Eritritolo: l’alternativa naturale allo zucchero, senza calorie

Ha un potere dolcificante pari al 70% del comune saccarosio, non è cariogeno e può essere utilizzato anche per i dolci

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Cos’è l’eritritolo

L’eritritolo è un dolcificante naturale appartenente al gruppo dei polioli (o polialcoli). Prodotto a partire dalla fermentazione di zuccheri naturalmente presenti in frutta e altri alimenti di origine vegetale, ha un potere dolcificante pari al 70% del comune zucchero da tavola. 

“Un’ottima e salutare alternativa al classico zucchero da cucina”, spiega la dott.ssa Chiara Manzi, nutrizionista e autrice del libro ‘Cucina Evolution. In forma senza dieta’ (Art joins nutrition editore), volume in cui spiega come utilizzare l’eritritolo per portare a tavola piatti golosi con più antiossidanti e meno calorie. 

E di calorie l’eritritolo non ne ha. “Al contrario dello zucchero – continua l’esperta – che apporta 4 kcal/g. Questo ci permette di poterci concedere anche una fetta di torta senza sensi di colpa. Perché spesso alla parola ‘dolce’ si associa quella di ‘rinuncia’, e che cos’è che rende un dolce negativo per la nostra salute? La risposta è semplice: lo zucchero. Lo zucchero semplice, infatti, viene assorbito rapidamente e trasformato in energia. Se dopo un pasto ricco di zuccheri ci sediamo davanti alla tv e non svolgiamo alcuna attività, esso viene trasformato in grasso di riserva. Con l’eritritolo, invece, non corriamo questo rischio. Per questo è indicato anche a chi segue una dieta dimagrante o vuole aumentare le difese immunitarie senza rinunciare ai dolci, considerando che il sistema immunitario viene indebolito dallo zucchero”. 

I vantaggi dell’eritritolo

  • Non influisce sui livelli di glucosio e di insulina nel sangue, rendendolo adatto anche a chi soffre di diabete. 
  • Non è cariogeno, preservando la salute del cavo orale. 
  • Non ha retrogusto come i dolcificanti artificiali (aspartame o acesulfame) e naturali (stevia). 
  • Ha un sapore piacevole che lo rende adatto a essere utilizzato sia nelle bevande calde che in cucina. 
  • Non ha effetti indesiderati, nè irrita l’intestino. 
  • Ha effetti antiossidanti e di protezione dallo stress ossidativo e può aiutare a proteggere dal danno vascolare indotto dall’iperglicemia nelle persone diabetiche.

“Inoltre i polioli, la classe di cui fa parte l’eritritolo – continua l’esperta –  si accumulano generalmente nell’intestino causando un richiamo di acqua con conseguente effetto lassativo. L’eritritolo è invece assorbito per il 90% nell’intestino ed escreto immodificato attraverso le urine. Il suo processo metabolico non produce effetti indesiderati sul sistema digestivo, come la diarrea, al contrario degli altri polioli, come lo xilitolo, il sorbitolo e il maltitolo che sono calorici e nel nostro organismo si trasformano in zuccheri”. 

Come si usa l’eritritolo

È possibile utilizzarlo nelle preparazioni salate come le marinature o nella realizzazione dei sali bilanciati (mix di sale, zucchero e spezie) in modo da aggiungere sapore con meno sale. Ma è soprattutto nei dolci che risulta vincente. “Sostituendolo allo zucchero in pari peso, otterremo una ricetta leggermente meno dolce, ma molto gradevole per realizzare sorbetti, meringhe, creme, sciroppi (utilizzarlo a caldo perché tende a cristallizzare) e marmellate”, spiega Chiara Manzi. L’utilizzo dell’eritritolo nei dolci permette di ridurre drasticamente gli zuccheri semplici in un dolce, che se preparato anche con le giuste quantità di grassi e fibra potrà diventare un dessert salutare e gustoso.

Dove si trova l’eritritolo

È possibile acquistarlo nei supermercati e nelle erboristerie. “Ma attenzione a leggere l’etichetta – consiglia la nutrizionista – perché spesso è mescolato con la stevia, un altro dolcificante naturale ricco di proprietà, ma non da tutti apprezzato a causa del suo retrogusto”.

Dal 2006 la legislazione europea ne autorizza l’impiego in diversi alimenti, dalle gomme da masticare, ai dessert, ai prodotti da forno, e non fissa una dose massima. Nei cibi già pronti viene indicato in etichetta con la sigla E968.