Dieta Starter: come perdere 8 chili in un mese

Una dieta semi liquida per perdere i chili in eccesso con un menu semplice e un periodo di stabilizzazione importante

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Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Pubblicato: 19 Gennaio 2024 12:43

La dieta starter promette grandi risultati, ma è bene sapere da subito che si tratta di un regime dietetico ipocalorico, sbilanciato e sconsigliatissimo sui lunghi periodi. Promette di perdere fino a 8 kg in un mese attraverso un piano alimentare restrittivo e controllatissimo che altro non è che una dieta semi liquida. Come approfondiremo in seguito, la lista degli ingredienti vietati è lunghissima.

Cos’è la dieta starter

La dieta starter è un piano alimentare rigido che promette di perdere molto peso in tempi decisamente brevi, riattivando il metabolismo e restituendo risultati stimolanti. Questa dieta che è molto ipocalorica e restrittiva, potrà essere seguita per un massimo di 10 giorni al termine dei quali inizia un periodo di mantenimento durante il quale è possibile perdere ulteriore peso. Si parla di fino a 8 chili in un mese, prendendo in considerazione i risultati ottenuti su persone che hanno molto peso da perdere e sono solite introdurre molte calorie. In questo caso infatti, la dieta sarà particolarmente reattiva. Quando seguita da persone normopeso che seguono una dieta bilanciata, si può sperare di ottenere al massimo un dimagrimento di 4 o 5 kg.

Come funziona

Questo regime alimentare prevede il consumo di cibi liquidi e in particolare di frutta e verdura sotto forma di frullati e centrifughe. A questi pasti liquidi si possono abbinare fonti proteiche solide o in polvere al patto di non introdurre mai grassi di ogni tipo, carboidrati e zuccheri.

Cibi consentiti Cibi vietati
Frutta frullata Carni grasse
Verdura frullata Pesci grassi
Carni magre Carboidrati raffinati
Pesci magri Carboidrati integrali
Uova Zucchero
Latticini magri (con moderazione) Alcol
Tè non zuccherato Latticini grassi
Tisane non zuccherate Cibi conservati e pre confezionati
Acqua Olio, burro, salse

Il mantenimento

Il periodo di mantenimento della dieta Starter dura circa 20 giorni e corrisponde anche al periodo di reintegro nel quale la gran parte dei cibi non previsti in prima fase vengono reintrodotti gradualmente per evitare il temutissimo effetto yo-yo e consentire al corpo di abituarsi nuovamente a tutti gli alimenti. In questa fase per prima cosa si interrompe il regime liquido e nella prima settimana si mangiano principalmente frutta, verdura e proteine. Nella seconda settimana vengono reintrodotti i grassi, ovviamente puntando su quelli buoni. Sì allora ad olio extravergine d’oliva, salmone e avocado, ma anche frutta secca. In ultima fase, fanno il loro ingresso i carboidrati, sebbene continuino ad essere vietati quelli semplici. Sì allora a cereali integrali, tuberi e zucca.

Attività fisica

L’attività fisica svolge un ruolo molto importante nella dieta Starter ed è necessaria alla sua buona riuscita non tanto per quanto riguarda il consumo calorico, quanto per il mantenimento del tono muscolare. Nella prima fase da 10 giorni è importante fare attività fisica costante a bassa intensità come camminate, nuotate tranquille e corse leggere. Durante la fase di mantenimento si può alzare l’intensità dell’attività fisica, ma non è essenziale. L’importante è dedicarsi ad attività che coinvolgano diverse fasce muscolari come ad esempio lo yogae il pilates.

Funziona?

Quando ci si avvicina a una dieta, è bene farlo sempre facendosi scudo di una buona dose di senso critico. Sono infatti tantissime le diete che promettono grandi risultati, ma sono altrettanto di frequente fonte di grandi delusioni. Questo accade per diversi fattori, primo tra tutti il fatto che la stessa dieta non ha eguale efficacia su tutti i soggetti che la seguono a causa di differenze genetiche, di età, di costituzione, ma anche a causa di stili di vita spesso incompatibili con il regime dietetico scelto. Oltre a queste considerazioni però, va detto che alcune diete sono più efficaci di altre e di solito risultano premianti i regimi alimentari che non prevedono una grande perdita di peso in poco tempo così come quelli che provvedono a una vera e propria rieducazione alimentare. In questo caso invece, la dieta Starter potrebbe avere il pregio di dare la giusta motivazione a chi la segue, incoraggiato dai buoni risultati ottenuti nella prima fase semi liquida. Ma allora, funziona davvero?

La dieta liquida fa dimagrire?

Sebbene possa sembrare allettante perdere peso velocemente attraverso una dieta così estrema, è importante considerare i possibili effetti collaterali e le conseguenze a lungo termine. La dieta liquida può portare a una rapida perdita di peso iniziale, ma gran parte di questa perdita è dovuta alla riduzione dell’acqua nel corpo e alla diminuzione della massa muscolare. Una dieta così limitata può portare a carenze nutrizionali, poiché non fornisce tutti i nutrienti essenziali di cui il corpo ha bisogno per funzionare correttamente. Inoltre, la restrizione calorica estrema può rallentare il metabolismo e rendere più difficile mantenere il peso perso nel lungo periodo.

