Bacche di sambuco: cosa sono, proprietà e benefici anche a dieta

Buone e versatili in cucina, le bacche di sambuco sono perfette se vuoi dimagrire e ricche di benefici per la salute

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Provenienti da una delle piante medicinali più apprezzate al mondo, le bacche di sambuco sono ricche di benefici e interessanti proprietà per la nostra salute.

In passato, le popolazioni indigene lo usavano per curare la febbre e i reumatismi, mentre gli antichi egizi lo impiegavano per migliorare l’aspetto della pelle e curare le ustioni. Oggi, il sambuco è spesso assunto come integratore per il trattamento dei sintomi del raffreddore e dell’influenza. Occorre fare attenzione però: le bacche crude, la corteccia e le foglie della pianta sono velenose e possono provocare seri disturbi gastrointestinali.

Da un punto di vista nutrizionale, invece, contengono nutrienti preziosi: dalla vitamina C agli antiossidanti come gli antociani e i composti fenolici, alle fibre. Infine, sono poco caloriche e quindi adatte per chi vuole dimagrire.

Scopriamo di più su questa pianta e le sue bacche.

Bacche di sambuco: cosa sono e a cosa servono

Quando si parla di sambuco in realtà ci si riferisce a diverse varietà dell’albero del Sambucus, una pianta da fiore appartenente alla famiglia delle Adoxaceae o Caprifoliacee. Il tipo più comune è il Sambucus nigra, noto anche come sambuco europeo o sambuco nero. È un albero originario dell’Europa, sebbene sia ampiamente coltivato anche in altre parti del mondo. Arriva a un’altezza di circa 9 metri e l’infiorescenza si presenta sotto forma di grappoli composti da piccoli fiori bianchi.

Le bacche sono mature in agosto e restano sull’albero almeno fino a ottobre. Sono piuttosto aspre, di colore nero-violetto, ed è necessario sottoporle a cottura per essere consumate. Le bacche crude contengono, infatti, una sostanza tossica per l’uomo che si degrada con il calore.

Sono diverse le parti dell’albero di sambuco che si possono utilizzare, soprattutto per scopi medicinali ma anche alimentari. Già dall’antichità, infatti, i fiori e le foglie sono stati impiegati per alleviare dolore, gonfiore e infiammazione, mentre la corteccia era usata come diuretico e lassativo.

Nella medicina popolare, quindi le bacche essiccate (o il loro succo) si usavano per curare una serie di malanni tra cui l’influenza, le infezioni, la sciatica, il mal di testa, il mal di denti, le nevralgie e la stitichezza.

Inoltre, le bacche possono essere protagoniste anche in cucina e utilizzate per fare succhi, marmellate, mostarde, liquori, infusi e dolci; i fiori invece sono bolliti con lo zucchero per ottenere uno sciroppo dolce e aromatico.

Come si riconoscono le bacche

Quando sono mature, le bacche di sambuco si presentano di colore nero-violetto. È importante saperle riconoscerle per non confonderle con i frutti dell’ebbio (una pianta conosciuta anche come sambuco lebbio o sambuchella) simili per l’aspetto, ma velenosi.

La differenza la fanno i grappoli con le bacche: i frutti del sambuco, sparsi su tutta la pianta, sono raggruppati a forma di ombrelli rivolti verso il basso; in quelli dell’ebbio gli ombrelli sono rivolti verso l’alto.

Quali sono le proprietà del sambuco?

Sono tante le proprietà di questa pianta: emollienti, sudorifere, lassative e diuretiche. Fin dall’antichità è impiegata per la cura del raffreddore, per far abbassare la febbre e nelle nevralgie. È da sempre considerata, nella cultura popolare e contadina, un rimedio quasi per tutto.

In particolare, sono i fiori e i frutti, cioè le bacche, le parti più usate in erboristeria e nell’industria alimentare.

Le bacche di sambuco poi sono un alimento a basso contenuto calorico ma ricco di antiossidanti: 100 grammi di bacche fresche contengono, infatti, circa 73 kcal, meno di un grammo di grassi e 18 grammi di carboidrati. È un alimento quindi che si può inserire senza problemi nella dieta, magari sotto forma di succo o marmellata con poco zucchero.

