Ashwagandha, tutte le proprietà del ginseng indiano

L'Ashwagandha o Withania è un rimedio adattogeno utile per aumentare la resistenza dell'organismo allo stress fisico e mentale ed è usata in medicina ayurvedica

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Silvia Menini

Naturopata e Giornalista

Naturopata in costante formazione, è anche giornalista pubblicista, scrittrice, sommelier ed esperta di marketing.

Con il nome di ashwagandha ci si riferisce a una pianta erbacea sempreverde dalle spiccate virtù rinvigorenti che, non a caso, viene anche definita ginseng indiano ed è da sempre usata in Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, per i suoi numerosi benefici per la salute che sono dovuti alla presenza dei withanolidi, un gruppo di lattoni steroidei. Basti pensare che le prime testimonianza del suo uso risalgono a 2500 anni fa.

In Ayurveda viene usata come adattogeno, afrodisiaco, antinfiammatorio, tonico per il fegato e immunomodulatore. In Oriente è comunemente usata per i dolori reumatici, mentre in Africa il suo succo è un aiuto contro il mal di stomaco e per curare le ulcere gastriche.

Ashwagandha, cos’è?

In realtà ashwagandha e ginseng non appartengono alla stessa famiglia. Questa straordinaria pianta è invece imparentata con pomodori, melanzane e patate, dal momento che fa parte della famiglia delle Solanaceae.

Cresce spontaneamente in India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka e alcune aree del Mediterraneo e del Nord Africa. In Italia si trova spontaneamente in Sicilia e in Sardegna. La pianta si presenta come un arbusto che può arrivare anche ad un un’altezza di 170 cm, con foglie opposte, oblunghe.

I fiori sono campanulati, di colore verde-gialli di piccole dimensioni e la pianta dà frutti a bacca dal colore che vira dal giallo aranciato al rosso. Sono principalmente le radici (raccolte in autunno) a essere usate in fitoterapia a scopo terapeutico, anche se vantano proprietà medicamentose anche le foglie e le bacche.

Qualche specifica tecnica

Il nome scientifico è Whitania somnifera, mentre il termine Ashwagandha significa “odore di cavallo” e fa riferimento all’odore della radice molto caratteristico oltre alla sua capacità di aumentare le forze.

In erboristeria vengono utilizzate anche altre specie: Whitania kaunsueris e Withania microphysalis ma quella maggiormente utilizzata è anche conosciuta con altri nomi popolari tra cui: ciliegia d’inverno, uva spina velenosa che si riferiscono proprio alle caratteristiche dei suoi frutti.

La radice di Ashwagandha è tuberosa e carnosa di colore giallo-ocra esternamente e bianca all’interno. Il fitocomplesso che contiene glicosidi (witanolidi), flavonoidi e alcaloidi la rendono un adattogeno (come vedremo in seguito). I composti principali che la formano sono appunto i witanolidi e le witaferine, in particolare l’ashwagandanolide e la witaferina A. Gli alcaloidi maggiormente presenti sono la nicotina, somniferina, somnina, witamina.

Ashwagandha, proprietà

Ecco i benefici più conosciuti per i quali viene comunemente utilizzata.

Aiuta a ridurre stress e ansia

Essendo un adattogeno, l’ashwagandha è consigliata proprio per combattere lo stress (soprattutto quello cronico) e l’ansia, facilitando una stabilità dell’umore. È stato dimostrato da alcune ricerche che è in grado proprio di bloccare i recettori dello stress nel Sistema Nervoso. Studiando i risultati ottenuti, si è arrivati alla conclusione che l’assunzione di Withania può ridurre di quasi il 90% i sintomi dello stress. In uno studio condotto su 60 persone con stress cronico, coloro ai quali era stata somministrato l’Ashwagandha, hanno visto una riduzione del 69% dei sintomi di ansia e insonnia, rispetto all’11% di miglioramenti ottenuti da chi aveva assunto un placebo.

