Se si è sempre stati appassionati di musica e la batteria ha sempre rappresentato lo strumento principe dei desideri, ecco che forse è arrivato il momento di iniziare.
La batteria è sì uno strumento musicale ma è anche uno sport, in quanto coinvolge tutti gli arti contemporaneamente e influisce sulla coordinazione, migliorando anche la capacità di concentrazione e la creatività.
Suonare la batteria, quindi, non è solo un hobby, ma può effettivamente aiutare a curare anche varie malattie, come ad esempio la sclerosi multipla, il Parkinson, ictus, malattie mentali, emicranie e molto altro.
Tra gli strumenti a percussione la batteria è quello che attira sempre nuovi appassionati, sia nelle nuove generazioni ma non solo. È indubbio che sia uno strumento estremamente affascinante in quanto porta a sentire una sensazione di libertà, un picco di energia e adrenalina soprattutto quando ci si lascia andare al ritmo.
Vediamo allora nel dettaglio tutti i benefici di suonare la batteria sia per la salute mentale sia per quella fisica.
Indice
Riduce ansia e stress
Suonare la batteria può essere la scelta giusta per rilassarsi e calmarsi. Può anche aiutare a ridurre la pressione sanguigna e ridurre i livelli di stress ed essendo lo stress una questione mentale e aumenta il rischio di incorrere in malattie degenerative, dedicarsi alla batteria aiuta a prevenire anche queste ultime.
Alcuni studi dimostrano come i batteristi sono i musicisti più inclini a essere “contenti” e questo perché suonare la batteria permette di sfogarsi coinvolgendo braccia e gambe e, colpo dopo colpo, lo sforzo fisico aumenta. Tutto questo permette di ridurre notevolmente i livelli di stress e, durante l’attività, vengono rilasciate endorfine e altre sostanze che agiscono come veri e propri analgesici naturali che influiscono positivamente sull’umore. A differenza di altre discipline sportive, infatti, si può suonare per ore senza sentire la stanchezza.
Aiuta a controllare le malattie croniche
Le malattie croniche diminuiscono notevolmente la qualità della vita. Alcuni ricercatori consigliano anche ai pazienti con Crohn di suonare la batteria come momento di svago. Questo, infatti, permette di ridurre la sensazione di tristezza, malessere e ansia. Suonare la batteria ha anche dimostrato di aumentare le endorfine nel corpo e questa sostanza è un neurotrasmettitore responsabile dell’invio di segnali da una cellula nervosa all’altra. Il corpo, quindi, producendo questa sostanza risponde alla sensazione di stress in maniera efficiente con tutti i benefici del caso.
Migliora il sistema immunitario
Uno studio recente afferma che le persone che suonano spesso la batteria hanno un sistema immunitario più elevato rispetto a chi non la suona. In questo stesso studio si è anche dimostrato che suonare la batteria è in grado di aumentare la capacità del corpo di combattere le cellule tumorali e il virus HIV/AIDS.
Un aiuto per il cervello
Il ritmo duro tipico del tamburo della batteria rende il cervello più efficiente in quanto il suono penetra in tutte le parti del cervello, che sia la parte che regola la visione, la capacità di parlare o la capacità di ascoltare, e permette a queste di connettersi ed essere ben coordinate. Uno studio condotto da ricercatori del Centro di ricerca biomedica della Colorado State University in Musica afferma che i ritmi prodotti da questi strumenti a percussioni possono in effetti aiutare a ripristinare il cervello e il sistema nervoso in pazienti con ictus, Parkinson o altri disturbi del sistema nervoso.
Anche solo dopo un anno di pratica con la batteria, si percepisce un netto miglioramento della capacità di comunicazione tra i due emisferi celebrali, quello destro e quello sinistro e, di conseguenza, uno sviluppo della capacità di coordinazione.
Diversi studi hanno confermato come, l’utilizzo degli strumenti musicali permetta al cervello di adattarsi e cambiare in risposta agli stimoli della pratica musicale. Tutte le ricerche, infatti, riportano dei cambiamenti nella materia grigia formata da neuroni, che include le aree deputate alla memoria, al linguaggio, al prendere decisioni e alla percezione.
Suonare questo strumento infatti favorisce una riorganizzazione del cervello e lo rende anche più efficiente. Proprio questo porterebbe la persona in grado di compiere movimenti diversi con tutti i quattro arti contemporaneamente. Il segreto è riposto proprio nella materia bianca del cervello che per anni è stata considerata una semplice capsula protettiva ma si è invece scoperto avere un ruolo importante nella coordinazione delle diverse aree cerebrali. Anche il corpo calloso svolge un ruolo importante in quanto collega i due emisferi attraverso una fitta rete di fibre. Proprio questo fascio di nervi, in chi suona la batteria, presenta delle alterazioni microstrutturali che permettono che la sua sezione anteriore sia maggiormente diffusa nel cervello e funzioni più velocemente.
Effetto terapeutico per l’inconscio
Sembrerebbe che siano proprio i ritmi del tamburo ad essere uno strumento terapeutico per aiutare nella gestione di varie malattie mentali. Una ricerca condotta da Barry Quin Ph.D, ha scoperto che suonare la batteria per un breve periodo può effettivamente cambiare le onde cerebrali, dalle onde beta alle onde alfa. Le onde beta si verificano quando ci si sente depressi e si tende a parlare molto velocemente, mentre le alfa sono quelle onde che si producono quando il corpo sé calmo, rilassato e nel totale confort. I ricercatori, quindi, ritengono che il ritmo del tamburo possa essere usato come terapia e che possa influire proprio sulla condizione della mente.
