Lino Guanciale si confessa sulla moglie. E racconta il suo Commissario Ricciardi

"Il matrimonio? L'ho desiderato tantissimo quando ho conosciuto mia moglie": Lino Guanciale si racconta e svela i segreti del Commissario Ricciardi

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Lino Guanciale debutta con la nuova fiction Il Commissario Ricciardi su Rai Uno il 25 gennaio e presentando il personaggio che interpreta, ha svelato il suo lato privato. In amore Guanciale ha trovato quella certezza che lo ha portato a sposare in gran segreto la scorsa estate Antonella Liuzzi.

Se il Commissario Ricciardi è combattuto tra due due donne, Enrica, che “rappresenta per lui un amore solido”, e Livia, che invece è “la passione pura”, Lino Guanciale confessa a Io Donna: “Io non ho mai avuto schemi, ho seguito quello che sentivo”. E il suo sentimento l’ha portato ad Antonella Liuzzi. “Adesso ho compiuto una scelta precisa di ‘costruzione’ e mi sono sposato”.

Il matrimonio, prosegue l’attore, non era né programmato né pre-desiderato. “Ho scoperto di desiderarlo moltissimo quando ho conosciuto mia moglie. Mi rendo conto che questo modo di pensare, l’idea di costruire mi deriva dalla storia della mia famiglia, una famiglia abruzzese di estrazione popolare, nonni operai e contadini […]: gente che pone al centro l’etica del lavoro per cercare di stare bene e costruire una vita felice per i figli. Un ‘tesoretto morale’ comune a tanti italiani”.

E a proposito di etica del lavoro, Guanciale si è preparato scrupolosamente per interpretare il Commissario Ricciardi, personaggio nato dalla penna di Maurizio de Giovanni, autore dei libri da cui è tratta la fiction. Il Giornale riporta le parole dell’attore: “Prima ancora di ricoprire questo ruolo ero già un lettore entusiasta del personaggio. Così, per costruirlo come interprete, ho fatto leva sulla fascinazione che aveva agito su di me quando ne ero solo un lettore”.

Ricciardi ha ereditato un dono dalla madre, quello di vedere i fantasmi delle persone decedute per morte violenta e di poterne raccogliere gli ultimi pensieri. Spiega Guanciale a Io Donna che del Commissario gli piace il fatto che usa: “la sua intelligenza e le sue capacità analitico-deduttive non in maniera fredda, ma ‘calda’, mettendosi nei panni degli altri. Sforzo in cui ci dovremmo impegnare tutti”.

Col suo personaggio Lino ha condiviso la timidezza, anche se la sua è ormai “una timidezza residuale, che partiva però da un’introversione adolescenziale”; timidezza di cui si è liberato dopo aver frequentato l’Accademia, dopo il primo anno di lavoro quando lo chiamò Gigi Proietti che lo chiamò per Romeo e Giulietta. “Subito dopo incontrai Claudio Longhi […], di lì a poco arrivò Luca Ronconi. Mi misurai sul palco con interpreti del calibro di Franco Branciarioli, Massimo Popolizio, Werner Bentivegna: se non superi la timidezza in quei casi…”.

Lino Guanciale è uno degli attori italiani più amati dal pubblico. Quando ha confermato che non prenderà parte alla quarta stagione dell’Allieva con Alessandra Mastronardi, in molti sono stati delusi. Ma si potranno consolare con la nuova fiction, Il Commissario Ricciardi, che vede l’attore protagonista di sei episodi per la regia di Alessandro D’Alatri. La serie è ambientata a Napoli negli anni Trenta, anche se le riprese sono state fatte a Taranto. Così ha commentato D’Alatri nel presentare il suo lavoro: “Non si poteva girare questa serie senza innamorarsi di Ricciardi, è stata la cosa più bella, un personaggio nato dalla fantasia è diventato un amico che mi ha preso per mano”.