È inoltre utile anche per combattere l’insonnia e la depressione oltre che essere di aiuto in quei momenti più difficili per non lasciarsi travolgere e abbattere dagli eventi e dalle emozioni negative.

Questo è possibile grazie al fitocomplesso in essa presente che la fa agire sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e su quello simpatico-surrene-midollare portando a tutta una serie di risposte positive. L’ashwagandha, infatti, riduce i livelli di cortisolo mentre alza quelli di serotonina, ha attività antagonista sui recettori GABA, inibisce l’up-regolation dei recettori dopaminergici indotta dallo stress, riduce la perossidazione lipidica e porta un aumento delle difese antiossidanti a livello dei tessuti neuronali, incrementando così anche gli antiossidanti endogeni.

Proprio per questi motivi, questa pianta si rivela essere un ottimo alleato per la salute generale dell’organismo perché, si sa, chi fa fatica a rispondere in modo adeguato allo stress, può soffrire di ansia, agitazione, insonnia, disturbi dell’umore e del desiderio sessuale, subire variazioni di peso, essere maggiormente vulnerabili alle malattie proprio a causa di una riduzione delle difese immunitarie.

Utile per l’insonnia

Come detto in precedenza, la presenza di alcaloidi, la rende un ottimo alleato per migliorare il sonno, ecco perché è un toccasana per chi soffre di insonnia.

Uno studio su 50 anziani con età compresa tra 65 e 80 anni ha permesso di accertare che l’assunzione del rimedio per 12 settimane ha migliorato significativamente la qualità del sonno durante la notte. Gli stessi partecipanti, al risveglio hanno notato una maggiore prontezza mentale rispetto ai partecipanti a cui era stato somministrato il placebo. Una revisione eseguita su cinque studi ha messo in evidenza che la pianta ha contribuito a migliorare la qualità generale del sonno: oltre a ridurre l’ansia che può impedire di dormire in maniera profonda e riposante, ha permesso di sentirsi più vigili e presenti al risveglio, apportando molti benefici soprattutto in coloro che riportavano un problema di insonnia.

Migliora la memoria e le funzioni cognitive

Oltre che per lo stress cronico, questa radice è un rimedio utile per migliorare il benessere fisico e mentale in generale. Secondo svariati studi i withanolidi avrebbero una azione protettiva verso l’attività neuronale. È quindi di supporto per la concentrazione e l’attenzione, oltre che le capacità mnemoniche. Perfetto, quindi, in caso di studio e lavoro intensi, quando sia corpo che mente sono sottoposti a forti pressioni. È anche in grado di proteggere le cellule cerebrali dalla degenerazione, responsabile del Parkinson e Alzheimer oltre che della demenza senile anche se gli effetti si notano soprattutto in caso di declino cognitivo lieve. L’elevata presenza di potenti sostanze antiossidanti previene la formazione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento. È quindi considerata un ottimo rimedio in grado di assicurare longevità.

In uno studio clinico che ha coinvolto 50 adulti, coloro che hanno assunto l’integratore estratto dalla Withania hanno avuto un miglioramento generale della memoria e durante alcuni test mnemonici, di sostituzione e di vigilanza la loro performance è risultata migliore.

Supporta la tiroide

È anche un valido supporto per la tiroide di Hashimoto e ipotiroidismo. Potrebbe invece non essere indicata per chi soffre di ipertiroidismo.

L’assunzione di un estratto di questa radice per circa due mesi può portare a una riduzione dei livelli di TSH, T3 e t4 senza effetti avversi importanti o duraturi.

Contribuisce a tenere il livello di zuccheri sotto controllo

I flavonoidi in essa contenuti, infatti, hanno proprietà ipoglicemizzanti. Svolge inoltre una azione stabilizzante nei confronti della pressione sanguigna e dei grassi nel sangue. Per tutti questi motivi risulta utile in caso di diabete, colesterolo e ipertensione.

In uno studio di laboratorio, la pianta si è dimostrata in grado di inibire l’insulino-resistenza e l’infiammazione che essa crea all’interno dell’organismo.

