Dieta del supermetabolismo per perdere 9 kg in meno di un mese

Nota anche come fast metabolism diet e ideata dalla nutrizionista Haylie Pomroy, è un programma alimentare da seguire in 4 settimane

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

La dieta del supermetabolismo è un programma nutrizionale che promette la perdita di almeno 9 kg in circa un mese.

È stata ideata dalla nutrizionista americana Haylie Pomroy che sostiene che il consumo di particolari alimenti in determinati momenti della giornata, induce il metabolismo ad accelerare, con conseguente perdita di peso. Oltre al piano alimentare settimanale, c’è un elenco di alimenti da evitare e la “prescrizione” di attività fisica 2-3 volte la settimana.

Se alla fine del primo ciclo di 28 giorni, non si è ancora raggiunto il peso desiderato, occorre ricominciare, proseguendo la dieta finché non si raggiunge il peso ideale. Una volta centrato l’obiettivo, è possibile mantenere i risultati ottenuti ripetendo una settimana del ciclo ogni mese o l’intero ciclo di quattro settimane una volta ogni sei mesi.

Sebbene alcuni principi che caratterizzano questo schema nutrizionale siano supportati dalla scienza, la maggior parte di ciò che dichiara la Pomroy non ha basi scientifiche. Ma come funziona? Lo abbiamo chiesto al Dott. Biagio Flavietti, farmacista e nutrizionista.

Dieta del supermetabolismo: cos’e come funziona

Il programma della dieta del supermetabolismo è suddiviso in tre fasi (più una di mantenimento) che si ripetono settimanalmente per un totale di quattro settimane. Ogni fase comprende alimenti diversi e fornisce raccomandazioni per l’attività fisica.

Le dimensioni delle porzioni variano a seconda della fase e della quantità di peso che si desidera perdere. Prevede comunque il consumo di cinque pasti al giorno (tre principali e due spuntini). Indicativamente bisognerebbe mangiare ogni 3/4 ore (fanno eccezione gli orari notturni).

“È una dieta che promette di perdere fino a 9 kg in un mese – ci dice il Dott. Flavietti. Per farlo però prevede un incremento calorico per non ridurre il metabolismo o avere problemi di natura endocrina. Nello stesso tempo però è necessaria molta attività fisica. Diciamo che è un po’ la scoperta dell’acqua calda, perché si stimola il corpo con l’esercizio fisico e quindi si aumenta il dispendio energetico. A quel punto, mangiando anche un po’ di più, si va a creare un “supermetablismo”. È un concetto piuttosto basilare. Infatti, molte diete si fondano sull’assunto che se si bruciano più calorie con lo sport, si può avere un margine maggiore di utilizzo di calorie sotto forma di proteine e grassi. Si contrappone un po’ alla dieta chetogenica, che promette di perdere circa 8 kg nel giro di tre settimane, ma gioca su un fronte opposto, cioè si tolgono i carboidrati, riducendo l’impatto calorico e innescando un meccanismo di chetosi che promuove la combustione dei grassi e quindi una perdita di peso. In questo caso però non è consigliata l’attività fisica”.

Secondo l’ideatrice, si perde quindi peso stimolando il metabolismo attraverso il cibo, godendo anche dei seguenti “effetti collaterali”:

  • riduzione degli ormoni dello stress;
  • livelli più stabili di insulina e di zuccheri nel sangue;
  • ritmo metabolico accelerato;
  • combustione dei grassi più efficiente;
  • più elevati livelli di energia, forza e resistenza;
  • umore migliore e maggiore autostima.

Cos’è il metabolismo

Il metabolismo è il processo che converte il cibo in energia, mentre il ritmo metabolico è la velocità in cui questo avviene. Se è lento, il corpo non è efficiente nella conversione del nutrimento in energia. Più il metabolismo è veloce, invece, migliore sarà il processo che brucia i grassi, li trasforma in combustibile e converte i nutrienti in sostanze utilizzabili per l’organismo. Questo afferma la Pomroy nel suo libro e aggiunge che, anche se complesso, il processo metabolico si basa su alcune semplici regole:

  • Per funzionare, il cervello ha bisogno di glucosio che può arrivare solo dal cibo.
  • Prima di utilizzare l’energia che arriva dagli alimenti, il corpo deve immagazzinarla. Ad esempio, l’energia fornita da una mela non si può sfruttare subito dopo averla mangiata; è necessario trasformarla e farne una scorta. Si tratta di un processo metabolico, quindi il metabolismo deve funzionare affinché si possa immagazzinare l’energia che proviene dal cibo.
  • Il corpo ha bisogno di utilizzare questa riserva di energia per tutti i suoi processi, dalla crescita alla guarigione al movimento. Se non può accedere alla riserva, non è in grado di funzionare correttamente e se il metabolismo non riesce a garantire l’accesso alla scorta energetica, quest’ultima resterà immagazzinata nelle cellule adipose.