Tra i principali benefici nutrizionali:

  • Alto contenuto di vitamina C, con 36 mg/100 g. Tra le altre vitamine spiccano la A, la B5 e la B6.
  • Ricche di fibre alimentari, 7 g/100 g.
  • Sali minerali come calcio (38 mg), magnesio (5 mg), fosforo (39 mg), potassio (280 mg) e ferro (1,6 mg).
  • Buone fonti di acidi fenolici. Questi composti sono potenti antiossidanti che aiutano l’organismo a ridurre i danni causati dallo stress ossidativo cellulare.
  • Contengono flavonoli con proprietà antiossidanti come la quercetina, kaempferolo e isoramnetina. Sono i fiori a contenere fino a 10 volte più flavonoli delle bacche.
  • Ricche di antociani, sostanze che conferiscono al frutto il caratteristico colore nero-viola scuro e potenti antiossidanti con effetti antinfiammatori.

La composizione nutrizionale delle bacche di sambuco, tuttavia, dipende dalla varietà della pianta, dalla maturità delle bacche e dalle condizioni ambientali, climatiche e del terreno.

I frutti maturi crudi sono fortemente lassativi e depurativi. Per questo motivo le bacche, previa cottura, si usano per produrre il succo o lo sciroppo di sambuco (utile come trattamento per la febbre, la bronchite o la costipazione), oppure ottime marmellate. Sono poi ancora oggi impiegate nella preparazione di una bevanda molto famosa, la sambuca.

Anticamente, il succo delle bacche di sambuco si usava anche come tintura naturale, per tingere il cuoio e le fibre naturali o per produrre inchiostro.

Benefici delle bacche di sambuco

Sono tanti i benefici delle bacche di sambuco per la salute, anche se per alcuni non ci sono prove scientifiche sufficienti. Vediamo i principali.

Migliora i sintomi del raffreddore e dell’influenza

Il sambuco nero è da secoli usato in molte culture come trattamento per l’infezione virale ed è attualmente una delle piante medicinali più utilizzate al mondo. Mancava però il supporto della ricerca scientifica per verificare le sue effettive proprietà antivirali. Allo stato attuale, invece, sono ormai molti gli studi sull’estratto di sambuco e sui prodotti correlati che evidenziano le sue proprietà antivirali, in particolare nel trattamento dell’influenza.

Sebbene il meccanismo alla base di questi effetti non sia ancora ben noto, le ricerche hanno dimostrato le effettive proprietà antivirali e antimicrobiche degli estratti di sambuco, tanto che la Food and Drug Administration statunitense li ha riconosciuti come prodotti sicuri.

In commercio, i preparati a base di sambuco per il trattamento del raffreddore sono disponibili soprattutto in gocce, tisane, capsule e caramelle.

Secondo uno studio del 2004 pubblicato su Clinical Trial per il trattamento dell’influenza, le persone (di età compresa tra i 18 e i 54 anni) che assumevano 15 ml di sciroppo di sambuco quattro volte al giorno mostravano un miglioramento dei sintomi in 2-4 giorni; il gruppo di controllo (cioè che non assumeva lo sciroppo) invece impiegava da 7 a 8 giorni per migliorare i sintomi.

L’estratto di sambuco sembra quindi rappresentare un rimedio efficace, sicuro ed economico per l’influenza. Tuttavia, si tratta di risultati che devono essere confermati da ulteriori studi. La maggior parte delle ricerche, inoltre, è stata eseguita solo usando prodotti commerciali. Sono molto poche quindi le informazioni sulla sicurezza o l’efficacia dei rimedi casalinghi.

Potenti antiossidanti

Durante la normale attività metabolica, sono rilasciate nell’organismo molecole “di scarto” che possono accumularsi nel corpo, causare stress ossidativo e di conseguenza malattie come il diabete, disturbi cardiovascolari e alcuni tumori.

Gli antiossidanti sono componenti naturalmente presenti in molti alimenti; tra questi alcune vitamine, acidi fenolici e flavonoidi, in grado di aiutare a rimuovere queste molecole.

Il sambuco contiene sostanze a elevata attività biologica, principalmente polifenoli, come flavonoli, acidi fenolici, proantocianidine e antociani ( che conferiscono al frutto il suo caratteristico colore). Ad esempio, uno degli antociani presenti nelle bacche di sambuco ha 3,5 volte il potere antiossidante della vitamina E.

La maggior parte degli studi tuttavia ha riportato risultati promettenti solo in laboratorio, poiché la ricerca sugli esseri umani e sugli animali è ancora limitata. In genere, inserirlo nella dieta ha solo un piccolo effetto antiossidante. Inoltre, la lavorazione delle bacche, come l’estrazione, il riscaldamento o la spremitura, può ridurre tale effetto.