Aiuta a dimagrire

Se si ha un metabolismo lento con conseguente difficoltà a dimagrire, l’ashwagandha può essere un valido supporto. Spesso, la difficoltà a dimagrire può essere aumentata anche dalla scarsa attività della tiroide, che è la ghiandola che regola il metabolismo. L’estratto della Withania, pur non essendo un attivatore metabolico, può aiutare anche coloro che hanno bisogno di risvegliare il metabolismo. Questo perché sostiene e supporta la tiroide, migliorandone la funzionalità, contenendo antiossidanti, aiuta a bruciare i grassi in eccesso, migliorando sia il metabolismo che la vitalità della persona e migliora anche la digestione e permette quindi un miglioramento del metabolismo come conseguenza.

Energizzante

All’ashwagandha si riconoscono virtù rinvigorenti, per cui è particolarmente indicata in caso di stanchezza, fatica cronica mancanza di energia, difficoltà di concentrazione e apatia. Contenendo del ferro, inoltre, contrasta l’anemia.

Adatto per gli sportivi per aumentare la massa muscolare

Aumenta la resistenza fisica alla fatica, migliora le funzioni cerebrali e riduce la sensibilità al dolore. Può anche migliorare la resistenza cardiorespiratoria negli adulti sani che praticano sport e proprio per questo viene consigliata anche a chi pratica sport ad alti livelli.

Alcuni studi recenti, hanno dimostrato che un uso di questa pianta possa incrementare la massa muscolare e sia quindi indicata agli atleti e a chi desideri ottenere risultati soddisfacenti dall’allenamento effettuato.

Per il benessere sessuale

L’ashwagandha viene anche spesso consigliata qualora ci sia un calo del desiderio sessuale e per migliorare la fertilità.

Aumenta infatti la produzione di testosterone e quindi la fertilità negli uomini (ma è afrodisiaco anche per la donna). Sembra, infatti, che riesca ad agire proprio sulla sfera sessuale, aumentando il desiderio, favorendo la fertilità e riducendo le problematiche legate alla sessualità. L’azione tipica rilassante e antistress dell’ashwagandha nelle donne può favorire l’eccitazione, la lubrificazione e facilitare anche il raggiungimento dell’orgasmo mentre nell’uomo può contrastare l’ansia da prestazione e favorire quindi l’erezione. La sua azione antiossidante e la capacità di riequilibrare gli ormoni, può migliorare la fertilità maschile inibendo la perossidazione lipidica, regolando gli ormoni riproduttivi oltre ad aumentare la quantità e la motilità degli spermatozoi.

In uno studio condotto su 75 uomini con problemi di fertilità, coloro che hanno assunto l’integratore, hanno avuto un miglioramento della motilità e della conta spermatica. Dal medesimo studio emerge anche che l’assunzione di Ashwagandha migliora e aumenta la produzione di testosterone.

Secondo un altro studio, la somministrazione della pianta ad alcuni uomini per alleviare il loro problema di stress, ha prodotto un miglioramento anche nella qualità dello sperma. Dopo un trattamento di 3 mesi, il 14% di loro è riuscito a concepire un bambino.

Protegge e implementa il sistema immunitario

L’ashwagandha, come pianta adattogena, permette anche di aumentare la resistenza e le difese dell’organismo.

Proprietà antinfiammatorie

A questa pianta si riconoscono non solo proprietà antinfiammatorie, ma anche antidolorifiche e anticancerogene ed è quindi un alleato in tutte quelle patologie che implicano uno stato infiammatorio acuto dell’organismo o anche solo per prevenirlo.

Questa radice la si utilizza spesso anche per trattare avariate malattie sia legate all’apparato respiratorio come asma e bronchite, ma anche per disturbi come gastrite, ulcera, reflusso gastroesofageo, artrite, dolori muscolari/crampi e ossei, problemi reumatici.