Le tre fasi

Nel suo libro Haylie Pomroy delinea un percorso ben preciso per chi decide di seguire questa dieta: mangiare frutta e verdura come fonte di carboidrati, nonché assumere proteine nobili come quelle della carne, pesce e uova. Occorre anche ridurre il consumo di alcool, zucchero, caffè e soia.

È un regime nutrizionale diviso in tre fasi, in cui più sono i kg da perdere, più sarà “aggressiva” la fase d’attacco.

Oltre alla dieta, è consigliata l’attività fisica sia aerobica, sia con i pesi, per smaltire il grasso “più vecchio”. L’ideatrice della dieta del supermetabolismo afferma, infatti, che la creatinchinasi (un enzima che si libera con l’esercizio fisico) attacca il grasso viscerale facilitandone l’eliminazione. Nonostante sia vero che l’esercizio fisico stimola il sistema ormonale, un’affermazione del genere non ha fondamento scientifico.

Fase A (lunedì-martedì)

In questa fase si “convince” l’organismo a non immagazzinare grassi. Sono due giorni in cui è necessario seguire una dieta ricca di carboidrati e ad alto contenuto glicemico, con moderate quantità di proteine. I grassi vanno evitati.

L’obiettivo è ridurre lo stress e l’ansia, preparare il corpo alla perdita di peso e incoraggiare le ghiandole surrenali a produrre una minore quantità di cortisolo, l’ormone dello stress.

Gli alimenti da consumare includono frutta zuccherina, come pere, mango, ananas e melone, nonché cereali integrali ad alto contenuto di carboidrati, come farina d’avena, riso integrale, farro e pasta di riso integrale.

Questa fase favorisce anche gli alimenti ricchi di vitamine B e C, come il manzo magro, le lenticchie, le arance, il tacchino e il kiwi. Si ritiene che questi alimenti stimolino la tiroide a bruciare i grassi, le proteine e i carboidrati in modo più efficiente e a convertire gli zuccheri in energia invece di immagazzinarli come grasso. Si consiglia di includere almeno un allenamento aerobico.

Fase B (mercoledì-giovedì)

Questa fase dovrebbe sbloccare le riserve di grasso e aumentare la massa muscolare. In questi due giorni, la dieta deve essere ricca di proteine e verdure non amidacee e povera di carboidrati e grassi.

Tra gli alimenti magri e ricchi di proteine c’è la carne rossa magra, tacchino o pollo e pesce. Sono incluse anche le verdure, come cavoli, broccoli, spinaci e cetrioli.

Il piano dietetico sostiene che queste verdure sono alcalinizzanti e quindi abbasserebbero l’acidità del sangue, stimolando il fegato a eliminare il grasso. Anche questa affermazione però non ha basi scientifiche. Durante questa seconda fase, si consiglia di fare almeno una sessione di sollevamento pesi.

Fase C (venerdì-domenica)

Questa fase è progettata per accelerare il metabolismo e la combustione dei grassi.

Durante questi tre giorni, si consiglia di aggiungere grassi sani sia ai pasti, sia agli spuntini, consumando contemporaneamente quantità moderate di proteine e carboidrati. Gli alimenti da consumare in questo step includono olio di oliva, uova, noci, semi, cocco, avocado e olive.

È consigliato anche di includere cibi come le alghe, l’olio di cocco, i gamberi e l’aragosta, poiché questi alimenti aumenterebbero il metabolismo, stimolando la tiroide.

Nella fase tre si suggerisce di scegliere un’attività che permetta di rilassarsi, come lo yoga, la meditazione o persino un massaggio. In questo modo si abbassa il livello si stress e si bruciano più grassi.

Esempio di menù

Sono diversi i tipi di menù proposti dall’ideatrice della dieta. Di seguito uno di questi.

Alimento Fase A Fase B Fase C
Fiocchi di avena ¼ di tazza ¼ di tazza ¼ di tazza
Uova 2 2 2
Funghi a fettine 1 tazza 2 tazze 2 tazze
Spinaci baby 1 tazza 2 tazze 2 tazze
Mela a fettine 1 1 1
Bacon di tacchino senza nitrati cotto 4 fette
Ammesso un pizzico di sale e peperoncino tritato e timo fresco

Fase di mantenimento

Per mantenere il peso raggiunto è importante continuare a stimolare il metabolismo con una serie di buone abitudini. Ecco alcuni consigli della Pomroy:

  • Mangiare con regolarità e in modo bilanciato: tre pasti più due o tre spuntini al giorno.
  • Mangiare ogni 3-4 ore. Se la sveglia suona alle 7 e si fa colazione alle 7.30, si può fare uno spuntino alle 10.30, pranzare alle 13.30, fare un altro spuntino alle 16.30 e cenare alle 19.30. È importante fare sempre colazione (o uno spuntino) entro 30 minuti dal risveglio, per attivare il metabolismo.
  • Consumare solo bevande e cibi naturali e sani e limitare i cereali alla colazione e alla cena, evitandoli a pranzo. A metà giornata si verifica il picco di energia digestiva, pertanto è quello il momento di assumere le proteine e i grassi, più difficili da digerire rispetto ai carboidrati.
  • Mangiare la frutta a colazione e a pranzo, ma non dopo le 15. In questo modo si promuove ogni giorno la stabilizzazione dei livelli di zuccheri nel sangue.
  • Evitare le sostanze chimiche, i coloranti e i conservanti. Quando possibile, scegliere sempre cibi biologici e carne di animali allevati a terra o al pascolo.
  • Fare esercizio fisico 5 volte a settimana con 2 giorni di riposo, alternando le tipologie di attività.
  • Bere ogni giorno una quantità d’acqua pari a 30 millilitri per ogni kg di peso corporeo.

Cosa si mangia?

Di seguito, un esempio per organizzare l’alimentazione e l’attività fisica. È un buon punto di partenza per iniziare a vivere in modo sano e attivo mantenendo stabile il peso.

  • Colazione: una buona colazione equilibrata include frutta, grassi, proteine, carboidrati derivati da cereali e verdura. Ad esempio: un pompelmo, un toast con burro di mandorle e qualche fetta di cetriolo; oppure avena con fragole, salsiccia di pollo e carote a bastoncini; oppure uova strapazzate, tortilla di farro farcita con verdure e qualche fetta d’arancia.
  • Spuntino del mattino: verdure crude con hummus o burro di mandorle, oppure involtini di insalata farciti con pollo.
  • Pranzo: questo pasto non dovrebbe includere cereali. Optate per grassi, proteine e verdure, con un frutto come dessert. Ad esempio, un’insalatona con salmone, condita con olio o una zuppa di verdure con tacchino e avocado a cubetti, con fette di mango o frutti di bosco a chiudere il pasto.
  • Spuntino del pomeriggio: ancora verdure, grassi e proteine, come carne di manzo secca, verdura e olio d’oliva come condimento.
  • Cena: sono previsti grassi, proteine, verdure e, se si vuole, carboidrati complessi. Quindi, una bistecca, un’insalata e una verdura amidacea come le patate dolci, oppure una zuppa di verdure con pollo e legumi. Se però il peso tende a salire, occorre togliere i carboidrati complessi a cena.

Dieta del supermetabolismo: i benefici

Ma questa dieta davvero aiuta a perdere peso in poco tempo? La risposta potrebbe essere affermativa, poiché è uno schema alimentare che prevede alimenti integrali ricchi di fibre che aiutano di dimagrire e a mantenere in salute l’intestino. Inoltre, escludendo soia, grano, zucchero raffinato e dolcificanti, si eliminano dalla dieta molti alimenti industrialmente trasformati. Ciò può ridurre naturalmente il numero di calorie consumate, favorendo ulteriormente la perdita di peso.

Inoltre, l’esercizio fisico settimanale aumenterà il numero di calorie consumate, contribuendo ulteriormente al deficit energetico necessario per la perdita di peso.

Inoltre, l’idratazione può ridurre l’appetito e aiutare a bruciare qualche caloria in più per dimagrire.

Infine, includendo molta frutta, verdura, proteine magre e grassi sani, è più ricca di vitamine e sali minerali rispetto ad altri piani dietetici.

Controindicazioni

La dieta del supermetabolismo propone il consumo di alimenti specifici in un certo ordine per aumentare il metabolismo e dimagrire. È un’idea di base che tuttavia non ha un fondamento scientifico.

Ad esempio, la prima fase prevede una dieta ricca di carboidrati e ad alto contenuto glicemico per “incoraggiare” le ghiandole surrenali a produrre meno ormoni dello stress e preparare il corpo alla perdita di peso. Tuttavia, gli studi dimostrano che un’elevata assunzione di carboidrati semplici può, invece, aumentare i livelli di ormoni dello stress, non ridurli. Stessa cosa per il consumo di verdure alcalinizzanti che sarebbero in grado di modificare il pH del sangue.

Un altro principio fondamentale della dieta è quello di stimolare il metabolismo, facendolo lavorare più velocemente e bruciando più grasso. Ma anche in questo caso, non ci sono ricerche a sostegno di questa teoria.

Sebbene alcuni alimenti possano determinare un leggero aumento del metabolismo, è improbabile che tale aumento possa aiutare a perdere molti kg.

Fonti bibliografiche

Aspetti principali della dieta