Stella Pende in tv con “Confessione reporter”: “Vorrei intervistare il Papa”

Stella Pende torna con quattro nuove puntate di "Confessione reporter" e ci racconta del suo programma e delle inchieste che l'hanno più segnata

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Stella Pende è un pezzo del giornalismo italiano. Ha lavorato per L’Occhio, il quotidiano diretto da Maurizio Costanzo, ha curato la rubrica Sì però…, all’interno della leggendaria trasmissione Mixer di Giovanni Minoli, ha lavorato con Gianni Minà, scrive per Panorama e Donna Moderna, è autrice di diversi libri. E sabato 27 maggio torna su Rete Quattro in seconda serata con il suo programma Confessione Reporter, a cura di Sandra Magliani.

Torna Confessione reporter: puoi darci qualche anticipazione sui temi che tratterai nelle quattro nuove puntate?
La prima puntata, che va in onda sabato 27 maggio, è dedicata alla vita e s’intitola Vorrei incontrarti tra 100 anni. O meglio alla lunga vita. Siamo stati in Sardegna per intervistare i centenari e poi abbiamo fatto un lungo giro in America dove abbiamo incontrato gli scienziati che si occupano dell’elisir di lunga vita sana. Ci sono delle ricerche scientifiche molto importanti che mostrano quelli che sono i metodi per allungare la vita. Ognuno ha il suo credo, la sua idea specifica. C’è chi propende per  il digiuno, chi guarda ai geni di famiglia, chi studia il DNA di animali rari, come le talpe nude che al contrario degli altri roditori che vivono mediamente 2 anni, queste vivono 40 anni. Questo perché hanno una pelle resistente sia al dolore che al cancro.
Nella seconda puntata, intitolata Chiesa in croce, proseguiamo l’inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa. Questo perché abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni e moltissime richieste di aiuto. Credo per la prima volta mostriamo la casa a Roma dove sono ospitati i preti condannati per pedofilia. Abbiamo parlato con un diacono psicologo che si occupa di loro e poi abbiamo incontrato i preti condannati, le madri straziate dal dolore, perché se vivi una storia di questo tipo non puoi riprenderti subito. Abbiamo anche parlato con Francesco Zanardi, fondatore  e direttore della rete L’Abuso, che ha pubblicato una mappa dove per ogni regione d’Italia dei puntini indicano i preti condannati per pedofilia.
La terza puntata, Ali spezzate, tratta delle atlete che si confrontano col problema del peso. Non solo Le Farfalle che hanno denunciato questa situazione, ma abbiamo intervistato anche altre sportive, ballerine classiche, arbitre, calciatrici e tutte hanno lo stesso timore per la bilancia, perché se quando si pesano hanno anche solo un etto in più vengono devastate. Però, dall’altra parte, abbiamo sentito anche il CONI e la Federginnastica che hanno risposto a questa emergenza assumendo nutrizionisti, psicologi, dietisti per affrontare questi casi e lo stanno facendo davvero.
L’ultima puntata, Liberi da crudeltà, è dedicata agli animali, alla loro sofferenza. Facciamo vedere gli agnellini di latte trasportati su camion, abbiamo fatto un’inchiesta dove siamo andati di notte in un allevamento intensivo di maiali e poi ci siamo occupati di cosa accade agli animali durante le catastrofi naturali come quella vissuta dall’ Emilia Romagna. Facciamo vedere cavalli che nuotano nel fango, suini morti. Nella seconda parte ci occupiamo degli animali e la moda. Abbiamo intervistato gli stilisti che si sono impegnati a rispettare gli animali, facendo per esempio i piumini senza le piume d’oca, realizzando borse con le foglie di mango… Insomma una moda rispettosa che si sta imponendo sempre di più.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione con Confessione Reporter?
Quando ammazzato Bin Laden in Pakistan e io il giorno dopo ero lì. Credo di essere stata una delle poche giornaliste che si trovava ad Abbottabad. Abbiamo raccontato la verità di tutto quello che è successo intorno a quella casa.

Chi vorresti intervistare ancora?
Il Papa, perché lo trovo una persona straordinaria. Su di lui ho fatto un bellissimo reportage a Buenos Aires per Confessione reporter dove ho intervistato tutti i suoi amici, gli amici di Bergoglio prima che fosse Papa, e ne è emerso il ritratto di una persona meravigliosa.

Il momento più difficile che hai vissuto in tutta la tua carriera da giornalista?
Durante lo tsunami in Sri Lanka. Pensavo di non farcela perché era veramente un mattatoio. C’era il mare nella terra e la terra nel mare. Il fotografo che era con me non ce l’ha fatta, ha abbandonato. C’erano morti da tutte le parti, gente che si litigava i cadaveri, camminando ho calpestato la mano di un bambino. Queste esperienze sono come tatuaggi di dolore che ti rimangono addosso per sempre