Nei cosmetici

Se i Radicali Liberi sono in eccesso e il corpo non riesce a eliminare nel modo corretto le tossine che ne derivano, si avrà uno stress ossidativo che si tende a evidenziare ancora di più con l’avanzare dell’età. Chi ne subisce gli effetti evidenti è la pelle, che è uno dei tessuti maggiormente colpiti da questo fenomeno. I radicali liberi colpiscono infatti il collagene e le fibre elastiche, portando secchezza, disidratazione, rughe e macchie.

Grazie alle sue grandi proprietà anti age, l’estratto di Ashwagandha, è utilizzato in diversi prodotti cosmetici per contrastare proprio i segni dell’invecchiamento. Permette di ristrutturare la pelle e ha un effetto tonificante, astringente, riscaldante e stimolante.

Come utilizzarla

In commercio esistono le capsule che sono la soluzione ottimale per la sua assimilazione. La polvere, invece, ha un sapore tendente all’amaro e quindi può essere utilizzata nella preparazione di bevande, aggiungendo un dolcificante naturale o miscelando la polvere a un buon frullato di frutta, latte vegetale, cannella o cacao.

Il dosaggio dell’ashwagandha presente negli integratori va dai 125 ai 1200 mg di estratto e la somministrazione può essere prolungata dalle sei alle sedici settimane per poi fare una pausa e valutare la reintroduzione successiva. La dose consigliata, comunque, si aggira tra i 500-600 mg.

Spesso l’ashwagandha si trova in numerosi integratori insieme ad altre piante che svolgono la medesima azione adattogena come, ad esempio, il ginseng, schisandra, eleuterococco, rhodiola, astragalo. Tutte queste, infatti, agiscono sull’organismo riducendo i livelli di stress, migliorando l’umore e favorendo le performance mentali e fisiche.

Gli integratori di ashwagandha vengono in genere assunti al momento dei pasti (per ridurre il rischio di effetti collaterali gastrointestinali), in dosi variabili a seconda dell’integratore.

Ashwagandha, controindicazioni

L’ashwagandha è considerato un rimedio sicuro se assunto nelle normali e consigliate dosi di impiego. Dosi elevate e per periodi troppo lunghi di ashwagandha possono causare disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea. Il consumo va evitato in gravidanza, allattamento e per i bambini sotto i dodici anni. Meglio evitare il suo utilizzo in caso di malattie autoimmuni e ipertiroidismo. Attenzione anche se si seguono terapie con farmaci ipoglicemizzanti, immunosoppressori sedativi del sistema nervoso o contro la pressione alta.  Ed è comunque sconsigliata in caso di sensibilità individuale a uno o più dei suoi componenti. Un uso eccessivo, infatti può portare tireotossicosi, una produzione superiore alla norma di ormoni stimolanti causando tachicardia, irritabilità e irrequietezza. Prima di iniziare la sua assunzione è bene sentire il parere del proprio medico che può anche dare delle indicazioni circa la posologia in base alle necessità.

 

Fonti bibliografiche

Role of Withania somnifera (Ashwagandha) in the management of male infertility, RBMO Journal

Efficacy and Safety of Ashwagandha (Withania somnifera) Root Extract in Improving Sexual Function in Women: A Pilot Study, BioMed Research International

Efficacy and Safety of Ashwagandha Root Extract in Subclinical Hypothyroid Patients: A Double-Blind, Randomized Placebo-Controlled Trial, Journal of Integrative and Complementary Medicine

A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Crossover Study Examining the Hormonal and Vitality Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) in Aging, Overweight Males, PubMed

Withania somnifera (Indian ginseng) in male infertility: An evidence-based systematic review and meta-analysis, PubMed

A systematic review of the clinical use of Withania somnifera (Ashwagandha) to ameliorate cognitive dysfunction, PubMed

Efficacy and Safety of Ashwagandha Root Extract in Subclinical Hypothyroid Patients: A Double-Blind, Randomized Placebo-Controlled Trial, PubMed

Withania somnifera (Indian ginseng) in diabetes mellitus: A systematic review and meta-analysis of scientific evidence from experimental research to clinical application, PubMed