Stella Pende: “La morte di Silvio Berlusconi ha fatto un miracolo imprevisto”

Stella Pende, giornalista di punta di Mediaset, ci lascia il suo personale ricordo di Silvio Berlusconi che rivoluzionò il modo di fare tv

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Stella Pende, una delle giornaliste di punta di Mediaset anche grazie alla sua trasmissione Confessione Reporter in onda su Rete 4, ci ha lasciato il suo personale ricordo di Silvio Berlusconi (leggi la nostra intervista).

Il ricordo di Stella Pende

Se ne va un pezzo dell’Italia. Ma la scomparsa di Silvio Berlusconi ha fatto un miracolo imprevisto: molti di coloro che lo hanno giudicato, oggi sono sinceramente addolorati.

Stella Pende
Fonte: Ufficio stampa Mediaset
Stella Pende

Silvio Berlusconi, Mister Tv

Silvio Berlusconi è scomparso all’età di 86 anni il 12 giugno 2023 circondato dai suoi figli e dalla sua ultima compagna Marta Fascina. Il Cavaliere è colui che ha rivoluzionato la televisione italiana (e non solo), tanto da guadagnarsi l’appellativo di Sua Emittenza. L’esordio con la televisione è nel lontano 1976 quando rileva Telemilano che due anni dopo viene ribattezzata Canale 5, diventando un’emittente nazionale. E sempre nel 1978 fonda Finivest, la holding che coordina tutte le sue attività.

Nel 1982 2 nel 1984 si aggiungono a Canale 5, rispettivamente Italia 1 e Rete 4. In questo modo Berlusconi realizza un polo televisivo capace di fare concorrenza alla Rai. I grandi della tv italiana vengono chiamati a dirigere i programmi di Canale 5 e degli altri canali di Berlusconi. Mike Bongiorno, Maurizio Costanzo, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Corrado, Gianni Boncompagni entrano nella scuderia del Cavaliere.

Berlusconi e la sua squadra cambiano il modo di concepire e fare la tv, realizzando una vera e propria rivoluzione culturale in Italia. Si spazia dalla prima soap opera di peso nazionale come Dallas ai programmi per bambini come Bim Bum Bam, Drive In e a trasmissioni che ancora oggi guardiamo, da Striscia la Notizia al Grande Fratello.

Tra il 1991 e il 1992, in seguito alla legge Mammì, che consentiva alle reti commerciali di trasmettere in diretta nazionale, nascono i telegiornali delle reti del gruppo (prima Studio Aperto, poi TG4 e TG5). La società che possiede le tre concessioni tv, Reti Televisive Italiane, viene scorporata dalla Fininvest nell’aprile 1996 e va a costituire l’ossatura di Mediaset.

Il mito televisivo di Berlusconi si consolida però nel 1981 con un’intervista a Capital che lo ha reso “Mister Tv” in cui spiegava come fosse riuscito a costruire il suo impero finanziario tutto da solo, senza bisogno di appoggi: “Un po’ di fortuna è indispensabile, ma gli appoggi non servono se uno è un vero imprenditore”. La sua caratteristica? Essere un uomo di prassi, “qualche volta cerco di evadere nell’immaginazione”.

Adesso al timone di Mediaset c’è Pier Silvio Berlusconi, figlio del Cavaliere, che nel 2015 è stato nominato amministratore delegato dell’azienda. In una recente intervista a Milano Finanza, l’ex Presidente del Consiglio vede così il futuro dell’azienda da lui fondata: “Come saprà da molti anni non mi occupo più delle aziende che ho fondato, che sono oggi in ottime mani: quelle dei miei figli e di eccellenti manager. Posso dirle però che Mediaset si va sempre più internazionalizzando, nella prospettiva della creazione di quel gruppo televisivo europeo che da sempre è nei nostri sogni e che oggi è un’assoluta necessità, per avere la massa critica e la dimensione necessaria per competere con i grandi player della produzione audiovisiva. Anche qui credo comunque che la televisione cosiddetta generalista continui ad avere un ruolo, a fianco dei canali tematici sui quale anche il gruppo che ho fondato si va specializzando”.