Biodanza: stare meglio divertendosi

La biodanza fa crescere emotivamente e spiritualmente, avvicinandoci sempre più all'equilibrio del nostro essere, grazie alla musica e al movimento

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Silvia Menini

Naturopata e Giornalista

Naturopata in costante formazione, è anche giornalista pubblicista, scrittrice, sommelier ed esperta di marketing.

Fare sport porta notevoli benefici all’organismo e promuove un corretto stile di vita. Spesso, però, ci si sente disincentivati dalla classica sala pesi o dai soliti corsi proposti dalle palestre. Anche il camminare o correre in mezzo al traffico non rappresenta una scelta entusiasmante, soprattutto se si vive in un centro abitato e non si hanno parchi o giardini vicino a casa che permettono di immergersi nella natura soprattutto con l’arrivo della bella stagione. Del resto, è vero che le novità hanno sempre la loro attrattiva e permettono di affrontare con entusiasmo anche l’attività motoria che, spesso e volentieri, risulta difficoltosa da affrontare. A tal proposito  approdata una nuova disciplina che si presenta come alternativa ma è tesa alla promozione della salute sia fisica che mentale.

La Biodanza è un’attività che si svolge in sessioni di gruppo in cui vengono proposte specifiche sequenze di esercizi intesi a stimolare qualità umane come la gioia di vivere, lo slancio vitale, la sensibilità alla vita, la comunicazione affettiva e intima, il risveglio del piacere, la connessione ai propri istinti, l’espressione creativa ed emozionale attraverso il corpo.

È composta da una serie di movimenti naturali come lo può essere il camminare o saltare, a suon di musica e che hanno appunto l’obiettivo di promuovere la sintonia tra sentire e agire con lo scopo ultimo di far crescere sia emotivamente che spiritualmente e promuovere l’equilibrio interno grazie proprio all’abbinata tra musica e movimento. Questo perché è basata sul concetto fondamentale che il movimento stesso sia alla base della vita.

Il fatto poi che questi movimenti siano fatti con una base musicale permette di non sentire la fatica e anzi di divertirsi.  Infatti è risaputo che ascoltare musica e muoversi al suo ritmo permette di approcciare uno sport o il movimento stesso in maniera più spensierata riducendo lo sforzo fisico e sentendo meno lo sforzo che il corpo si approccia a fare.

Infatti, la biodanza etimologicamente significa proprio “danza della vita” e deriva dal greco: Bios che significa vita e dalla parola danza intesa nel senso primordiale della parola, che identifica un movimento naturale connesso all’emozione e pieno di significati. Si può quindi anche tradurre biodanza con “danzare la vita” ed è un modo poetico per interpretare questa affascinante pratica, una metafora che indica una maniera alternativa di affrontare la vita, indicando una apertura di visione e nuove prospettive.

Le origini della biodanza

Le origini della Biodanza risalgono ai primi anni sessanta ed è il frutto di continui miglioramenti, quando lo psicologo e antropologo cileno Rolando Toro Araneda iniziò a sperimentare l’uso della danza con pazienti in cura psichiatrica presso l’ospedale psichiatrico dell’Università di santiago del Cile e successivamente con gruppi di persone sane, strutturando nel 1966 un modello teorico e una metodologia basata sull’associazione musica-movimento-emozione con l’obiettivo di creare risposte psicofisiche ed emotive specifiche, immediate e capaci di indurre cambiamenti salutari nell’individuo.

Rolando Toro l’ha poi diffusa in molti paesi europei come Irlanda, dove è presente la sede ufficiale dell’associazione, in Spagna, Grecia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Francia.

In Italia, come tutte le altre terapie non convenzionali, non è riconosciuta legalmente anche se la biodanza viene già utilizzata in cliniche e in molti centri.

Come funziona la biodanza e le sue 5 funzioni

Secondo Rolando Toro il nostro potenziale genetico si esprime sulla trama di cinque funzioni, comuni a tutte le persone, il cui sviluppo è legato ad esperienze che viviamo nella prima infanzia e che dimentichiamo crescendo, ma che segnano per tutta la vita il nostro comportamento e la nostra salute esistenziale. Rappresenta un vero e proprio cammino di trasformazione e crescita personale per elevare la qualità della vita e invita a una nuova realtà piena di bellezza e armonia.

Tutto il lavoro della Biodanza è quindi orientato alla stimolazione di quelli che vengono definiti i potenziali genetici dell’essere umano, raggruppati in cinque insiemi definiti linee di vivencia. La vivencia è un termine spagnolo che si può tradurre come “esperienza”, il “vissuto nel qui e ora”, una esperienza sperimentata con grande intensità da un individuo nel momento presente e che suscita emozioni con intensi effetti cenestesici. Permette di provare una intensa sensazione di essere vivi e unici nel preciso momento in cui ci si affida all’esperienza. È una intuizione nell’istante pienamente vissuto.

Si entra nella piena dimensione dell’essere in cui il tempo sospende il suo scorrere e nel quale le sensazioni sono espresse e vissute in un preciso istante, senza coinvolgimento da parte della coscienza, senza una razionalizzazione né giudizio.

Vediamo ora nel dettaglio le 5 linee di vivencia:

Vitalità: intesa sia come slancio vitale sia come gioia di vivere ed è legata alle prime esperienze di movimento e di sensazione dell’energia vitale. Comprende tutti i meccanismi biologici, gli istinti e i comportamenti necessari al bilanciamento fra attività e riposo; in Biodanza si stimola la capacità di autoregolazione e di espressione dell’energia vitale in armonia con se stessi, con gli altri e con l’ambiente circostante.

Sessualità: è legata alle carezze e al tipo di contatto fisico ricevuto e corrisponde all’istinto di riproduzione e conservazione della specie; riguarda la capacità di sentire desiderio sessuale, piacere, passione.

Creatività: dipende dalla libertà avuta nell’esplorare il mondo e di innovare la propria vita. È la capacità di rinnovamento applicata alla propria vita; comprende l’istinto di esplorazione, gli impulsi di innovazione, la curiosità, l’interpretazione, l’ispirazione e l’espressione creativa della propria Identità.

Affettività: dipende dal senso di sicurezza e di nutrimento ricevuto da chi ci ha accudito. Consiste nella sfera dei sentimenti umani; la capacità di dare e ricevere affetto, di aggregarsi, di accettare la diversità umana senza discriminazione. Il rafforzamento dell’affettività è un comune denominatore in tutte le sessioni di Biodanza.

Trascendenza: dipende dall’aver provato sensazioni di armonia esistenziale e di partecipazione all’ambiente. È intesa come capacità di superare il proprio ego.

Nel corso della propria vita tutte e cinque queste funzioni fondamentali vengono sviluppate anche se c’è chi ne rafforza maggiormente alcune a scapito delle altre. Qui entra in gioco la biodanza che aiuta a stimolare le funzioni meno sviluppate per poi integrarle e armonizzarle tra di loro in quanto considerati dei veri e propri potenziali genetici presenti nell’individuo ma spesso ostacolati nell’espressione originaria di se stessi.

I benefici della biodanza

Gli esercizi proposti si pongono l’obiettivo di stimolare qualità umane come il buonumore, la gioia di vivere e le emozioni, lo slancio vitale, la sensibilità alla vita, la comunicazione affettiva e intima, il risveglio del piacere, la connessione ai propri istinti, l’espressione creativa ed emozionale attraverso il corpo.

Può aiutare anche a essere attenti e attivi, ma anche profondamente rilassati, favorendo la riduzione dello stress.

Questo grazie all’esecuzione di movimenti naturali come camminare, saltare, dare la mano, accarezzare, abbracciare, il tutto con un accompagnamento musicale.

Alcuni esercizi proposti invitano al movimento e all’attivazione, mentre altri invitano alla tranquillità e al rilassamento.

La prima parte della sessione attiva appunto il sistema simpatico che secerne adrenalina, la seconda il sistema parasimpatico (che secerne l’acetilcolina). Proprio per questo motivo la biodanza aiuta a regolare il sistema nervoso autonomo ed  quindi indicata in caso di soffra di ansia e si  è sottoposti ad un periodo di forte stress che coinvolge la sfera emotiva traendone giovamento sia sul lato personale ma anche professionale e sociale.

Praticare la biodanza permette di rendere più forte il sistema immunitario e questo è stato confermato anche dagli studi condotti presso l’università di Lipsia da Marcus Stück, direttore scientifico presso la DPFA Academy of Work and Health e Alejandra Villegas. L’analisi dei livelli di immunoglobuline di tipo A sia prima che dopo le sessioni con due gruppi, uno che frequentava la biodanza e l’altro un corso di riduzione dello stress. Entrambi i gruppi hanno mostrato un aumento ma il gruppo che praticava la biodanza ha evidenziato un effetto a lungo termine se praticato regolarmente nel tempo.

