Come coltivare la nudità fisica e quella emotiva

Alcuni consigli ed esercizi per imparare a coltivare la nudità fisica e quella emotiva

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Differenza tra nudità fisica ed emotiva

Si conosce qualcuno/a e si condivide la sfera intima subito, magari ci si trova anche come odori e pelle. Ma cosa vuol dire davvero aprirsi all’altro/a? Significa poter condividere il passato, le vicende avvenute che hanno creato ferite, le situazioni familiari che ci fanno del male, le paure che si sono strutturate dentro. Questa condizione corrisponde al poter affermare davanti all’altro/a la propria verità, il proprio vissuto.

Nel momento in cui si prende questa direzione, qualsiasi ostacolo viene rimosso con meno difficoltà. Se invece questa condivisione non avviene diventa davvero difficile camminare verso l’altro/a, creare progetti, avere visioni condivise e muovere azioni significative. Ci vuole tempo per creare questa realtà insieme al partner, ma questo significa porre le basi per costruire. In qualche modo, nel porsi al partner, si riscopre anche la propria storia.

Superare l’imbarazzo di stare nudi/e davanti al partner

Sappiamo che molto del modo in cui viviamo il nostro corpo si lega ai pensieri che abbiamo verso noi stessi/e. Se siete di fronte a una persona che vi piace molto e avvertite imbarazzo nel mostrarvi nudi/e, potrebbe essere del tutto normale o potrebbe essere il risultato di pensieri depotenzianti che state nutrendo.

Diventa davvero difficile porsi all’altro/a in modo neutrale se siamo fissi/e in posizioni negative che riguardano il nostro aspetto. Primo passo quindi potrebbe essere quello di osservare i pensieri che si fanno sul proprio fisico. Questo a volte significa andare dentro e indietro. Quali frasi ci venivano detto spesse da piccoli/e? Quali i commenti frequenti? Alcune volte le frasi che abbiamo ricevuto proprio dai nostri genitori (spesso risultato a loro volta di traumi subiti o forme di educazione castrante) ci hanno formato dubbi, insicurezze, paure. Raggiungere di nuovo una forma di onestà verso se stessi/e significa rimettere la basi per una vera autostima.

Due esercizi per ritrovare l’autostima a livello fisico

Proponiamo due esercizi di natura diversa, fantastici per trovare di nuovo il modo di stare a proprio agio con il proprio corpo. Un ottimo esercizio? Cercate un momento in cui sapete che non sarete disturbati/e e che siete soli/e. Ponetevi davanti allo specchio e guardatevi proprio dentro agli occhi, entrate in un contatto profondo con il riflesso. Guardate entrambi gli occhi senza commentare, senza chiedere, senza pretendere di formare pensieri o frasi di senso compiuto. Lasciate stare un attimo i giudizi e le sensazioni che riguardano l’aspetto fisico generale e concentratevi solo sugli occhi. Osservate bene a fondo gli iridi. L’iride destra ci parla del presente, di come agiamo nel mondo e nel quotidiano; l’iride sinistra rivela la nostra sfera emotiva anche infantile profonda, il nostro vissuto emotivo. Passate poi al corpo a partire dalle mani, mostrate il palmo allo specchio. In terzo luogo, la postura. Sistematela, aprite le spalle, stringete i glutei e attivate i muscoli addominali. Cercate una postura che rimandi a una sensazione forte di equilibrio e di energia. Sentite bene le gambe, che sono le radici. Poi, tenendo questo esercizio come un dono dentro al cuore, decidete un giorno o un momento in cui presentarvi al vostro partner fieri/e e forti della vostra immagine riscoperta allo specchio.

Secondo esercizio? Semplice, ottimo e assolutamente consigliato: dormite nudi/e insieme al partner. Si tratta di un modo magnifico per riscoprire l’intimità di coppia e andare ad agire anche positivamente sulla frequenza dei rapporti sessuali. Studi confermano che il rilascio dell’ossitocina – anche detto “ormone dell’amore” – passa per il contatto con la pelle e in questo senso stare nudi aumenta la voglia di esplorarsi fisicamente. Il contatto che si crea stando nudi/e di notte si ritrova nell’atto sessuale.

Nudità prima di tutto verso se stessi/e

Ricordiamo che a volte la nudità emotiva ha a che fare con l’agio che sentiamo nel sentirci dentro noi stessi/e. La radice che ha una somma qualità intima corrisponde a quella che si instaura con se stessi/e. Quando la mente e il corpo si mettono a lavorare insieme, in sintonia con il cuore, ecco che si ottiene una combo di successo e che ci permette di avvicinarci all’altro in maniera autentica. La capacità di stare in se stessi/e si traduce in grande abilità a stare con il partner, anche nelle cose di noi che non accettiamo o che ci risulta difficile ammettere.

Ripartite dalle piccole cose, mettetevi a giocare, saltare, usate il corpo, cantate, ballate, fate delle docce e dei bagni lunghi e amorevoli, usate i sali per purificarvi. Per scoprire il proprio nudo emotivo al partner dobbiamo prima capire se e quanto abbiamo esplorato questo terreno individualmente. Poi, occorre ricordarsi che la possibilità di mostrare questo nudo emotivo non si presenta in ogni istante: ci vuole cura, condizione, silenzio, pace, amore. Il momento per la condivisione va creato da entrambe le parti. Ci vuole tempo, si deve esser pazienti, attenti ai dettagli. Aprirsi all’altra persona significa farsi e fare un regalo grande che amplifica l’abbondanza. Ricordate che non si tratta di un obiettivo unico. La comunicazione emotiva funziona per tentativi e prove di esperienza. Si deve fare i conti con il tempo che abbiamo vissuto da soli, con le nostre spinte evolutive, coi cambiamenti che siamo pronti a fronteggiare. Se nasce il desiderio di avere una vita da condividere con qualcuno, aprirsi e denudarsi sono le vie migliori, si ottengono gradualmente e portano a frutti meravigliosi.