione sul grande schermo da bambino in “The Company She Keeps ” (1951), film nel quale compaiono anche la madre ed il fratello maggiore Beau. Appare, poi, in diversi episodi della serie televisiva di suo padre “Sea Hunt” e nel “The Lloyd Bridges Show”. Il giovane Bridges cresce irrequieto e si mette spesso nei guai a scuola. Al fine di insegnargli la disciplina, per il suo primo anno di scuola superiore, viene inviato a studiare in un’accademia militare. Jeff odia ogni minuto trascorso in questa scuola e convince la famiglia a fargli completare la formazione in un liceo pubblico. Nonostante i numerosi tentativi volti a farlo concentrare sui suoi studi, l’impegno accademico viene spesso messo da parte in favore degli sforzi creativi. Al ragazzo non mancano, infatti, inventiva ed originalità. Da bambino studia piano e più tardi inizia a suonare la chitarra. A 16 anni, scrive una canzone per il film “John and Mary” (1969) e, sempre da adolescente, vende due composizioni al grande produttore musicale Quincy Jones.
Al momento del diploma, Jeff Bridges segue le orme del fratello Beau e si arruola nelle Coast Guard Reserves. Si trasferisce, successivamente, a New York, dove studia recitazione presso il famoso Herbert Berghof Studio. È da qui che iniziano i primi lavori. Nel 1970, Jeff appare nei film “I sentieri della rabbia” e “The Yin and Yang of Mr. Go”. Il giovane attore si guadagna, poi, enormi consensi nel 1971, quando recita in “L’ultimo spettacolo“, film di Peter Bogdanovich molto acclamato dalla critica. Grazie al ruolo di Duane Jackson, un giovane che vive in una sonnolenta cittadina del Texas, Bridges si guadagna una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. In seguito si dedica a ruoli molto seri nei film “Città amara – Fat City” (1972), “Cattive compagnie” (1972) e “The Last American Hero” (1973). Tuttavia, in questo periodo della carriera, Jebb non è concentrato sulla notorietà; è più interessato alla sperimentazione con le droghe, alla spiritualità ed alle relazioni con le attrici Cybill Shepherd e Valerie Perrine. Inizia seriamente a considerare l’ipotesi di dedicare l’intera sua vita alla recitazione solo dopo “The Iceman Cometh” (1973). Grazie al film drammatico, si riaccende in Jeff Bridges il sacro fuoco dell’arte, il suo interesse per il cinema.
Impara ad essere un serio professionista e ad impegnarsi con costanza ed abnegazione nella Settima Arte. La carriera dell’attore comincia così a procedere spedita. Nel 1976 prende parte al remake di “King Kong” con Jessica Lange, uno straordinario successo commerciale: il film guadagna 90 milioni di dollari in tutto il mondo contro i 23 milioni di budget impiegato e vince l’Oscar per gli effetti speciali. Recita, poi, in film popolari come “I cancelli del cielo” (1980) e “Tron” (1982) della Disney, così come in pellicole che gli regalano una nomination agli Oscar come “Un calibro 20 per lo specialista” del regista Michael Cimino (1974) e Starman (1984) per la regia di John Carpenter. In seguito recita in “La leggenda del re pescatore”(1991), a fianco di Robin Williams, e in “L’amore ha due facce” (1996), opera cinematografica che vede alla regia Barbra Streisand. Nel 1994 Jeff Bridges riceve la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. Nel 1998 sperimenta un grande ritorno di popolarità con il film cult dei fratelli Coen, “Il grande Lebowski“. Nella commedia, Bridges interpreta Jeffrey “The Dude” Lebowski, un giocatore di bowling hippie, pigro e fannullone. Il film non ha un successo commerciale immediato, ma i fans vengono conquistati dalle battute e dai personaggi bizzarri, da fumetto. Il film ha dato il via ad un festival, il Lebowski Fest, che si tiene a Louisville, in Kentucky, ogni anno fin dal 2002.
Nella due giorni festivaliera si visionano spezzoni della pellicola, si fa musica dal vivo e si gioca a bowling, tutti rigorosamente vestiti come i protagonisti del film. Nel 2000 Bridges recita in “The Contender” e la performance gli vale una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista e una nomination ai Golden Globe. Nel 2010, giunto alla sua quinta nomination, vince l’Oscar come miglior attore protagonista per il dramma romantico “Crazy Heart”, che lo vede recitare a fianco di Maggie Gyllenhaal, Robert Duvall e Colin Farrell. Grazie a “Crazy Heart“, Bridges vince anche un Golden Globe come miglior attore in un film drammatico ed un premio BAFTA per la stessa categoria. Nel 2010 viene diretto dal regista Joseph Kosinski in “Tron Legacy” e recita in “Il Grinta” dei fratelli Coen. Grazie a questo secondo film si guadagna un’altra nomination agli Oscar. Negli ultimi anni Bridges è tra i protagonisti di “R.I.P.D.-Poliziotti dall’aldilà” (2013), “The Giver – Il mondo di Jonas” (2014) e “Il settimo figlio” (2014). Parallelamente alla carriera cinematografica, Bridges segue anche quella musicale. Nel 2000 pubblica il suo album di debutto; un secondo disco viene lanciato nel 2011, mentre nel 2015 esce il terzo lavoro del cantante. Per quanto riguarda la sfera privata dell’attore, Jeff Bridges è sposato dal 1977 con Susan Geston. La coppia ha tre figlie: Isabelle, Jessica e Hayley.