Patrimonio Berlusconi: il testamento modificato (per Marta Fascina)

Appena conclusi i funerali e già la domanda sulla bocca di tutti è una sola: come sarà ripartito l'immenso patrimonio di Silvio Berlusconi?

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Giorgia Prina

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Tutto pronto per la lettura del testamento di Silvio Berlusconi. Appena conclusi i funerali dopo la morte, avvenuta lunedì 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano, la domanda che serpeggia sulle bocche di tutti è: come verrà diviso l’immenso patrimonio dell’imprenditore e politico più chiacchierato e discusso di sempre? E soprattutto: a quanto ammonta la cifra destinata agli eredi? Sarà veramente esorbitante come si crede? Quel che è certo è che non solo i figli (Piersilvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi) e il fratello Paolo avranno la loro parte. All’interno delle misteriose carte ci sarà anche il nome dell’ultima compagna di vita: Marta Fascina.

Berlusconi, il testamento modificato per Marta Fascina

C’è indubbiamente grande attesa per l’apertura del testamento che segnerà la finale ridistribuzione della (sicuramente) ingente eredità di Silvio Berlusconi. Dopo l’ultimo saluto al leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset, si è subito cominciato a discutere della cifra che l’imprenditore avrebbe lasciato alla sua compagna, Marta Fascina, deputata del centro-destra.

Ma perché a suscitare più interesse è proprio la cifra destinata all’ultima compagna? Perché Silvio Berlusconi e Marta Fascina non si sono mai sposati, se non con un rito simbolico nel 2022, senza valore legale. Dunque, la donna potrà prendere parte alla spartizione dell’eredità solo se espressamente specificato nel testamento. E sembra proprio che su questo non ci saranno sorprese. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la quota per la Fascina sarebbe stata aggiunta qualche mese fa, dopo uno degli ultimi ricoveri al San Raffaele.

Le carte che costudiscono le ultime decisioni del Cavaliere sono sotto l’attento sguardo del notaio Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano. Nel frattempo non mancano le ipotesi sulle mirabolanti cifre, e c’è chi ipotizza la cifra di 50 milioni di euro più alcune case per la Fascina. Rimane comunque il dubbio su che cosa Silvio Berlusconi abbia escogitato per il futuro delle sue aziende (anche perché i pretendenti per un eventuale acquisto sicuramente non mancano). Ma sembra proprio che la famiglia per ora non sia interessata a disfarsene, solo il futuro potrà fare chiarezza sui piani imprenditoriali dei Berlusconi.  Insomma, nella linea di successione non dovrebbero esserci sorprese e il controllo dovrebbe rimanere saldamente ancorato nelle mani dei cinque figli.

Il testamento di Silvio Berlusconi: i nodi cruciali

Secondo le notizie che circolano in queste ore sembra che Silvio Berlusconi non abbia modificato le posizioni dei figli Pier Silvio e Marina nelle sue aziende. Il primo infatti rimarrà alla guida di Mediaset, mentre la seconda a Mondadori. Tutti e cinque i figli hanno sempre espresso la volontà di seguire le istruzioni del padre e, proprio per questo motivo, nel caso di un’ipotetica vendita del gruppo, servirebbe il benestare di tutti e cinque. A loro sono stati riservati i due terzi del patrimonio, mentre di un terzo Berlusconi ha potuto disporre liberamente.

Esperti notai ed economisti hanno spiegato nei giorni scorsi che fanno parte dell’asse ereditario di Berlusconi tutti i beni che lui ha donato in vita e tutto ciò che gli rimane alla morte, detratti i debiti. Se i figli dimostrano che i beni siano stati donati personalmente da Berlusconi, potrebbero, in teoria, far valere i loro i diritti anche su beni donati a terzi. Un nodo nella questione per nulla banale. Infatti, come scrive Today, non è detto che ciò che l’ex premier ha donato ai figli concorra alla loro quota di legittima. Spiegato sempre dalla testata in maniera più facilmente comprensibile: il patrimonio potrebbe pure non essere diviso tra i cinque figli in parti uguali.