Latte e formaggi fanno ingrassare?

Sono spesso demonizzati per il loro contenuto in grassi saturi. Ma cosa dicono gli studi?

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Un tocchetto di parmigiano, un morbido stracchino, una fetta di gustoso pecorino… Facilmente masticabili e gradevolissimi al palato, i formaggi sono sicuramente tra gli alimenti più interessanti per l’alimentazione di tutti e, in particolare, dei giovani e degli anziani. Ma quante volte, alla vista di un formaggio o di altri derivati del latte, ci siamo fermati per paura che quell’alimento potesse mettere a repentaglio la dieta a causa dell’alto contenuto di grassi? Perché è vero che, a causa di questa caratteristica, molte varietà possono avere un grande contenuto calorico, ma non dimentichiamo che questi cibi sono ricchi anche calcio biodisponibile e proteine di alta qualità. E proprio sul calcio, negli anni scorsi, si è focalizzata l’attenzione degli studiosi, scoprendo che questo elemento possiede addirittura delle azioni positive sulla perdita di peso.

Calcio anti obesità? Cosa dicono gli studi

Di recente, in base a esperimenti di laboratorio eseguiti su modelli animali e su adipociti umani (cellule grasse) in coltura, è emerso un possibile ruolo dell’apporto di calcio nel modulare i processi di sintesi e di degradazione dei grassi all’interno dell’adipocita (lipolisi). Sulla base di questi interessanti dati sono poi state effettuate una serie di analisi epidemiologiche su ampi campioni di popolazione, soprattutto re-analisi di studi che avevano valutato l’apporto di calcio con la dieta in donne in età post-menopausale, confermando l’associazione inversa tra apporto di calcio e adiposità. Un dato importante emerso da queste ricerche è però che l’associazione “+calcio -obesità” è presente soprattutto nel caso in cui l’apporto di questa sostanza è aumentato con gli alimenti, mentre il supplemento farmacologico mostra effetti scarsi o nulli. 

Parola d’ordine: moderazione

Questo, certo, non significa mangiare latte, latticini e formaggi in maniera indiscriminata, soprattutto se si fa poca attività fisica. “L’uomo moderno, sollevato da qualsiasi impegno muscolare di un certo rilievo e purtroppo anche dalla sana abitudine di camminare, non potrà permettersi – salvo le dovute eccezioni – di mangiare il formaggio come un dessert e quindi come una seconda pietanza”, affermano gli esperti di Assolatte, ricordando che è sempre l’eccesso calorico globale, rapportato a una colpevole modestia della spesa energetica personale, a causare e poi a perpetuare il sovrappeso o l’obesità. 

Attenzione, quindi, alla qualità del formaggio scelto e alla sua quantità: in base alle Tabelle di composizione degli Alimenti (INRAN) possiamo verificare che una tazza di latte parzialmente scremato, un paio di cucchiaini di formaggio da condimento per il primo piatto e una normale porzione di formaggio stagionato apportano meno di 9 g di acidi grassi saturi sui 15-17 g/die previsti mediamente come tetto giornaliero.