La merenda ideale ai tempi del Covid per adulti e bambini

Lockdown e alimentazione quotidiana: come sono cambiati gli spuntini durante l’anno della pandemia? 

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Sempre più italiani, a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del COVID-19, trascorrono la giornata tra le mura domestiche, una condizione che ha modificato l’alimentazione delle famiglie. Secondo una ricerca BVA Doxa – Unione Italiana Food, la nuova quotidianità ha causato un mutamento degli stili di vita in 11,5 milioni di adulti, circa un terzo dell’intera popolazione dai 25 ai 65 anni, che prima vivevano prevalentemente al di fuori delle quattro mura domestiche. 

I dati dello studio, in particolare, mostrano che 2 italiani su 3, da quando sono a casa, hanno modificato soprattutto il proprio modo di fare merenda. I cibi preferiti negli spuntini? Frutta, yogurt e dolci fatti in casa (il cui consumo è più che raddoppiato) e, naturalmente, le amate merendine.

I risultati dello studio

3 persone su 10 fanno merenda più spesso da quando sono a casa

Ma c’è un dato importante che emerge dallo studio: dall’indagine si evince che il 29% di questo target di “neocasalinghi” dichiara di fare più spesso merenda, sia al mattino che al pomeriggio (per gli smartworkers il dato sale addirittura al 36%). Questi cambiamenti sull’approccio degli italiani alla merenda a casa toccano anche le quantità. Infatti, dallo studio emerge che quasi 1 persona su 2 che vive gran parte della giornata a casa dichiara di fare una merenda un po’ più ricca del solito.

I rischi di una merenda sbilanciata

Un sano spuntino, se troppo ricco o abbondante, potrebbe però rivelarsi svantaggioso. “Se da una parte è senz’altro positivo che gli italiani facciano più spesso merenda rispetto a prima perché in questo modo si riesce a distribuire meglio la quota calorica giornaliera, dall’altra bisogna fare attenzione a non esagerare con una merenda troppo calorica, soprattutto in questo momento nel quale le persone sono a casa e fanno meno movimento e attività fisica”, afferma il prof. Luca Piretta, Nutrizionista e Gastroenterologo. “In particolare, quando si prepara un dolce a casa, che è tra le merende più consumate in questo periodo storico e rimane un’ottima scelta per gli spuntini, occorre far attenzione alle dosi e alla quantità perché, non essendo un prodotto porzionato, si rischia di mangiare una fetta di torta o crostata più grande di quella necessaria”.

Lo snack ideale per gli adulti

La merenda ideale deve dunque essere bilanciata sia nella quantità sia nella qualità degli ingredienti scelti. Via libera a una porzione di frutta di stagione, o a una macedonia, da abbinare con uno snack fatto in casa , come per esempio il classico pane e prosciutto o pane e sugo di pomodoro fresco e olio o una fettina di torta fatta in casa o una merendina confezionata, che “Se consumata moderatamente – aggiunge il prof. Piretta – può rappresentare una delle alternative corrette per la merenda degli italiani a casa. Il vantaggio della merendina è anche il fatto di essere uno spuntino porzionato e quindi di avere un contenuto calorico prestabilito che garantisce il non superamento dell’apporto calorico consigliato. Svolge un ruolo gratificante per i ragazzi e non concederla mai, oltre a non essere una misura non necessaria, può rivelarsi un boomerang. L’ideale comunque è sempre quello di alternare a merenda un mix tra prodotti, confezionati o fatti in casa, e un frutto”.

La merenda dei bambini

L’indagine Doxa – Unione Italiana Food ha fatto il punto anche per quanto riguarda la merenda a casa dei bambini dai 4 ai 13 anni. Dalla ricerca è emerso che 1 bambino su 2 ha cambiato modo di fare merenda da quando è a casa. Tra i prodotti più consumati per lo spuntino di metà mattino o metà pomeriggio troviamo le merendine e i biscotti, i cui valori sono rimasti immutati rispetto a prima dell’avvento della pandemia, seguiti dal dolce fatto in casa, dal pane con marmellata o creme spalmabili, dallo yogurt e dalla frutta fresca e secca.

E proprio l’Unione Italiana Food, insieme all’Istituto Bambino Gesù per la salute del Bambino e dell’Adolescente, recentemente ha divulgato il “Manifesto della Merenda”, un documento in cui gli esperti suggeriscono i segreti per farla correttamente e gli abbinamenti settimanali per aiutare i genitori a prepararla sempre diversa. 

Il consiglio? È di non ripeterla mai uguale tutti i giorni e alternare sempre cibi diversi. Il corpo dei bambini, infatti, ha bisogno di tutti i nutrienti che può ricavare da frutta, yogurt, pane, dolci fatti in casa o confezionati, torte rustiche con verdura, gelati e frullati. Ma anche di personalizzarla in base all’età del baby.

I bambini di 4-6 anni possono per esempio mangiare un vasetto di yogurt intero con 20 g di biscotti secchi integrali o un panino di 25 g con 15 g di prosciutto cotto magro e un estratto (100 ml) di frutta fresca di stagione.

La merenda dei bambini dai 7 agli 11 anni può essere composta da 200 g di mela con un cucchiaino di miele, una spolverata di cannella e 10 g di granella di nocciola oppure, se preferiscono l’alternativa salata, 50 g di pizza bianca con 80 g di pomodori freschi, 25 g di humus di ceci e un pizzico di sale.

Per i ragazzi tra i 12 e i 14 anni, una merendina tipo croissant integrale con 100 g di frutta fresca di stagione oppure un gelato artigianale in coppetta da 150 g rappresentano delle alternative ideali.

Lo snack pomeridiano per i ragazzi dai 15 ai 17 anni è composto invece da 80 g di pane integrale con 50 g di bresaola e 80 g di rucola oppure da un frullato di frutta fresca (per esempio 150 g di pesca e 150 g di albicocca) con 150 g di latte intero e 25 g di fiocchi di avena.