La biodanza integra l’affettività con la motricità; e si propone quindi di promuovere la sintonia tra sentire e agire per riattivare in maniera del tutto naturale le forze istintive che sono alla base dell’evoluzione.

La biodanza permette inoltre di conoscere se stessi e di mettere in luce il rispetto e il valore di ognuno, con amore e rispetto. Gli stimoli offerti portano a sentire il corpo come fonte di piacere e come potenziale di espressione creativa.

Un ulteriore beneficio è la capacità della biodanza a contribuire allo sviluppo dell’intelligenza emotiva, aumentando la capacità di percepire, accettare e comprendere le emozioni e di regolarle. Rafforza l’identità, l’autostima, migliora le relazioni, oltre a migliorare l’ascolto di sé, la connessione con la natura, aumenta il potenziale di vitalità. Durante una sessione di biodanza, si è stimolati, attraverso la danza e il movimento in connessione alle emozioni, a vivere intensamente il momento presente, il qui e ora. Aiuta anche la capacità di superare gli ostacoli. Inoltre, ha effetti positivi sulla longevità e, proprio per questo, è praticata con successo anche da persone anziane.

Come praticare la biodanza

La musica, il movimento e la vivencia sono i tre elementi strettamente interconnessi su cui si basa la biodanza. Questa azione si esprime in un contesto affettivo ovvero nel “gruppo”. Biodanza è infatti un’attività che non si può svolgere a livello individuale. La sessione di Biodanza può svolgersi al chiuso o all’aperto, si pratica senza scarpe, con abbigliamento comodo e limitando al massimo l’uso di accessori quali orologi, gioielli, trucco. La dinamica della sessione consiste in una successione di esercizi proposti dall’insegnante e caratterizzati da musiche specifiche. Gli esercizi possono essere individuali, in coppia, in piccoli gruppi, o coinvolgere tutto il gruppo; per la maggior parte sono associati ad una o più musiche; tuttavia, ne esistono alcuni in cui questo elemento è escluso perché i partecipanti possano esprimersi attraverso il canto oppure rimanendo in silenzio.

Ogni lezione che viene chiamata “sessione” ed è guidata da un istruttore, chiamato “facilitatore” è pensata per seguire una curva fisiologica tipica dei bioritmi: si parte da una sessione dolce, di riscaldamento per arrivare all’apice dell’attività fisica e dell’euforia, fino ad arrivare a una graduale discesa, con lavori specifici che portano poi alla fase di riposo.

Ogni sessione comincia e si conclude con una danza in cerchio, figura fondamentale, di importanza ancestrale, consacrando il momento.

Come già accennato, la biodanza viene praticata a piedi nudi (o con calze antiscivolo per chi non si trova a proprio agio a muoversi scalzi) per permettere di muoversi in maniera stabile e consapevole, in piena connessione con la terra. La lezione è di gruppo in quanto implica un processo di crescita personale ma è proprio all’interno di un gruppo che si promuove l’integrazione a livello affettivo, permettendo così un vero e proprio processo di evoluzione da parte di tutti i partecipanti che possono esprimere al meglio la loro umanità, sentendosi liberi nel loro corpo e nelle proprie emozioni.

A chi è consigliata

Questa attività fisica non presenta limiti di genere o di età. Anzi. Data la sua particolare formulazione permette di essere approcciata da tutti.

La biodanza è consigliata a tutte quelle persone che non credono in se stesse e che hanno problemi a trovare un equilibrio nella propria vita, che hanno disturbi psicosomatici e che non riescono a controllare le emozioni.

Non ci sono limiti di età per praticarla: adulti, anziani, bambini… che vogliono imparare ad esprimere le proprie emozioni o che vogliono semplicemente imparare a gestirle al meglio.

È adatta anche a chi è insicuro e ha difficoltà nei rapporti affettivi, a chi è stressato o che ha bisogno di riscoprire la gioia di vivere.

È quindi facile anche capire come una sessione di questa nuova e alternativa attività sportiva rappresenti non solo una serie di benefici a livello fisico ma anche psichico.

Fonti bibliografiche

Biodanza Italia, Biodanza Italia