Ansia da prestazione sessuale: le cause e i rimedi per affrontare il problema

L’ansia da prestazione non è solo maschile, non fa differenze di genere. Diverse sono le manifestazioni ma il meccanismo alla base è il medesimo

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Cristina Critelli

Ginecologo, Sessuologo e Psicoterapeuta

Dal 2000 si occupa di disfunzioni sessuali, in particolare di dolore sessuale e vaginismo, con un approccio integrato, utilizzando anche EMDR.

Cos’è e a cosa serve l’ansia

Molto spesso pensando all’ansia da prestazione pensiamo ad un uomo in difficoltà, il nostro immaginario vola verso la perdita dell’erezione o l’eiaculazione precoce, focalizzando l’attenzione solo sull’universo maschile. L’ansia da prestazione e più in generale l’ansia associata al rapporto sessuale, non è solo una problematica maschile: anche le donne possono provare ansia da prestazione, sicuramente è meno evidente e più facile da nascondere ma può esserci comunque e manifestarsi in vari modi. Cosa succede al nostro corpo quando andiamo in ansia? Quali circuiti si accendono e quali si spengono?

L’ansia da prestazione è un segnale d’allarme, l’allerta per qualcosa che non va, l’avvertimento di un pericolo imminente. È come la paura ma manca l’oggetto, nel senso che l’oggetto fonte di ansia può essere vago, sfumato, a volte interno all’individuo.  L’ansia, così come la paura, ha una funzione ben precisa: il compito è quello di anticipare, in modo da permettere all’individuo di attuare tutte le strategie che servono a far fronte a quella determinata situazione, tanto più se le situazioni sono complicate. Fin qui tutto bene, nel senso che questo meccanismo è protettivo: soltanto che a volte l’ansia è esagerata, spropositata allo stimolo, e comporta l’attivazione di meccanismi neuroendocrini che non aiutano a vivere con leggerezza e serenità l’esperienza sessuale, come qualsiasi altra esperienza ci si trovi a dover affrontare, che sia un esame, un compito o anche una gita in barca. Tutto questo può essere esasperato se il segnale d’allarme è legato, per esempio, a un aspetto conflittuale interno al soggetto.

Cosa accade quando si sperimenta l’ansia è abbastanza comune, il tutto si svolge su due piani:

  • uno emotivo, con senso di vergogna, sensazioni della propria agitazione e del proprio nervosismo oltre alla consapevolezza delle sensazioni legate allo stato fisico;
  • un piano fisico in cui si prova tachicardia, riduzione della salivazione, sudorazione.

Sul piano sessuale questo si può tradurre in difficoltà nell’eccitazione sia maschile che femminile, gli uomini possono avere difficoltà nell’erezione e le donne possono avere una diminuzione della lubrificazione. Oppure possono esserci difficoltà orgasmiche sia nell’uno che nell’altra.

Come ci si può eccitare ed avere una buona lubrificazione o un’erezione se quello che stiamo vivendo è percepito come minaccioso? Come è possibile abbandonarsi alle sensazioni dell’orgasmo se si sta in allerta, attenti a tutto quello che succede intorno e dentro di noi?

Cause

Le cause che possono sostenere l’ansia nel rapporto sessuale sono molte e molto spesso intrapsichiche, fondate cioè su meccanismi, schemi, credenze false su sé stessi, aspettative proprie e dell’altro, idee pessimistiche e conflitti personali o di coppia. Vediamo quali:

  • Modelli di riferimento stereotipati, rigidi, alcune volte legati alla pornografia.
  • Immaginario corporeo, non avere un buon rapporto con il proprio corpo, percepirsi come goffi, impacciati, non disinvolti.
  • Giudizio severo di noi stessi, che dalla testa si sposta e si mette accanto a noi a valutare e criticare tutto ciò che facciamo.
  • Conflitto personale tra ciò che si può e ciò che non ci si può concedere.
  • Inesperienza propria e/o del partner.
  • Conflitto tra voglio e devo: tra ciò che si desidera e ciò che si deve fare.
  • Intenso coinvolgimento erotico: tanto più il partner ci attira da un punto di vista erotico, tanto più si corre il rischio di andare in ansia, perché c’è il desiderio di mostrarsi all’altezza della situazione e dell’altro, e si sta più focalizzati su mostrare e fare piuttosto che sul sentire.
  • Senso di inadeguatezza con pensieri del tipo “io non vado bene”, “sarà un fallimento”, “chissà cosa sta pensando”.
  • Dolore sessuale.

Proprio perché l’ansia ha una funzione anticipatoria, tutte le sue manifestazioni possono essere attivate con grande anticipo. Si comincia a pensare e a sentire la minaccia e spesso tutto quello che temiamo succeda, accade: la profezia che si avvera, in una spirale di frustrazione e delusione. Attenzione, ogni volta che qualcosa non va il meccanismo si rinforza e il timore del fallimento diventa più concreto.

Rimedi

I rimedi per affrontare il problema puntano sull’interrompere questo circolo vizioso: non basta dire “smetti di preoccuparti” visto che il meccanismo è fondato alcune volte su convinzioni su se stessi profondamente radicate. Possiamo partire considerando che il rapporto sessuale è un evento dinamico all’interno del quale è possibile che l’eccitazione si perda e poi si possa recuperare, in cui si alternano momenti di grande coinvolgimento a momenti meno intensi e di maggiore distanza. Facilitare situazioni in cui si possano creare esperienze positive e rassicuranti da sostituire alle esperienze negative e ansiogene sperimentate in precedenza.

Per semplicità:

  • Evitare le generalizzazioni del tipo “è successo questo, succederà sempre così”.
  • Creare situazioni protette in cui fare sesso.
  • Concentrarsi sulle sensazioni corporee.
  • Facilitare il rilassamento attraverso tecniche ed esercizi specifici.
  • Quando l’autorassicurazione non basta, e magari si associa uno stato d’ansia generalizzato, chiedere aiuto ad uno specialista.