Elimina le emozioni negative
Suonare la batteria permette anche di incanalare le proprie emozioni e i sentimenti che si provano attraverso il tamburo. Se repressi, possono infatti provocare un vero e proprio blocco dell’energia che circola in tutto il corpo provocando conseguenti squilibri. Dedicarsi a questa pratica, quindi, è un ottimo modo per rimuovere i blocchi e liberare le proprie emozioni. Le vibrazioni prodotte, inoltre, echeggiano anche in ogni cellula del corpo e portano un distaccamento dei ricordi negativi.
Mantiene in forma
Coinvolgendo tutto il corpo, suonare la batteria è sicuramente più faticoso e stimolante di altri strumenti musicali e, anche, di molti sport. Suonare un paio di volte a settimana per almeno un paio di ore a sessione permette di fare quell’attività fisica minima per mantenersi in forma.
Permette inoltre di regolare la pressione diastolica e sistolica, diminuendo il battito cardiaco e prevenendo il rischio di infarti, aumentare la produzione di globuli bianchi e quindi di migliorare il sistema immunitario, ed è anche utile per il trattamento dell’ADHD o ADD (il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività) in quanto permette alla persona di esprimersi senza alcuna limitazione.
Migliora la vita sociale
Non ci sono studi a supporto ma è indubbio che suonare la batteria sia in grado di migliorare molti aspetti della propria vita sociale. Tutte le band necessitano di un batterista e saperla suonare porta sicuramente a essere letteralmente sommersi di richieste da parte dei musicisti e si avrà così l’occasione di conoscere molte persone nuove, fare amicizie e condividere la passione per la musica.
Effetti benefici per le donne
Spesso il suonare la batteria viene automaticamente associata alla sfera maschile ma non è proprio così e porta proprio alle donne notevoli benefici.
Una ricerca tedesca, condotta dall’Università della Ruhr e dalla Bergmannsheil University Clinic, ha affermato che il cervello delle donne che suonano la batteria è più performante rispetto alla media.
Un anno di pratica migliora, infatti, il modo in cui l’emisfero destro e quello sinistro del cervello comunicano tra loro, in quanto per suonare la batteria è molto importante la coordinazione.
Da quanto è emerso dallo studio, il corpo calloso (che collega i lobi garantendo comunicazione e coordinazione tra i due emisferi) situato sotto la corteccia cerebrale, è più sviluppato rispetto ai musicisti che suonano un altro strumento. Le fibre, nonostante siano inferiori rispetto alla media, sono più spesse e permettono di trasmettere le informazioni in maniera più rapida.
Inoltre, è stato anche dimostrato che le donne che suonano la batteria sono più felici, proprio perché permette loro di sfogarsi. Coinvolgendo braccia e gambe, si fa uno sforzo fisico maggiore che riduce i livelli di stress. Quando si suona, infatti, vengono rilasciate endorfine che migliorano l’umore.
Effetti positivi sui bambini
La musica ha tantissimi benefici anche sul cervello dei bambini. Imparare a suonare uno strumento musicale migliora la loro memoria, il linguaggio, le loro capacità comportamentali, li aiuta ad inibire gli impulsi aggressivi, insegna loro la perseveranza e la disciplina. Sono davvero notevoli gli effetti positivi che ha la musica sui cuccioli di casa, l’importante è non obbligarli.
Gli strumenti più amati dai bambini sono proprio la chitarra, la batteria e il pianoforte. Sì, proprio la batteria, un incubo per i genitori, non è vero? Eppure, nonostante il rumore, suonando la batteria le loro capacità mentali e motorie migliorano.
Assecondate, quindi, le loro richieste e loro passioni. Se non volete sentire rumore, potete sempre insonorizzare la stanza, oppure allestire la batteria in mansarda o in cantina, o ancora optare per una elettrica, in questo modo vostro figlio potrà suonarla indossando le cuffie. Sarete contenti voi ma anche loro.
Bambini e autismo
Gli strumenti come le percussioni, quelli a fiato, a corda e anche gli idiofoni producono il loro suono attraverso la loro vibrazione. Proprio questi strumenti sono usati dalla musicoterapia per intervenire a livello educativo e terapeutico andando incontro a diverse condizioni patologiche. Gli studiosi delle università di Chichester, del King’s College di Londra, di Hartpury e dell’Essex, nel Regno Unito, hanno indagato gli effetti della batteria sui bambini affetti da autismo.
Gli studiosi di Chichester, parte del Clem Burke Drummming Project, da oltre un decennio indagano come la batteria può migliorare le funzioni cerebrali nell’autismo studiando nel corso degli anni il livello di attività fisica sostenuto durante una sessione di batteria e il conseguente impatto che ha sull’autismo. Questo studio è stato poi pubblicato sulla rivista scientifica statunitense Pnas, organo ufficiale della United States National Academy of Sciences.
L’indagine è stata condotta su un gruppo ristretto di 36 partecipanti tra i 16 e i 20 anni di età ma i risultati hanno dimostrato che potrebbe essere effettivamente una pratica benefica.
Suonare per 90 minuti a settimana aiuta i bambini con l’autismo a migliorare l’iperattività e tutte quelle difficoltà proprio legate al deficit dell’attenzione. Questo grazie all’utilizzo di schemi musicali che permettono di sintonizzare la connettività cerebrale nelle regioni responsabili del controllo inibitorio, del monitoraggio dei risultati dell’azione e dell’autoregolazione.
Fonti bibliografiche
How playing the drums changes the brain, RUB