Seraphina Rose Affleck, figlia di Ben e Jennifer Garner, classe 2009, ha fatto il suo debutto pubblico ufficiale con il nuovo nome maschile di Fin. È accaduto alla cerimonia funebre commemorativa del nonno materno, mancato la scora settimana.
Con un tailleur pantalone nero e corti capelli a spazzola, la quindicenne si è presentata con il suo nuovo nome prima di leggere un versetto della Bibbia alla congregazione della Christ Church United Methodist a Charleston, West Virginia, sabato 6 aprile 2024. “Ciao, mi chiamo Fin Affleck” ha esordito la ragazza.
Fin era stata fotografata con i suoi nuovi capelli corti già a febbraio di quest’anno, ma il funerale è stata la prima volta in cui si è presentata in pubblico con il nuovo nome. Fin ha una sorella maggiore, Violet, nata nel 2005 e un fratello minore, Samuel, nato nel 2012. I loro genitori si sono separati nel 2015 e hanno finalizzato il divorzio nel 2018, ma hanno sempre mantenuto un rapporto amichevole.
Anche oggi, che Ben Affleck si è risposato con Jennifer Lopez, si frequentano e i loro rispettivi figli compongono una allegra famiglia allargata, all’insegna dell’inclusività e della libertà. Non a caso anche la figlia di J.Lo, Emme, avuta da Marc Anthony, è una gender variant.
La ragazza preferisca essere identificata non al femminile ma con pronomi di genere neutro, usati per le persone che si identificano come non binarie. E mamma Jen asseconda la sua volontà.
Anche Ruby, figlia dell’attrice Jamie Lee Curtis, si è dichiarata transgender nel 2021. “Sono a totale sostegno di mia figlia Ruby” aveva detto Curtis al programma Today l’anno scorso.
E come non menzionare Shiloh Jolie Pitt, la bellissima primogenita naturale di Angelina Jolie e Brad Pitt, che per anni si è fatta chiamare John e si presentava in pubblico con abiti maschili? Qualche tempo fa Shiloh ha spiazzato nuovamente presentandosi alla premiere di un film di mamma con un abito femminile. Ma la scorsa estate è stata nuovamente fotografata con i capelli rasati e mise maschili. Segno che è ancora alla ricerca della propri identità, che nulla è ancora definito. E mamma Angie non mette fretta: la osserva, con amore e sostegno, da vicino. Come dovrebbe fare ogni genitore che vuole (davvero) il bene dei propri figli.