Salute del cuore

Il sambuco può avere effetti positivi sulla salute del cuore e dei vasi, riducendo anche la pressione sanguigna.

Gli studi hanno dimostrato, infatti, che il succo di sambuco può ridurre il livello di grasso nel sangue e diminuire il colesterolo.

Inoltre, sembra che le bacche aumentino la secrezione di insulina migliorando i livelli di zucchero nel sangue. Poiché il diabete di tipo 2 è un importante fattore di rischio per le malattie cardiache e vascolari, la gestione della glicemia è fondamentale per prevenire queste patologie.

Sono tanti gli studi in questa direzione e anche promettenti, ma non è stata ancora dimostrata con certezza una riduzione del rischio di malattie cardiache associata all’uso di integratori a base di sambuco; sono quindi necessari nuovi studi.

Altri vantaggi per la salute

Ci sono anche altri benefici legati al sambuco, sebbene la maggior parte di questi abbia prove scientifiche limitate. Sono molti i risultati scientifici interessanti, ma servono altre ricerche sugli esseri umani per determinare se tali benefici sono veramente significativi.

Tra questi:

  • Attività antibatterica, soprattutto verso l’Helicobacter pylori.
  • Supporta il sistema immunitario.
  • Protegge la pelle dai raggi UV.
  • Proprietà antidepressive.

Dieta del sambuco, fa dimagrire?

Tra le varie diete che promettono di dimagrire miracolosamente in poco tempo c’è anche la dieta del sambuco. Le sue bacche, infatti, aiuterebbero a perdere peso grazie alle loro proprietà diuretiche, disintossicanti e lassative. Inoltre, stimolano il metabolismo e conferiscono un certo senso di sazietà. In realtà si tratta di una specie di digiuno per una settimana, in cui l’unico alimento concesso è proprio il succo di sambuco diluito in acqua. Come abbiamo visto le bacche di sambuco sono composte prevalentemente da acqua, fibre e zucchero, oltre alle vitamine e ai sali minerali che contiene.

In questo modo si perderebbero almeno 4-6 kg in una settimana. Tuttavia, nessun medico o nutrizionista consiglierebbe una dieta del genere, così sbilanciata dal punto di vista nutrizionale che può far più male che bene.

Il peso perso, infatti, non ha a che fare con la perdita di grasso ma di massa muscolare e acqua. Inoltre, la pratica del digiuno prevede delle regole precise, mentre il fai da te può essere solo dannoso per l’organismo. Potrebbe, invece, essere utile sostituire la cena con il succo di sambuco al massimo una volta a settimana, se nella giornata si sono assunte più calorie del dovuto.

Usi in cucina: sciroppo e marmellate e non solo

Sono diverse le ricette per usare in cucina le bacche e i fiori di sambuco. È possibile comunque trovare in commercio dei prodotti già pronti, sicuramente più comodi e facili da reperire.

Tra le varie preparazioni casalinghe a base di bacche di sambuco troviamo:

  • succo di sambuco, che si ottiene bollendo le bacche in acqua, lasciarle macerare e poi filtrare il composto;
  • sciroppo di sambuco a base di succo di bacche di sambuco, limone e zucchero, da far bollire per almeno 30 minuti;
  • sciroppo di fiori di sambuco, in cui si usano i fiori invece delle bacche;
  • liquore al sambuco;
  • marmellata di sambuco;
  • tisana e tè alle bacche di sambuco;
  • bacche di sambuco essiccate o sotto sale.

Controindicazioni

Nonostante i benefici, ci sono anche dei potenziali rischi per la salute legati al consumo delle bacche di sambuco. La corteccia, le bacche acerbe e i semi, ad esempio contengono piccole quantità di lectine, proteine che possono causare problemi allo stomaco ingerendone in buone quantità.

Inoltre, la pianta del sambuco contiene anche glicosidi cianogenici, sostanze potenzialmente velenose. Tuttavia, le preparazioni commerciali e le bacche cotte sono piuttosto sicure poiché le sostanze tossiche che contengono si degradano con la cottura.

Inoltre, il sambuco non è raccomandato ai bambini e ai giovani al di sotto dei 18 anni o alle donne in gravidanza o in allattamento. Infine, può interferire con alcuni farmaci per il trattamento di alcune patologie.

 

Fonti: