Testamento Berlusconi, quando sarà aperto e cosa spetta a figli e Marta Fascina

La data per l'apertura del testamento è stata fissata: pare che una grossa fetta dell'eredità sia destinata all'ultima compagna Marta Fascina

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Martina Dessì

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L’attesa sta per finire. Il testamento di Silvio Berlusconi si apre il 26 giugno 2023, a due settimane dalla scomparsa dell’ex Premier avvenuta nelle stanze del San Raffaele di Milano. Tanti gli interrogativi, a cominciare dal destino di Mediaset, mentre pare certa la recente modifica della distribuzione delle quote a disposizione per inserire Marta Fascina, l’ultima compagna dell’ex Cavaliere. La data scelta non è comunque casuale e anticipa l’assemblea ordinaria della capogruppo Fininvest, che riunisce i 5 fratelli Berlusconi.

Eredità Berlusconi, i dettagli sul testamento

Se l’apertura del testamento dovesse avvenire veramente a tre giorni dall’assemblea del Gruppo, allora potrebbe essere questa la giusta occasione per dare corso alle ultime volontà di Silvio Berlusconi. L’ordine del giorno, dopotutto, parla chiaro: approvazione del bilancio e rinnovo del consiglio d’amministrazione. Il notaio incaricato dovrebbe essere Arrigo Roveda dello Rlcd di Milano, da anni riferimento della famiglia e del Gruppo.

Il perimetro dei beni indicato da Silvio Berlusconi è inoltre piuttosto vasto: ville, barche, opere d’arte e investimenti personali. Gli occhi sono comunque puntati sulla capogruppo e sulla suddivisione delle quote. Il suo fondatore deteneva infatti il 61% del totale, mentre la parte restante era suddivisa equamente tra i cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi.

Ricordiamo che Silvio Berlusconi non era sposato, poiché il matrimonio con Marta Fascina non aveva valore legale, quindi poteva disporre liberamente di un terzo dei beni in suo possesso. Secondo una stima piuttosto approssimativa, pare che il patrimonio complessivo ammonti a circa 4 miliardi.

La quota destinata a Marta Fascina

Si sono sposati il 19 marzo 2022 con rito simbolico, alla presenza dei figli e di moltissimi amici. Questa celebrazione non ha però avuto alcun valore legale, è stata piuttosto una festa per suggellare il loro amore. Marta Fascina non era quindi la moglie di Silvio Berlusconi ma potrebbe comunque entrare a far parte dei beneficiari della sua eredità. Sembra infatti praticamente certa la modifica apportata alle carte custodite dallo studio notarile e che saranno aperte molto presto.

Nel frattempo, e in attesa che siano definite tutte le quote, potrebbero essere state avviate una serie di perizie sia sulle società che sugli altri asset. Tra queste potrebbe esserci la Dolcedrago, capofila immobiliare che detiene le ville più prestigiose – tra cui quella di Arcore e la Certosa in Sardegna – oltre a una serie di immobili intestati direttamente a Silvio Berlusconi.

In questo scenario, dunque, dovrebbe inserirsi anche la quota destinata all’ultima compagna, che deve però essere compresa in quel terzo del patrimonio complessivo di cui poteva disporre, senza intaccare la quota di legittima che spetta ai cinque figli. Sulla parte riservata a Marta Fascina ci sono diverse ipotesi, oltre a numerose indiscrezioni. Si è parlato di un lascito di 100 milioni insieme a una villa, ma non c’è ancora niente di certo.

Pier Silvio Berlusconi, invece, è già tornato a tenere saldamente le redini dell’azienda, ringraziando tutti i dipendenti per il lavoro svolto in questi anni di collaborazione. Il suo discorso, peraltro, suggerisce continuità: le voci sulla possibile cessione del Gruppo rimangono così nel più ristretto campo delle indiscrezioni.