Scala, storia e luoghi segreti del teatro e perché si chiama così

Considerato uno dei più prestigiosi al mondo, il Teatro alla Scala di Milano è un gioiello: scopriamo le origini del suo nome, la storia e le sue stanze segrete

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Il suo palco ha ospitato un’enorme varietà di spettacoli tra i più famosi di tutti i tempi, lo hanno calcato i nomi più prestigiosi della danza internazionale e dai suoi palchi si sono affacciate centinaia di personalità importanti provenienti da ogni angolo del mondo: il Teatro alla Scala è non solo un gioiello architettonico, ma un vero e proprio tesoro culturale tutto da scoprire. Vediamo qualcosa in più sulla sua storia e tutti i suoi segreti.

Dove si trova il Teatro alla Scala

Il Teatro alla Scala è il teatro d’opera principale di Milano, ma anche uno dei più prestigiosi al mondo: si trova nel cuore della città meneghina, dove si affaccia sull’omonima Piazza della Scala, e a separarlo dal celebre Duomo è solo l’incantevole Galleria Vittorio Emanuele II, luogo d’incontro conosciuto per le sue ricche vetrine e per i ristoranti più alla moda del centro storico. Vi venne costruito a seguito dell’incendio che, nel 1776, distrusse il precedente Teatro Regio Ducale – quest’ultimo sorgeva poco distante, accanto alla Cattedrale milanese, dove oggi c’è Palazzo Reale.

Teatro alla Scala, l’origine del nome

Il suo nome completo è Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala, per richiamare il precedente teatro d’opera distrutto dall’incendio, ma tutti lo conoscono solo come Teatro alla Scala – e colloquialmente viene chiamato addirittura la Scala. Ma da dove arriva questo nome? Per scoprirlo, dobbiamo tornare indietro nel tempo: nel 1776, subito dopo la chiusura del Teatro Regio Ducale, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria emanò un decreto che sancì la costruzione di un nuovo teatro d’opera, questa volta in un luogo diverso.

Non più, dunque, accanto al Duomo di Milano – dove, prima ancora del teatro, si trovava il Salone Margherita, anch’esso divenuto pericolante a causa di un incendio. Stavolta, al posto del cortile di Palazzo Reale, venne scelto il luogo in cui si trovavano i resti della Chiesa di Santa Maria alla Scala, da cui dunque ereditò il nome. La chiesa, a sua volta, lo doveva alla sua fondatrice, Beatrice Regina della Scala: fu un membro della dinastia degli Scaligeri di Verona, e sposando Bernabò Visconti divenne co-signora consorte di Milano.

Teatro alla Scala, la facciata
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Teatro alla Scala, la facciata

La storia del Teatro alla Scala

Facciamo un po’ di storia per capire l’importanza che riveste ancora oggi il Teatro alla Scala sulla scena operettistica mondiale. Aperto nel 1778, venne costruito in appena un paio d’anni sul progetto del celebre architetto Giuseppe Piermarini: un’imponente facciata in stile neoclassico, una sala a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e due gallerie, una capienza di oltre 2.000 posti ne fanno un vero gioiello architettonico e uno dei teatri d’opera più prestigiosi in tutto il mondo. Il giorno della sua inaugurazione, il 3 agosto 1778, venne portata in scena per la prima volta L’Europa riconosciuta di Antonio Salieri, realizzata appositamente per l’occasione.

Nei suoi quasi 250 anni di attività, il Teatro alla Scala è stato il palcoscenico su cui si esibirono i più grandi nomi dello spettacolo internazionale, rinnovandosi anch’esso di volta in volta assieme ai suoi protagonisti. Una delle tappe più importanti della sua storia fu senza dubbio il grande restauro avvenuto tra il 2002 e il 2004, durante il quale le rappresentazioni teatrali vennero spostate presso il Teatro degli Arcimboldi. Alla riapertura, l’allora direttore musicale Riccardo Muti diede l’inaugurazione riportando in scena L’Europa riconosciuta.

Ad oggi, l’appuntamento con l’inizio della stagione lirica alla Scala è uno degli eventi culturali più importanti in Italia. Si tiene tradizionalmente il 7 dicembre, giorno in cui si festeggia Sant’Ambrogio, il patrono di Milano: solitamente vi partecipano le personalità più in vista della scena politica e artistica italiana, tra cui il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il sindaco di Milano. Innumerevoli altri ospiti fanno poi la loro comparsa, tanto che l’inaugurazione della stagione si è trasformato, nel corso degli anni, in un vero e proprio evento mondano.

Teatro alla Scala, la platea
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Teatro alla Scala, la platea

I suoi volti più noti

Sul palcoscenico del Teatro alla Scala sono passati migliaia di grandissimi artisti, impossibile citarli tutti: da Gioacchino Rossini a Niccolò Paganini, da Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti sino alla grande stagione di Giuseppe Verdi, per poi arrivare al secolo scorso con Arturo Toscanini, Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli, Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Renata Tebaldi, Maria Callas, Luciano Pavarotti e tantissimi altri. Alla direzione, sia artistica che musicale, si sono susseguiti tanti altri nomi importanti del panorama internazionale. Attualmente, la direzione musicale del Teatro è in mano al direttore d’orchestra Riccardo Chailly, mentre quella artistica è affidata a Dominique Meyer.

Grande successo in tutto il mondo continua ad avere anche il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, una delle più prestigiose compagnie di danza classica, inaugurata anch’essa nel 1778. Tra i suoi personaggi più celebri, non possiamo dimenticare proprio Carla Fracci, una delle ballerine più conosciute a livello internazionale. Ad oggi, sotto la direzione del coreografo francese Manuel Legris, il corpo di ballo vanta due étoile di talento indiscusso: l’ormai icona della danza italiana Roberto Bolle e la giovane Nicoletta Manni.

Le stanze segrete della Scala

Teatro alla Scala, il foyer
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Teatro alla Scala, il foyer

Il Teatro alla Scala è davvero immenso, ed essendo un tipico esempio di teatro all’italiana si presenta come un gigantesco “alveare” composto da centinaia di palchetti nascosti dietro pesanti tendaggi. Possiamo dunque immaginare il dedalo di gallerie e scalinate che si cela dietro tale struttura, e che spesso rimane invisibile agli occhi degli spettatori, soprattutto di coloro che siedono in platea.

Accanto ad un foyer maestoso e riccamente decorato e ad una sala di proporzioni enormi su cui campeggia un preziosissimo lampadario illuminato da quasi 400 lampadine (era interamente realizzato in cristallo di Boemia, ma è andato perduto durante la Seconda Guerra Mondiale e oggi vi possiamo ammirare una copia realizzata dai maestri vetrai di Murano), ci sono dunque luoghi “segreti” che il pubblico non ha mai visto.

Come i camerini in cui gli artisti si preparano per salire sul palco, ai quali forse siamo riusciti a dare una sbirciata da qualche foto realizzata nel “dietro le quinte”, o le gallerie che conducono al palco stesso, per non parlare degli innumerevoli magazzini in cui vengono stipati tutti i costumi e gli oggetti di scena utilizzati. Insomma, c’è un vero e proprio mondo al di là delle quinte, un mondo “indaffarato” che si anima ogni volta che il Teatro alla Scala si prepara ad alzare il sipario. E, ne siamo sicuri, si tratta di un mondo ricco di fascino, decorazioni incredibili e storie da raccontare.