Perché si tende a riprendere peso dopo la dieta liquida

Spesso questa dieta viene seguita per perdere peso in modo rapido, ma molte persone si chiedono perché dopo aver perso quei chili di troppo, li riprendono poco tempo dopo. Il motivo principale è che la dieta liquida non comporta un cambiamento di stile di vita a lungo termine. Una volta terminata la dieta, molte persone tornano alle loro vecchie abitudini alimentari e riprendono a mangiare cibi solidi in quantità eccessive. Inoltre, durante la dieta liquida, il corpo perde principalmente acqua e massa muscolare invece che grasso corporeo. Questo significa che quando si riprende a mangiare normalmente, il corpo tenderà a ripristinare la massa muscolare perduta e ad accumulare nuovamente acqua e grasso. Un altro fattore da considerare è che durante la dieta liquida si riduce notevolmente l’apporto calorico giornaliero, il che può rallentare il metabolismo e portare a un aumento di peso quando si riprende a mangiare normalmente.

Eliminare i carboidrati fa dimagrire?

La teoria di eliminare i carboidrati per perdere peso è stata oggetto di dibattito tra esperti in campo nutrizionale. Molti sostengono che ridurre o eliminare completamente i carboidrati dalla dieta può portare a una rapida perdita di peso. Tuttavia, è importante considerare gli effetti a lungo termine di questa scelta alimentare. I carboidrati sono la principale fonte di energia per il corpo e sono essenziali per il corretto funzionamento del cervello, dei muscoli e degli organi vitali. Eliminare completamente i carboidrati dalla dieta può portare a carenze nutrizionali e compromettere la salute generale. Inoltre, i carboidrati complessi, come quelli presenti nei cereali integrali, nella frutta e nella verdura, forniscono fibre alimentari che aiutano a mantenere la sensazione di sazietà e a regolare il metabolismo. Ridurre o eliminare questi alimenti può portare ad una maggiore sensazione di fame e ad un rallentamento del metabolismo.

Perché 8 kg in un mese sono troppi

Perdere 8 chili in un solo mese può sembrare allettante, ma è fondamentale comprendere perché questo obiettivo potrebbe essere troppo ambizioso. Innanzitutto, una perdita di peso così rapida può comportare una serie di problemi per la salute. Il corpo umano ha bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti e perdere peso gradualmente consente al metabolismo di regolarsi in modo adeguato. Una perdita di peso eccessivamente veloce può portare a una riduzione della massa muscolare, oltre che alla perdita di tessuto adiposo. Questo può avere conseguenze negative sulla salute generale, tra cui una maggiore fragilità ossea e un sistema immunitario compromesso. Ma è importante considerare anche l’aspetto psicologico del dimagrimento rapido. La pressione per raggiungere risultati rapidi può portare a sensazioni di frustrazione e fallimento se le aspettative non vengono soddisfatte. Ciò può innescare un circolo vizioso di diete yo-yo e problemi di autostima.

La dieta Starter non è per tutti

Come tutte le diete, anche la Starter va seguita sotto stretto controllo medico e questo è doveroso soprattutto in prima fase quando il calo calorico potrà farsi sentire producendo diversi effetti indesiderati. L’assenza di energie disponibili e di fibre potrebbe infatti portare a sperimentare debolezza, stipsi, nausea, nervosismo, attacchi di fame e insonnia, ma anche esporre il nostro organismo a carenze nutrizionali importanti i cui effetti negativi potrebbero farsi sentire anche dopo lunghi periodi. Per questo motivo questa dieta non è adatta a bambini e adolescenti in crescita, donne in gravidanza e allattamento, anziani e soggetti affetti da patologie croniche e malattie metaboliche.

Ma non solo. Questa dieta, come tutte le diete estreme che promettono grandi risultati in poco tempo, è inadatta a chi deve perdere molti chili così come a chi non è in grado di seguire una corretta fase di stabilizzazione del peso. Dopo una dieta così restrittiva infatti, la voglia di alimentarsi con cibi pieni di calorie e comfort food sarà tantissima e si presenterà come una trappola in cui non cadere per non vanificare i risultati conquistati.

Perché reintrodurre i carboidrati lentamente

Dopo aver seguito una dieta restrittiva, è importante reintrodurre gradualmente i carboidrati nella propria alimentazione. Questo perché il corpo potrebbe non essere più abituato a gestire grandi quantità di carboidrati. Reintrodurli troppo velocemente potrebbe portare ad un aumento improvviso dei livelli di zucchero nel sangue, causando picchi insulinici che possono essere dannosi per la salute. Una buona strategia potrebbe essere quella di iniziare con porzioni ridotte di frutta e verdura e poi gradualmente aumentare la quantità e la complessità dei carboidrati. È importante anche prestare attenzione alle fonti di carboidrati scelte: optare per cereali integrali anziché quelli raffinati può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a fornire una maggiore quantità di fibre e nutrienti essenziali.

Fonti bibliografiche

Aspetti principali della dieta