Massimiliano, che lavoro fa il figlio di Lando Buzzanca e dove lo abbiamo visto

Massimiliano Buzzanca, da avvocato ad attore, ha costruito la sua carriera tra teatro, cinema e Tv, recitando anche in Un posto al sole

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 12 Marzo 2025 15:24

Massimiliano Buzzanca, figlio del celebre attore Lando Buzzanca, è nato a Roma il 31 maggio 1963. Se suo padre ha fatto della commedia all’italiana un marchio di fabbrica, lui ha cercato di ritagliarsi un posto nel mondo dello spettacolo senza rimanere incastrato nell’ombra ingombrante del genitore. Ci è riuscito? La domanda è aperta, e a sentire lui, il padre non gli avrebbe mai dato una mano.

Massimiliano Buzzanca, dalla facoltà di Legge al palcoscenico

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, Massimiliano ha esercitato la professione di avvocato fino al 2001. Poi la folgorazione: vuole diventare attore. Così ha deciso di seguire le orme paterne, dedicandosi alla recitazione. Il salto non è stato proprio un salto nel vuoto: per i figli d’arte, le porte del mondo dello spettacolo non sono mai davvero chiuse, anzi, spesso basta bussare con discrezione per vedersi spalancare opportunità.

Il debutto teatrale è arrivato nel 2001 con Novecento, adattamento del monologo di Alessandro Baricco. Poi sono seguite altre produzioni, tra cui I tre operai (2003) e I Menaechmi (2008), dove ha diviso il palco con volti noti come Mita Medici e Franco Oppini.

Sul grande schermo, invece, ha preso parte a film come The Second Coming (2002) e Il monastero (2003). Nessun ruolo da protagonista assoluto, nessun exploit clamoroso, ma una carriera che ha continuato a muoversi tra progetti teatrali e cinematografici senza mai fermarsi del tutto.

Massimiliano Buzzanca
Fonte: IPA
Massimiliano Buzzanca

È stato lo stesso Massimiliano a raccontare di quella telefonata inaspettata a La Volta Buona: suo padre lo aveva chiamato per fargli i complimenti dopo averlo visto recitare in tv. Un gesto raro, che avrebbe potuto sancire un momento di riconciliazione. Peccato che Massimiliano, abituato a ricevere chiamate dal genitore solo per questioni familiari, abbia subito pensato al peggio. Credeva che la telefonata fosse un segnale di cattive notizie sulla madre. Quel malinteso ha reso l’episodio non l’inizio di una riconciliazione, ma l’ennesimo gioco di specchi tra padre e figlio. Poteva essere un abbraccio a distanza, è rimasto un corto circuito emotivo, come in un copione riscritto troppe volte senza mai andare in scena davvero.

Esperienze televisive

Se il teatro ha rappresentato il battesimo artistico, la televisione è stata la sua vetrina più solida. Massimiliano, a differenza del fratello Mario lontano dalle telecamere, ha preso parte a diverse fiction, tra cui Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu (2006) e Puccini (2008). Dal 2020 è entrato nel cast di Un posto al sole nei panni del professor Igor Volpicelli, un ruolo che gli ha dato continuità e visibilità.

Il talento conta, certo. Ma conta anche il cognome che si porta. Lo ha detto senza troppi giri di parole lo stesso Massimiliano Buzzanca, ospite a La Volta Buona da Caterina Balivo: “È un bel cognome, cambia tutto”. Un’ammissione sincera, che non toglie nulla al suo percorso ma che riconosce una realtà innegabile: nascere in una famiglia di artisti apre porte che per altri restano sbarrate.

Questo non significa che non abbia lavorato o che non si sia impegnato, ma che il punto di partenza è stato diverso. E non c’è nulla di male ad ammetterlo.